Eh, se non è zuppa è pan bagnato...
balle di frate giulio...infatti anche un certo Machno secondo gli illuminati ladri dell'autentica ribellione bolscevica era un antirivoluzionario (beh, forse sì, e pure a ragione, vista la caratura fascista della rivoluzione di quel bastardo di lenin!)![]()
Ultima modifica di Sfigatto; 02/05/2010 alle 13:06 Motivo: UnionePost automatica
non ho proprio un cazzo da fare ..e con questo chiudo
Il sistema marxista vedeva la storia come una lotta di classe , cioè tra sfruttatori e sfruttati ,
Per far perdere il potere agli sfruttatori,
gli sfruttati devono prendere coscienza della loro condizione .
La classe dirigente concepisce lo stato come apparato di assoggettamento e di coercizione ,favorisce la creazione e conservazione di una superstruttura ideologica destinata a dare legittimità al sistema di dominazione di classe
Quindi si passa dallo sfruttamento policentrico a quello centralizzato oligarchico o monopolistico dello stato
Quando iniziano a farsi sentire le crisi economiche emerge una coscienza di classe rivoluzionaria fra gli sfruttati , la situazione si fa matura per una società senza classi , per rimpiazzare lo stato con il governo degli uomini e l’amministrazione delle cose , ne risulta cosi un’incredibile prosperità
Il problema qual è ^^?
È che Marx vedeva sfruttamento anche quando lo sfruttato diventava lavoratore libero (sistema capitalista) . Ad esempio l’operaio che decide di coltivare la sua terra ..e diventa libero…qui Marx fa intervenire il sistema capitalista , cioè mette in rilievo che tutte le terre derivano da furti ,violenza,colonialismo…..
Ma fa ancor di più, qualora la terra derivasse dai propri risparmi e dal proprio lavoro , il capitalista che ingaggiasse lavoratori sarebbe considerato sempre sfruttatore.
Colpo finale che non va nella teoria marxista è il non riconoscere la differenza di preferenze temporali, il lavoratore non riceve il valore totale del suo lavoro, non per questo si puo’ dire che è sfruttamento, riflette solo il fatto che scambiare beni futuri con beni presenti non puo’ avvenire senza pagare un interesse
Cioè il lavoratore è in accordo con il capitalista perché preferisce una minor quantità di beni subito, mentre il capitalista avendo una preferenza temporale bassa offre una quantità maggiore di beni futuri(che investe nei fattori di produzione) rinunciando maggiormente a quelli presenti, questo posticipare al futuro viene incentivato e premiato da un interesse.
Ultima modifica di alessandro2804; 02/05/2010 alle 18:34
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...
Per una volta sono d'accordo con te, in senso generale, perchè, come ho scritto prima, è un errore considerare il cosiddetto socialismo reale come una applicazione imperfetta del marxismo, l'errore nel marxismo sta infatti nella sua teoria economica sbagliata, ancora prima dell'applicazione pratica.
Ma, allo stesso tempo, tu pecchi ancora una volta di eccessiva applicazione della dottrina (e questo è curioso e sintomatico, risulti prigioniero della dottrina esattamente come i tuoi, presunti, avversari politici) ovvero, giuste le tue premesse, in riferimento al discorso circa le preferenze temporali, dimentichi, ad arte aggiungerei, le condizioni storiche in cui Marx ragionava e cioè bisogna considerare che il capitale all'epoca era frutto di sfruttamento latifondistico e sono proprio gli stessi latifondisti ad essersi trasformati nei primi imprenditori, dunque è evidente chi all'epoca fosse incentivato ad investire nei fattori di produzione e chi invece fosse costretto a preferire una minore quantità di beni nell'immediato.
Ti devi sgrossare un pò.
Ultima modifica di Ipcress; 02/05/2010 alle 19:58
mmmmmmmm....ho capito....volete arrivare sino al 2 Giugno eh??!!...furbacchioni...
potete farcela...si si.....anzi possiamo farcela,.....vi do una mano!! hihihih
La vita è come una commedia: non importa quanto sia lunga, ma come è recitata ---- Seneca