a parte le motivazioni oggettive, che comunque avremmo tutti (chi non deve fare i conti con delusioni, lutti, ecc) la questione ruota intorno alla chimica del cervello, dosaggi da microscopio di serotonine e ormoni, un equilibrio delicatissimo di secreti di ghiandole e terminazioni di recettori che è difficilissimo da esplorare e ancor più da ri-equilibrare nel malaugurato caso di oscillazioni da "tilt".
per questo, anche, le cure sono lunghe: trovare il farmaco giusto, al giusto dosaggio non è solo ricerca e pazienza ma, ancora in troppi casi, anche fortuna.

Lo Stato dell'Umore: se è chiarissimo nel concetto è ancora un gran mistero nel funzionamento.
Ed anche la morale comune pare impreparata ad accogliere l'assunto di base: quando superiamo le difficoltà preferiamo pensare d'esser forti di carattere piuttosto che comprendere di poter contare su di un sistema endocrino ben equilibrato.
Certo per farlo dovremmo anche ammettere che drogarsi è rischiosissimo, bere alcohol pure, che i paracadutisti sono malati per l'esagerata richiesta di adrenalina dei loro recettori e che gli innamorati di Peynet, riferimento di tutte le coppie del mondo, sono la prima delle figure del manuale di patologie dell'umore: l'innamoramento è solo uno squilibrio d'endorfine e non l'illuminazione divina che, come un occhio-di-bue ci presenta l'anima gemella.
...non ce la faremo mai