Non lo so, comunque in italia nessun governo dura abbastanza a lungo perchè un'opera del genere possa essere completata. Quindi, se si dovesse fare, comunque vadano le cose, ogni governo scaricherà gli sprechi sul precedente…
Il problema, secondo me, è che in altri paesi le grandi opere vengono preventivate nel momento in cui le previsioni di sviluppo rendono necessarie queste opere, e a fare queste previsioni sono tecnici VERI del tutto estranei alle vicende politiche del proprio paese, i quali si occupano anche di verificare la successiva fattibilità dell'opera. E' solo dopo che tutto questo percorso è stato fatto che la questione arriva in mano alla politica.
In Italia invece le cose funzionano al contrario. Qui si alza uno la mattina e dice "facciamo il ponte fra civitavecchia e la sardegna", dopodicchè "opportune" commissioni di studio vengono incaricate per verificare l'utilità e la fattibilità dell'opera. E siccome anche queste commissioni sono politicizzate, perchè, in italia, tutto è lottizzato a cominciare dalle cariche universitarie per finire alla dirigenza degli ospedali, è anche chiaro che "verificare l'utilità e la fattibilità del opera" equivale più o meno a "inventarsi a tutti i costi le ragioni per cui l'opera s'ha da fare".
In altre parole il lavoro scientifico che a "monte" dovrebbe precedere la decisione di intraprendere la realizzazione di un'opera, viene ralizzato a "valle", in modo antiscientifico (cosa garantita dal fatto che le commissioni sono politicizzate), con l'unico scopo di trovar giustificazione per qualcosa che è stata già decisa per altre ragioni (ego, necessità di dar da mangiare a qualcuno, compreso se' stessi, etc…).
La stessa identica cosa sta succedendo con il nucleare, che 30 anni fa aveva senso ma oggi non lo ha più, visto che esiste una tecnologia, l'eolico, che consente, in un paese ottimamente disposto dal punto di vista geografico come l'italia, di ottenere la stessa quantità di energia con investimenti minori, danni minori all'ambiente, e rischi nulli (compreso il rischio che il costo della materia prima aumenti a dismisura, visto che l'uranio è esauribile, l'italia non l'ha, e le riserve disponibili non sono poi così sostanziose). La domanda è, chi deve mangiare col nucleare?
Ultima modifica di Loooop; 03/05/2008 alle 10:09
la Thatcher realizzò il tunnel sotto la manica ,era meglio non farlo? , il problema del ponte sullo stretto è che se costa 6miliardi di euro , 2,5 sono finanziati dai contribuenti, gli altri 3,5 dovrebbero esser reperiti da capitali privati , tutto ciò non so fino a che punto possa essere credibile, se cosi fosse il ponte aggiungerebbe valore al sud italia, se deve essere finanziato totalmente dalla collettività allora è meglio che non si faccia, nel 2005 la impregilo insieme a una cordata internazionale si aggiudicò la gara per la realizzazione del ponte,poi con la nascita dell’esecutivo Prodi, l’opera, giudicata non prioritaria, fu messa da parte. Il Ministro Di Pietro decise però di mantenere in vita, in attesa di tempi migliori, la società Stretto di Messina, costituita per promuovere e coordinare la costruzione del ponte e costata nel solo 2006 oltre 21 milioni di Euro a carico della collettività.
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...

io dico solo che prima del ponte come appunto qulacuno ha giustamente detto che serve solo 10 gg all'anno bisogna fare le strade porc... io mi sono trasferito nel 89 ma ogni anno ritorno e sarà l'impressione ma sembra che che al sud si vada indietro ,,,,,,ogni anno che passa ,,,,
Boh?
Di certo hanno avuto grossi problemi finanziari, come si legge su wikipedia:
Il costo complessivo dell'intera opera è stimato attorno ai 10 miliardi di sterline (15 miliardi di euro). Il tunnel sta operando in perdita ed il valore delle azioni che hanno finanziato l'opera ha perso il 90% del proprio valore tra il 1989 ed il 1998. La società Eurotunnel ha annunciato una perdita di 1,33 miliardi di sterline nel 2003 e 570 milioni di sterline nel 2004 ed è in costante negoziato con i creditori. A propria difesa Eurotunnel cita un traffico insufficiente (solo il 38% dei passeggeri ed il 24% delle merci previste in fase di progetto) e un gravoso carico di interessi sul debito. Parte dell'insuccesso commerciale dell'operazione sembra essere ascritto alle eccessive tariffe di transito.Sarà forse perchè il tunnel collega due villaggi come Londra e Parigi, invece che due metropoli come Reggio Calabria e Messina?
bè allora direi che si tratta anche di sfortuna in questo caso,in termini di rapidità, comodità e facilità di trasporto non ci sono paragoni con altri mezzi di trasporto, basterebbe abbassare il prezzo del biglietto,che però non è facile, chiediamolo a trenitalia, ad alitalia, eccetera: gli eurostar sono aumentati ancora, il che significa che sempre meno gente li prenderà, e che prima o poi non li prenderà più nessuno, e fallirà,a trenitalia lo sanno benissimo, eppure il biglietto lievita.
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...
Nessuno dubita di questo. E' ovvio che in termini di comodità e praticità la soluzione del ponte è quella migliore. Ci mancherebbe.
Per come la giri e la volti nessun prezzo di biglietto è sufficientemente basso da far sì che la gente l'acquisti per usare il ponte e contemporaneamente sufficientemente alto da ripagare gli investimenti (e relativi interessi sul debito) impiegati per la sua realizzazione.
Se devo spendere 200€ (tanto per dire un numero) per attraversare il ponte in moto, puoi star certo che ne spendo 20 e l'attraverso col traghetto, anche se questo mi fa perdere un'ora.
Il costo di un opera del genere ricade necessariamente in gran parte sulla collettività; il punto è capire se i vantaggi indotti dalla praticità e comodità di cui sopra in termini di incremento di attività produttive delle regioni collegate possano a lungo termine compensarlo.
Io temo di no, ma non lo sapremo mai, in quanto in italia condurre un'analisi del genere in modo scientifico è impossibile sia perchè commissioni non politicizzate qui sono una chimera, sia perchè, quant'anche quella impiegata dovesse davvero esserlo, se ne formerebbe immediatamente un'altra che fornisce risultati identicamente opposti ad uso e consumo della parte politica avversa…






quoto Loooop
quoto valterone
quoto morpheus
e quoto me![]()
Le verre est un liquide lent






Il consorzio nato x la costruzione del ponte non è stato possibile scioglerlo perchè chi l'aveva costituito aveva anche messo una clausola che in caso appunto di scioglimento lo stato avrebbe dovuto pagare una cifra assurda altissima al consorzio,stranamente del consorzio fa parte un'impresa controllata da GIOVANARDI sempre stranamente ex ministro x le infrastrutture,ecco perchè di pietro è stato costretto a mantenere in vita il consorzio,perchè si spende di meno x tenerlo inoperante che farlo chiudere,ma queste sono altre questioni
adesso me ne vado a pesca cosi mi rilasso un po ciao ciao bellissimi
Ultima modifica di Medoro; 03/05/2008 alle 12:37
DIO esiste,ma state tranquilli,non sono IO