Da un'intervista a Giovanni Guzzetta (presidente del comitato promotore):
D: Fini?
"E' stato coerente". La Lega? "Esercita e continua ad esercitare un ricatto nei confronti del partito principale di maggioranza. Questo è l'esempio classico del male italiano che noi combattiamo con il referendum", spiega ad Affaritaliani.it Giovanni Guzzetta, presidente del comitato promotore.
D: Il presidente della Camera Gianfranco Fini ha detto: io andrò a votare...
"E' stato coerente e non sono in molti quelli che sono stati coerenti in questi tre anni sul referendum. Dal primo momento il presidente della Camera lo ha sostenuto in modo non tattico e non opportunistico. E in qualunque occasione ha confermato la propria opinione iniziale. Da un lato non mi meraviglia, me lo sarei aspettato da tutti, dall'altra in questo contesto lo apprezzo molto".
D: Il premier Berlusconi invece ha detto che è "inopportuno sostenere la consultazione..."
"Tutti si soffermano su questo ma a me sembra che la cosa più grave è il fatto che la Lega esercita e continua ad esercitare un ricatto nei confronti del partito principale di maggioranza. Questo è l'esempio classico del male italiano che noi combattiamo con il referendum. In nessun paese che conta, un partito minore della coalizione di governo può far cadere l'esecutivo o ricattarlo. Fino a quando gli italiani sopporteranno questa condizione. Questa è una democrazia del ricatto. Lo era nel Centrosinistra con Prodi e con i partitini e lo è anche nel Centrodestra. Così non si fanno gli interessi del Paese, in cui un partito prende per il collo la maggioranza e la costringe a fare quello che vuole".
D: Quindi?
"Il referendum è stato osteggiato dal momento in cui è stato concepito. Questa è una battaglia che colpisce il potere e una gran parte della Casta quindi ci stanno provando in tutti i modi, rinviandolo, non abbinandolo alle Europee e facendoci spendere 300 milioni, evitando che se ne parli in tv. In questi tre anni non sono mai stato invitato in alcun programma di approfondimento della televisione di Stato".
D: E' fiducioso sul buon esito del referendum?
"Sì, penso che gli italiano non ne possano più di questa politica fatta di ricatti e di rissa. Se riusciremo a farlo capire sfondando il muro di omertà dell'informazione, e non so quando ci sarà un'altra occasione, penso che gli italiani risponderanno. Sono scoraggiati, stanchi e rassegnati perché non vedono questa politica come un qualcosa vicino. Ma la vedono lontanissima, preoccupata degli equilibri, delle poltrone. Non sentono nessun reale cambiamento. La mia paura non sono le dichiarazioni dei leader ma lo scoraggiamenti degli italiani e la tentazione di abbandonare la battaglia. La verità è che però poi si ritorcerà contro di noi. Non sarà un caso se la maggior parte dei partiti invitano a non votare, questo dovrebbe insospettirci. E dovrebbe trattenerci dall'ascoltare queste sirene che ci dicono: lasciate perdere voi cittadini che tanto pensiamo a tutto noi. Abbiamo visto come siamo ridotti".