Il gesto di TRE giocatori del S. Luca è stato indubbiamente sconsiderato. Tuttavia si tenga presente che uno di loro era imparentato con il boss defunto e che sono ragazzi.
Dice il presidente della squadra:"Non hanno percepito - ha proseguito il presidente - cosa sarebbe successo. Sono tutti addolorati. Pensavano di fare un gesto buono nei confronti dei compagni di squadra imparentati con Pelle. Non è stato un gesto premeditato"
Si tratta comunque di una squadra giovanile appoggiata alla parrocchia il cui presidente è appunto Don Pino Strangio il parroco di S.Luca.
E la squadra serve proprio per attenuare il disagio giovanile di quei luoghi.
Il fatto è grave, ma non esageriamo.
La faccenda di Scampia va inquadrata in un discorso di degrado urbano e di degrado educativo più generale. E' anch'essa una faccenda di un certa gravità ma purtroppo episodi del genere accadono a Napoli come a Milano.
Chi è di milano e ha qualche anno forse ricorderà le casette di via Novate (zona Comasina) lì noi carabinieri e poliziotti entravamo solo in forze oppure non entravamo affatto, per non parlare del quartiere trifoglio di limbiate, dove un certo Mario Argento aveva seppellito due rivali della banda Turatello (ci feci un'irruzione nel 1985...roba da pazzi). E vogliamo parlare di Corviale a Roma? O di Tor Bella Monaca? Vogliamo parlare della Mafia del Brenta?
Insomma questa della croce gettata contro il sud d'Italia davvero non mi va giù.
Non si può categorizzare milioni di persone in questo modo. E se al sud ci sono dei problemi la responsabilità è anche del Nord.
A partire dai vari Bixio che a Bronte non si comportarono proprio in modo esemplare, per non parlare di cosa fecero gli industriali del nord.
L'Italia è una, indivisibile. E gli italiani si dovrebbero distingure in persone per bene e persone non perbene, non in base a dove vivono.