Jose Mourinho resta all’Inter. Dopo la tirata di capelli di Moratti di ieri pomeriggio, la firma per il rinnovo del contratto: sulla panca nerazzurra fino al 2012 e aumento dello stipendio netto fino a 10 milioni di euro. Nonché pieno potere tecnico-dirigenziale: così, con le lusinghe e le concessioni strategiche, l’Inter smorza le sirene del Real Madrid e lega a Milano il tecnico portoghese. Che ora potrà gestire in prima persona e con pieni poteri il mercato.



E’ importante ricordare che Mou già da settembre scorso sosteneva che questa Inter non era propriamente la ‘sua’ Inter, quanto un ibrido tra i resti dell’era manciniana e qualche innesto dell’ultima ora (per esempio Quaresma, tanto richiesto dal tecnico quanto fallimentare). C’è peraltro il legittimo dubbio che lo Special One sia ben poco speciale quando si tratta di mercato: il flop Quaresma ma anche la continua insistenza per vendere Stankovic (che poi è rimasto e si è rivelato decisivo) fanno pensare che Mou in sede di costruzione della squadra perda qualche colpo.



Resta il fatto che quest’estate avrà pieno potere. La società vuole vincere la Champions League e per non avere rimpianti né concedere alibi è pronta a dare carta bianca al tecnico. Già arrivati Milito e Thiago Motta, ma sono solo l’antipasto: il piatto forte è Zlatan Ibrahimovic. La permanenza di Mourinho renderà più probabile (ma non sicura) quella dell’attaccante svedese, che però continua ad ammiccare al Barcellona. E in Spagna si dice che l’accordo tra Ibra e il club catalano sia già stato raggiunto.



In ogni caso l’attacco va rinforzato comunque, anche perché Crespo (insieme a Quaresma) andrà al Genoa. Il figliol prodigo Balotelli resterà e su di lui Mourinho ha grandi progetti. Quasi fatta per il giovane talento del Twente Arnautovic, un quinquennale da 1,7 milioni netti a stagione. Il grosso obiettivo in attacco è però Carlos Tevez, svincolato dal Manchester United e conteso al Liverpool. Moratti offre un contratto da 6,5 milioni di euro a stagione. Difficile se non impossibile invece Didier Drogba.



Capitolo centrocampo, Mourinho cerca un uomo di talento e fosforo per affidargli i compiti di regia pura. Piace Deco, che al Chelsea ha rimediato solo le briciole. Giocatore e allenatore si conoscono bene: insieme fecero grande il Porto che vinse la Champions League. Il portoghese verrebbe piazzato al vertice alto di un ipotetico rombo, Mourinho dunque continuerebbe ad adottare il 4-4-2: abbandonate le velleità di tridente largo, trivele quaresmiane, dribbling manciniani, champagne e ballerine. Ancora una volta si baderà al sodo. E sempre al Chelsea (e al passato) guarda il tecnico per la difesa: l’obiettivo è Ricardo Carvalho, dal Porto al Chelsea uno degli storici pretoriani dell’allenatore lusitano.





vorrei sottolineare che Mancini ha vinto anche il premio per lo scudetto vinto, dato che è ancora un allenatore dell'inter..