
Originariamente Scritto da
marco61
6 giugno 1993.......
ultima giornata del campionato, Udinese e Fiorentina si contendevano un posto per rimanere in Serie A: la squadra viola giocava in casa contro un Foggia ormai salvo da tempo e l'Udinese era di scena a Roma
Da “La Roma” mensile di attualità sportiva in merito alla partita Roma Udinese 1-1 del 6.6.1993 ultima partita del campionato 1992-1993 (Rete di Hassler nel primo tempo, pareggio di Desideri dell'Udinese all'80') che segnò la retrocessione della Fiorentina. Arbitro COLLINA. “Roma-Udinese: la gara della bontà ..... Del resto nessuno osava pretendere dai giallorossi un impegno diverso, la concentrazione che, magari, altre squadre (leggi Brescia e Fiorentina) speravano ci fosse. Così l'incontro d'addio al campionato.... s'è chiuso in parità.... col pubblico, sopratutto quello della Curva Sud “gemellato” per una volta con i tifosi friulani e non con quelli viola a cui, invece, sono andati insulti ed improperi.
il giallorosso Carnevale ex udinese che sull'1-0 per la Roma, da solo in contropiede, a tre quarti campo lasciò partire un tiro rasoterra che fece rotolare il pallone a ballonzoloni in avanti alla velocità di circa cinque chilometri all'ora (quasi tornava indietro)
l'atteggiamento dei giocatori in campo non si discosto' poi molto
da cio' che e' andato in scena ieri sera...
'72-'73
La Lazio si reca a Napoli e la Juventus è di scena all'Olimpico contro i giallorossi. In quegli anni, l'unico modo per conoscere i risultati delle gare in corso è quello di sintonizzarsi sulle frequenze di "Tutto il calcio minuto per minuto", che iniziava il collegamento solo al termine dei primi tempi. La classifica a 90 minuti dalla conclusione è la seguente: Milan 44, Juventus 43, Lazio 43. Tutto quindi si sarebbe deciso nell'ultima giornata, ma con una forte probabilità di dover ricorrere all'appendice dello spareggio.
il Milan perde a Verona
l risultato di Verona arriva all'Olimpico e al San Paolo, grazie alle telefonate che i vari cronisti riescono fortunosamente a compiere tramite telefoni di fortuna o a gettoni. Tra gli spettatori ignari dei risultati, tra cui moltissimi laziali andati in incognito a dar man forte ai "cugini" , serpeggiano le fantasie più assurde sui risultati dagli altri campi. Nello stadio romano, sotto un sole estivo, intanto, una Roma in giornata di grazia sta costringendo la Juventus in difesa. I giallorossi falliscono due palle-gol clamorose, ma al 29° passano con una rete di Spadoni, abile a sfruttare un'incertezza della difesa bianconera. Metà stadio gioisce, l'altra metà sta muto. La Juventus sembra frastornata dal colpo subito e per poco non capitola una seconda volta. Riesce a limitare i danni e a tornare negli spogliatoi con un solo goal al passivo, mentre sul tabellone dell'Olimpico appaiono i risultati parziali dei primi tempi,
tra lo stupore dei tifosi giallorossi presenti, intimoriti anche dalla possibilità della Lazio di vincere lo scudetto o quanto meno andare agli spareggi...
durante l'intervallo all'Olimpico, il presidente della Roma Anzalone scende negli spogliatoi per complimentarsi con la squadra. Come racconterà anni dopo il capitano giallorosso dell'epoca Franco Cordova (che non era in campo quel giorno), il numero uno giallorosso fa irruzione nello stanzone dove i giocatori stanno raccogliendo le energie ed esordisce più o meno così: "Siete stati bravi, complimenti a tutti. Avete messo alle corde lo squadrone bianconero e fatto vedere che anche voi valete molto." A questo punto il presidente romanista, sempre per ammissione del capitano giallorosso, fa capire ai presenti che possono ritenersi soddisfatti e lasciare andare l'incontro. Anche perché l'amicizia della Juventus può essere utile in sede di calciomercato ed è inutile accanirsi e renderla in qualche modo ostile.
3 minuti dalla fine arriva la notizia del vantaggio della Juventus. E' Cuccureddu, lasciato inspiegabilmente solo, a colpire una palla che nessun difensore giallorosso era andato a contrastare e ad infilare così un immobile Ginulfi.
Nella Lazio serpeggiava comunque il sospetto, che era quasi certezza perché qualcosa era trapelato dai giocatori giallorossi, che gli stessi non avessero preso una lira dei soldi promessi, anche se mai garantiti esplicitamente da qualcuno. Praticamente erano stati ingannati...
in perfetto stile CjuFFE
Franco Melli nel suo libro La Lazio un amore, edito nel 1997, accenna ad un'ipotesi diversa, ovvero che i giocatori giallorossi, gelosi o timorosi che la Lazio potesse vincere lo scudetto, avessero preso "iniziative private" non meglio specificate e che poi il loro presidente Anzalone, in campagna di calciomercato, avesse per questo fatto piazza pulita. Ipotesi anche questa da prendere in considerazione ma mai provata. Anche il giornalista Massimiliano Morelli nel suo libro L'oro del calcio, edito nel 2004, parla di accuse dei biancazzurri verso i cugini di scorrettezze in quella partita. Ricordiamo, solo per dovere di cronaca, che i giocatori giallorossi presenti in quella partita e poi ceduti l'anno successivo furono il mediano Salvori, lo stopper Bet, l'ala Franzot, l'attaccante Scaratti.
coltiviamo la memoria...
ragazzi ....coltiviamola...
