La fonte è Repubblica. Qualcuno mi dovrebbe spiegare come mai fino a ieri ci hanno raccontato che i conti pubblici erano sotto controllo e l'economia italiana risentiva meno della crisi, mentre oggi stiamo cercando di metterci al riparo con una manovra correttiva da ben 24 miliardi di euro. Manovra iniqua ed ondivaga, che ancora una volta introduce il meccanismo del condono edilizio, che colpisce le pensioni di invalidità, che reintroduce norme sulla tracciabilità dei pagamenti già introdotte da Bersani ed abolite dopo tre mesi all'insediamento dell'attuale governo, che colpisce solo in minima parte le retribuzioni di politici e boiardi di stato, che ancora una volta colpisce l'istruzione con il blocco delle assunzioni per i ricercatori, che abolisce in un colpo solo enti come quello per il commercio estero senza nemmeno chiedersi come fare a rendere efficiente la spesa destinata a quell'ente stesso e senza domandarsi cosa faranno i suoi 800 dipendenti...
Fmi: "L'Italia ancora vulnerabile". "L'Italia deve "mantenere la disciplina fiscale, ridurre il peso del debito pubblico e aumentare il tasso di crescita nel lungo periodo". Il Fondo monetario internazionale, nell'article IV, sottolinea che "concorda con l'obiettivo delle autorità di un consolidamento fiscale basato sulla spesa". Per il Fondo "il contenimento dei salari del settore pubblico dovrebbero essere un elemento chiave della strategia di consolidamento". Per l'Fmi la decisione del governo italiano di non adottare un'ampia politica di stimolo fiscale è stata "appropriata, alla luce dell'elevato livello del debito pubblico. Anche se i peggiori effetti della crisi sull'economia italiana sono per la maggior parte passati, restano delle vulnerabilità chiave". In particolare, il Fondo spiega che "l'elevato livello del debito pubblico e la deludente performance di crescita potrebbero rendere l'Italia vulnerabile a futuri shock esterni".
Per gli economisti di Washington le politiche per rinvigorire la crescita dovrebbero focalizzarsi "sulla rimozione dei colli di bottiglia strutturali, sul miglioramento della qualità dei servizi pubblici e sul rafforzamento del settore finanziario". Il Fondo, si legge ancora, "sottoscrive gli obiettivi fiscali delle autorità italiane di riportare il deficit sotto il 3% entro il 2012", tuttavia avverte "il consolidamento programmato non è abbastanza ambizioso". E spiega che l'aggiustamento di bilancio programmato è basato, tra l'altro su "un assunto ottimistico di una ripresa forte e duratura" oltre che su "misure addizionali che devono ancora essere annunciate". Il Fmi chiede anche che venga mantenuto un "monitoraggio delle finanze pubbliche a livello locale".