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MILANO (Reuters) - Si decide oggi a Milano l'eventuale sospensione per presunta illegittimità costituzionale del lodo Alfano del processo stralcio che vede imputati per corruzione giudiziaria il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l'avvocato britannico David Mills.
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Il tribunale ieri ha sospeso il processo principale sui presunti fondi neri Mediaset, dopo aver deciso di inviare alla Corte Costituzionale gli atti del procedimento, accogliendo la richiesta della procura che ritiene incostituzionale il lodo Alfano, la legge che sospende i processi penali per le quattro più alte cariche dello Stato, incluso il premier.
Dopo la decisione di ieri, oggi il pm Fabio De Pasquale -- che rappresenta la pubblica accusa anche nel processo principale -- ha nuovamente avanzato la questione di legittimità costituzionale, richiamando anche in questa sede i giudici sulla violazione dell'articolo 3 della Costituzione che prevede che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, ribadendo la necessità di legiferare in materia con una legge di revisione costituzionale e non ordinaria e sottolineando che il lodo Alfano non avrebbe tenuto conto dei rilievi della Consulta sul precedente lodo Maccanico-Schifani, bocciato dall'Alta corte.
PM: "NORMA CRIMINOGENA"
"Si ritiene davvero che una norma del genere in un paese democratico non possa avere un effetto criminogeno?", ha argomentato con toni aspri il pm De Pasquale.
Questa mattina i legali di Berlusconi e di Mills avevano chiesto la sospensione immediata del processo stralcio evitando il dibattito in aula, visto che la Consulta è stata già chiamata ieri a esprimersi sul lodo. Ma i giudici hanno deciso di andare avanti e al termine dell'udienza si riuniranno in camera di consiglio per decidere se inviare gli atti di questo processo alla Consulta o se applicare direttamente la legge sull'immunità.
Il Lodo -- che porta il nome del ministro della Giustizia Angelino Alfano e che è stato approvato a luglio con la forte opposizione del centrosinistra -- prevede che dalla sua entrata in vigore si sospendano tutti i processi penali in corso, in ogni fase o grado, per capo dello Stato, presidenti di Camera e Senato e presidente del Consiglio.
La sospensione non si applica nel caso di reati "funzionali", ossia commessi dalle quattro cariche nel corso dell'esercizio delle loro funzioni.
A differenza del lodo Schifani - varato nel 2004 durante il precedente governo Berlusconi e bocciato dalla Consulta perché incostituzionale - il nuovo Lodo stabilisce una durata limitata dello scudo e consente alle parti civili di esser risarcite. La sospensione riguarda anche la prescrizione e non preclude al giudice l'acquisizione di prove non rinviabili.
Al centro del procedimento cosiddetto "Berlusconi-Mills", che ha preso il via nel marzo 2007, c'è l'accusa secondo cui Berlusconi nel 1997 fece inviare 600.000 dollari a Mills come ricompensa per non aver rivelato in due processi, in qualità di testimone -- e quindi con l'obbligo di legge di dire il vero e non tacere nulla -- le informazioni su due società off-shore usate da Mediaset, secondo la procura, per creare fondi neri.
Sia Berlusconi sia Mills hanno sempre respinto le accuse, e il gruppo di Segrate ha ribadito in più occasioni in diverse note la propria correttezza e trasparenza.