
Originariamente Scritto da
357magnum
Tutte le fonti sono concordi nell'affermare che la nave si trovasse a circa 30 miglia dalla costa. A quella distanza ci si trova in acque internazionali, salvo casi molto particolari che non mi risultano nella zona di mare in cui si sarebbero svolti i fatti.
Nessuno discute se i militari italiani abbiano fatto bene o male, appare però poco credibile che dei militari esperti si facciano prendere dal panico e da bordo di una petroliera si mettano a sparare per divertimento o per aoura su un innocente peschereccio.
Certa è invece l'attività piratesca in quelle acque. Non ci sono solo i pirati somali, ma anche altri che esercitano" la professione" in quelle acque e non da oggi. Tant'è che anche l'ICC ha registrato l'attacco. E con quelle coordinate 09°57' N - 076°02' E (ho controllato) ci si trova a non meno di 25/28 miglia dalla costa, in acque quindi internazionali (ricordo che le acque nazionali hanno una estensione di 12 miglia, per convenzione internazionale, salvo casi specifici )
Di certo è curioso che le autorità indiane non consentano l'autopsia e gli altri esami e si debba credere loro sulla base della loro stessa parola.
Ma quand'anche i nostri avessero sbagliato, non sarebbe, per effetto di quanto sopra, valida la giurisdizione indiana, e andrebbero processati in Italia poichè in acque internazionali a bordo di una nave mercantile vige la legge di bandiera della nave. (convenzione di montego bay , se non sbaglio)
Live Piracy Report 2012_new
La nave è stata "convinta" a rientrare nel porto di Kochi dalla Guardia Costiera Indiana, almeno così pare a sentire alcune fonti.
Il comandante si sarà consultato con l'armatore e questi con il nostro ministero. Lì (al ministero) probabilmnete hanno sottovalutato l'ars dissimulandi degli indiani e sono caduti nel trappolone..... ma potrebbe anche esser colpa dell'armatore che volendo continuare a fare affari con l'India non se l'è sentita di prenderli di petto.