aggiungiamo anche altre informazioni
La scure del sindaco Giuliano Pisapia si abbatte sui vertici di Atm, l'azienda municipalizzata dei trasporti milanesi, con la revoca dell'intero consiglio di amministrazione della società guidata da Elio Catania (i consiglieri sono Giuseppe Frattini, Piero Ramponi, Francesco Tofoni e Dario Cassinelli). La decisione, ha detto Pisapia, "nasce dalla volontà di cambiare la strategia e migliorare il servizio in futuro e dal fatto che ci sono sprechi e privilegi che non possiamo accettare". Immediata la replica di Catania: "Stupore e indignazione. Questo è il sentimento che mi ispira quanto avvenuto, per come è avvenuto e per quanto dichiarato dal sindaco", si legge in una nota.
"Nei due mesi trascorsi dall'insediamento della nuova giunta non mi è stato mai concesso di essere ricevuto nè dal sindaco né dal direttore generale", prosegue Catania. "Stupisce, quindi, l'accusa di sprechi: l'azienda è sana, in utile, non indebitata, ha conseguito negli ultimi tre anni investimenti record e ottenuto progressi operativi e di servizio ampiamente riconosciuti che hanno reso Atm un benchmark nazionale e internazionale di efficienza, qualità trasparenza ed etica. Qualunque azionista ha il diritto di revocare un cda, ma respingo con forza le insinuazioni e le motivazioni addotte che non hanno sostegno nei fatti. Si astenga il sindaco dall'esprimere giudizi che infangano il lavoro fatto e semplicemente dica che questa è una scelta che non ha niente a che fare con conduzione manageriale e risultati. Per me, manager, sono le uniche cose che contano".
Sul fronte biglietti l'assessore comunale ai Trasporti, Pierfrancesco Maran, ha assicurato che "non tocchiamo alcun tipo di abbonamento, né annuale né mensile". Maran ha confermato invece il ritocco a 1,5 euro per il titolo di viaggio singolo deciso dalla giunta di Palazzo Marino. Pisapia ha definito "grave" il coinvolgimento di Atm "nella regia della campagna elettorale" di Letizia Moratti "in modo esplicito e senza interventi di censura da parte del presidente, del cda o dei vertici aziendali".
Dopo una settimana di "confronto e ascolto con le parti sociali", ha spiegato Maran, la giunta ha esteso alcune delle esenzioni previste, a cominciare dall'l'abbonamento annuale gratuito per gli over 65 con reddito Isee di 16mila euro (ma non più over 70 come promesso in un primo momento) e dalla validità dei biglietti, che passerà da 75 a 90 minuti. Gli altri interventi di "equità sociale", come li ha definiti Maran, riguardano il mancato ritocco del costo dei 371mila abbonamenti annuali e mensili e l'estensione dell'abbonamento studenti a tutti gli under 26 (e non più 25 come annunciato settimana scorsa). A questi si aggiungono l'entrata in vigore dell'orario estivo posticipato da luglio ad agosto, la rete di bus notturni al venerdì e sabato e nuove corsie preferenziali per i mezzi di superficie. Inoltre, l'assessorato alle Politiche sociali ha messo a disposizione 500mila euro per "interventi di gratuità anche per cassintegrati e disoccupati".
La notizia della revoca del cda arriva all'indomani della decisione del presidente di Sogemi, Luigi Predeval, di lasciare la guida della società che gestisce l'Ortomercato. Soltanto due settimane fa il Comune aveva invece decapitato d’imperio il consiglio di amministrazione di Milano Ristorazione, una delle controllate più spesso al centro di polemiche (per i conti) e di critiche per la qualità dei pasti serviti nelle scuole. Il presidente Roberto Predolin — rimosso con tutto il cda — ha annunciato battaglia (non per il mantenimento dell’incarico, ma per la copertura economica dei due anni che mancano alla scadenza del mandato), ma il Comune ha risposto netto: è nelle prerogative di legge riconosciute al sindaco, nei 180 giorni successivi alla sua nomina, cambiare i rappresentanti dell’ente nelle società partecipate. Stesso discorso è stato fatto per l’Aler (con il consigliere Francesco Triscari) e per l’Amat (con l’amministratore unico Adolfo Colombo).eh behIl presidente di Atm, Elio Catania, assicura bilanci rosei e tagli agli sprechi, sotto la sua gestione. Lo dice sapendo di essere nella lista dei manager sotto esame. Ora che la nuova giunta ha puntato la lente sulle società partecipate mal governate, Elio Catania sa di dover preparare risposte ai possibili (prevedibili) rilievi. Ma ostenta tranquillità. Evidentemente, per lui non è un problema che l’Atm paghi un posto auto nel garage vicino all’abitazione del suo autista personale: 67 anni, qualifica di funzionario, l’uomo deve essere a disposizione del suo principale a qualsiasi ora, pronto a prelevarlo con la Peugeot grigio metallizzata in uso esclusivo del presidente.
I benefit. Cosa si intende, allora, per sprechi? Ecco alcuni esempi: casa gratis in centro per due anni per i dirigenti (ma anche per alcuni consulenti) che arrivano da fuori Milano (non pochi, visti gli innesti da Fs e Ibm di questi anni); copertura del leasing della Jaguar di Francesco Tofoni (uomo di Ignazio La Russa, tra i probiviri del Pdl, a capo del settore Servizi diversificati e componente del cda di Atm), che preferisce far guidare al suo autista personale quest’auto invece di quella aziendale, di solito Audi o Passat che spesso vengono “girate” dai dirigenti alle mogli. Tanto loro possono chiamare le macchine di servizio guidate dagli autisti; o, ancora, il rimborso fino a 150 euro al mese di gasolio (sempre per i dirigenti), o il checkup sanitario gratuito per dirigenti e consulenti.
