
Originariamente Scritto da
Intriplato
io l'ho sentito Cicchitto e mi sembra + reale questa descrizione,
non me ne voglia Giampippi
Il capogruppo dei deputati del Pdl, ha fatto un discorso durissimo alla Camera
e si è scagliato contro i giudici, l'Idv, Santoro e Travaglio. Di Pietro: "Ci condanna a morte"
Cicchitto parla di un "network dell'odio"
e accusa la Repubblica e l'Espresso
Al telefono col Cavaliere Fini avrebbe definito le sue parole "incendiarie"
ROMA - Secondo Fabrizio Cicchitto, capogruppo alla Camera per il Pdl, il presidente del Consiglio è stato aggredito anche in seguito "alla campagna d'odio fomentata dal gruppo Espresso-Repubblica". E' stata questa la sostanza del suo discorso, pronunciato dopo la relazione del ministro dell'Interno Roberto Maroni sull'aggressione al premier Silvio Berlusconi. Toni molto aspri, dunque, e un attacco frontale al nostro Gruppo editoriale. Che non sono piaciute al presidente della Camera Gianfranco Fini, che in una telefonata con lo stesso premier le avrebbe definite "incendiarie".
"A condurre questa campagna - ha detto - è un network composto dal gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, dal quel mattinale delle Procure che è il Fatto, da una trasmissione di Santoro e da un terrorista mediatico di nome Travaglio, oltre che da alcuni pubblici ministeri, che hanno nelle mani alcuni processi, tra i più delicati sul terreno del rapporto mafia politica e che vanno in tv a demonizzare Berlusconi".
Cicchitto ha poi chiamato in causa L'Italia del Valori. "E' da un partito come l'Idv, con il suo leader Di Pietro, che in questi giorni sta evocando la violenza, come se volesse trasformare lo scontro politico in atto in guerra civile fredda, che coinvolge anche settori più giustizialisti del suo partito, caro onorevole Bersani".
Secondo Cicchitto, poi, "non possono essere messe sullo stesso piano, neanche dalle nostre autorità istituzionali, due problematiche assai diverse: quella di chi, magari con un linguaggio non diplomatico, ha invocato una riforma costituzionale recuperando le obiezioni fatte da Togliatti e Calamandrei, e quelle dei Pm che hanno fatto trattenere il fiato al Paese e alla comunità internazionale, in attesa che gli oracoli di nuovo conio, gli Spatuzza e i fratelli Graviano, pronunciassero i loro verdetti, anzi le loro atipiche sentenze".
Dunque, ha insistito, "la mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna di odio: ognuno si assuma la propria responsabilità. Ci auguriamo che questa aggressione e questo ferimento servano a qualcosa di più e che dal male venga qualcosa di bene". E Cicchitto indica la strada: "Da questa situazione si esce solo disinnescando con leggi funzionali quell'uso politico della giustizia, un cancro che ha distrutto la prima Repubblica e sta minando anche la seconda".
tratto da:
Cicchitto parla di un "network dell'odio" e accusa la Repubblica e l'Espresso - Politica - Repubblica.it