andate a cahare vah!
Una precisazione è d’obbligo. In una regione come l’
Emilia Romagna, che può vantare oltre 60 ricette tipiche, l’offerta enogastronomica va gustata ed assaporata più che appresa da reportage e commenti.
Noi proviamo a stuzzicare il vostro appetito e la vostra fantasia, sperando che a breve programmerete una visita nella regione “più grassa” d’Italia
In
Emilia Romagna ci si potrebbe fermare agli antipasti. Ogni città e provincia ha una sua specialità.
Si parte dai
Borlengi, ostie composte da latte ed uova, per passare alle
chizze reggiane, fagottini fritti farciti di grana da gustare caldi. Sempre a Reggio Emilia, vale la pena iniziare il pasto con un
Erbazzone, una variante della più nota pizza con le verdure della tradizione partenopea, con spinaci ed insaporita con cannella.
A Bologna abbandonatevi nella deliziosa
mousse di Mortadella, oppure raggiungete Modena per gustare la
Tigella, un tipico pane misto cotto su speciali pietre oppure Parma per la
torta fritta, a base di farina.
Impossibile, inoltre, non citare il
Prosciutto Crudo di Parma, il
Parmigiano Reggiano ed il
Culatello, costosissimo ma prelibato affettato.
Se avete ancora fame e decidete di passare ai primi, preparatevi ad un’orgia di proposte e sapori. Le ricette regionali per questa portata sono numerosissime.
I Piatti Tipici emiliani e romagnoli.
L’Emilia Romagna è la patria del
Tortellino, dei
cappelletti, delle
tagliatelle.
I sughi sono generalmente pesanti ma gustosissimi.
Il sugo alla bolognese è composto oltre che da pomodoro, da carne macinata, cipolla, carote e sedano. La variante più tipica prevede l’aggiunta di panna al momento in cui la pasta viene unita al condimento.
Su tutti i primi piatti a base di sugo, il grana padano o il più prelibato parmigiano sono d’obbligo.
Gli
anolini di carne parmensi ed i
cappelletti all’emiliana vengono preparati con brodo di carne e sono entrambi bon bon farciti di carne e formaggio.
A Ferrara sono da assaporare
le lasagne al Forno alla Ferrarese ed il
timballo: in uno splendido connubio di panna e ragù di carne, con tanto parmigiano e aggiunta di latte.
I
passatelli reggiani, cotti in brodo, invece, sono costituiti da una sbriciolata di uova e pane grattato con aggiunta di formaggio che viene cotta direttamente nel brodo.
Sulla costa romagnola il piatto più rappresentativo per quanto riguarda i primi è il
brodetto di pesce.
Per i secondi, dalla costa all’interno dell’Emilia Romagna, vi è l’imbarazzo della scelta. Nelle zone marine
l’anguilla ferrarese è il piatto principe, insieme alla
sogliola al vino e gli
scampi al prosciutto. Per chi non ha problemi di digestione e di linea si consiglia lo
zampone modenese con lenticchie o la trippa bolognese.
A Piacenza e dintorni l’arte culinaria si esplica nella preparazione del
capretto, a Reggio Emilia è il
Coniglio alla reggiana il “secondo piatto forte”.
Per i palati più sopraffini si consigliano le
lumache di Bobbio con carote, cipolla e salsa di pomodoro, mentre nella zona di Parma, i cardi con tartufo costituiscono una prelibatezza di altissimo livello.
Elaboratissimo quanto saporito, ricco di profumi e sapori, il dolce più caratteristico della zona orientale della regione, il
Burlengo romagnolo. È costituito da una miriade di ingredienti, tra cui primeggiano riso, farro e orzo oltre a mandorle e noci.
Più semplice la
Bracciadella reggiana, simile alla più classica delle ciambelle. Una delizia, la
Bonissima, torta ripiena di noci e miele e ricoperta di cioccolato. Tipico del capoluogo il
pan speziale bolognese con zucchero, pinoli mandorle e spezie varie. La ricetta tradizionale ormai di questo dolce subisce numerose varianti tutte molto gustose.
A Natale, nella zona di Reggio Emilia, si può assaggiare la
spongata di Natale, una torta dal ripieno ipercalorico, ricco di spezie a base di miele, noci, mandorle insaporito con cannella, noce moscata e chiodi di garofano
Se un difetto si può trovare all’offerta enogastronomica regionale, questo è rappresentato dal vino.
Purtroppo l’Emilia Romagna non può vantare vini importanti come altre regioni italiane.
San Giovese,
Trebbiano,
Lambrusco, sebbene, negli ultimi anni grazie a tagli ed innesti, i produttori locali siano riusciti ad aumentarne gradazione e a migliorarne il gusto, sono prodotti troppo “leggeri” ed evanescenti rispetto alle portate della cucina regionale.
Per abbinamenti alla cucina emiliana si consiglia di preferire vini invecchiati se proprio si vuole rimanere in ambito regionale.