Il presidente. Due anni fa Catania riuscì ad “aggirare” le restrizioni imposte dalla Corte dei coni facendosi nominare “group ceo” delle 11 società della galassia Atm, quindi sommando le poltrone di presidente e amministratore delegato: totale ufficioso, quasi 450mila euro annui (mai smentiti, anche se lui ammette “solo” 366mila euro, tralasciando la parte variabile di stipendio). A questo si aggiungono le poltrone nei cda di Telecom (remunerazione base 110mila euro annui, più altri 100mila per tre poltrone nei comitati) e Intesa San Paolo (150mila euro all’anno), qualche carica accessoria e una pensione Inps da 12.276 euro netti al mese. «Il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi, ha deciso di autoridursi lo stipendio — ragiona Roberto Rossi, segretario generale della Fit Cisl di Milano — Ecco, vorremmo che, prima di chiedere sacrifici ai milanesi, si facesse un serio risanamento in aziende come l’Atm, riducendo spese e sprechi».
I doppi incarichi. Nella selva dei cda di Atm le coincidenze sono tante. Per esempio: Giuseppe Frattini, componente del cda della holding, ha ricevuto anche un incarico di consulenza del progetto “Alta sorveglianza sede di via Monte Rosa” (150mila euro) e, da Mm, un’altra consulenza come collaudatore del prolungamento della linea M3. Dario Cassinelli, altro componente del cda (in quota Udc), è anche ad di Postecom spa: sarà un caso, ma a Postepay è stata affidata (senza gara) la gestione delle ricariche degli abbonamenti di Atm. Tofoni, si è detto, siede nel cda della holding ma è anche dirigente di Atm servizi: un bel caso di controllore e controllato. Era nel cda di Atm servizi anche l’ex deputato forzista Alberto Di Luca, ora assunto come dirigente della rete commerciale (stipendio che sfiora i 300mila euro annui, Golf Gti come benefit). Di Luca ha poltrone in diversi cda e anche la pensione da deputato, circa 6.500 euro al mese.
“Riparazione” per la mancata conferma nel cda della holding, l’anno scorso, per il 68enne Luciano Valaguzza, passato nel board di Atm servizi, assieme al larussiano Fulvio Caradonna, l’ex assessore comasco che ha nel curriculum anche una condanna per esercizio abusivo della professione medica. «Il Comune ha tagliato le auto agli assessori: sarebbe l’esempio migliore se anche in Atm i dirigenti rinunciassero alle auto aziendali e usassero i mezzi pubblici», propone il consigliere comunale pd Carlo Monguzzi. Che chiede «trasparenza nei bilanci, negli organigrammi e negli stipendi di Atm e delle sue controllate».
Le elezioni. Dicono in Atm che, per fortuna, il sindaco non si elegge ogni anno. Per mesi, infatti, l’azienda è stata in prima linea nella campagna elettorale di Letizia Moratti, con tessere gratuite inviate ai milanesi, o con il capo della divisione Marketing e comunicazione Marco Pavanello (che ha anche una poltrona nel cda di Atm servizi) prestato come spin doctor alla Moratti (pur restando in servizio presso Atm). Stipendio pagato da Atm per fare da consulente alla Moratti anche per Roberto Poletti, giornalista assunto come consulente per 160mila euro l’anno. Un contratto che dopo le elezioni non è stato più rinnovato.
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però, ho un solo dubbio, che mi spunta sempre in testa in occasioni simili. Perchè io mi reputo non fazioso (almeno cerco e spero di non esserlo) ma un pochino tendenzioso si ...
Non è che il nuovo sindaco e la nuova giunta hanno "defenestrato" la precedente gestione per metterne una di loro "gradimento" ? Come dicevo, io sono tendenzioso ed anche maligno ...![]()
il treno in italia fa cagare...... escludendo i freccia rossa, il resto sono carri bestiame, lerci, sovraffolati....
per non parlare dei treni notturni dove si fa un salto indietro in pieno 800..... qualcosa di indegno....
senza contare che per quello che offrono sono pure cari.
per fare 70km io domani mattina mi dovrò alzare alle 7 per essere alle 10 a firenze per un esame...
treno che parte intorno alle 7.32 e arriva alle 08.52 indegno.... al comodo prezzo di 5.30€
sono una generazione dove il treno era affascinante ... si viaggiava senza prenotazioni e se arrivavi e il treno stava partendo non c'erano problemi, l'importante era andare dal bigliettaio, o aspettare che lui arrivasse, e fare il biglietto sul treno, con un piccolo aumento di prezzo, questione di qualche centinaia di vecchie lire, nulla più. di notte ci si poteva piazzare con i sacco a pelo nei corridoi, o nelle cabine, e dormire senza che nessuno rompesse le palle ... oggi fai prima ad organizzare un festival internazionale che un viaggio intreno ...![]()
Le verre est un liquide lent
già ... ricordo il viaggio in gita scolastica a Roma, nel '78, oppure a Venezia nel '79 ...
Gli unici a fare "casino" sul treno eravamo noi ragazzi (parlare e cantare nel viaggio notturno e strimpellare con chitarra ed armonica), ma solo perchè gli espressi dell'epoca erano molto lunghi e potevi trovare un vagone tutto per te e non infstidivi gli altri passeggeri ...
Santo cielo ... comincio a parlare "di quei tempi così belli" come un vecchio noioso !![]()