Bella l'intervista di pirlo....al solito la gente di merda rivela la sua vera essenza quando si accoppia con i suoi simili.
Andrea ma va a cagare vah
Bella l'intervista di pirlo....al solito la gente di merda rivela la sua vera essenza quando si accoppia con i suoi simili.
Andrea ma va a cagare vah
Un muscolo nel cervello e un cervello in ogni muscolo
JUVENTINO e STONERIANOcit nikonikko:Quando ci arrivò Stoner non era una ca..o, non per merito suo nel 2007 ha vinto un mondiale
JUVENTINO e STONERIANOcit nikonikko:Quando ci arrivò Stoner non era una ca..o, non per merito suo nel 2007 ha vinto un mondiale
siete fortissimi ed imbattibili complimenti
beh certo che rosicare per un intervista dello scaricato e denigrato Pirlo è veramente da record
![]()
Il saluto del motociclista
Pasen la vita a pisàa cuntra'l veent perché l'impurtant l'è mai vèss cuntent.........
in un mondo che cambia troppo velocemente il PettiRat e' il nostro rifugio sicuro. (Tonidaytona)
Dammilamanina.it
TWEEKEND - Il raduno Triumph by TCP - 5/6/7 settembre 2014-San piero a Sieve>>>
Se al Milan andasse via tutta la gente di merda che c'è, resterebbero si e non in due....e di sicuro non sarebbero dirigenti.
Sono vietati messaggi xenofobi, estremistici, offensivi o diffamatori verso: persone di orientamento politico o sessuale diversi dal vostro, le istituzioni, le religioni, comunità, stati, popoli o enti di qualsiasi tipo.La Black Orange
JUVENTINO e STONERIANOcit nikonikko:Quando ci arrivò Stoner non era una ca..o, non per merito suo nel 2007 ha vinto un mondiale
IL FIGLIO DI PETRUCCI
Lettera di un padre che da 5 anni
attende giustizia per la morte del figlio
scritta da Fabrizio Brunetti
Cinque anni fa, il 23 giugno del 2005, una sera dopo il cinema, mentre
sta tornando a casa sullo scooter, Flavio, mio figlio, 27 anni, trova
la morte quando una Smart, guidata da un ragazzo che non ha ancora la
patente, ma solo il foglio rosa, invade improvvisamente la sua corsia di
marcia. Quel ragazzo oltre a non poter guidare in assoluto senza un
adulto accanto (con lui c’è un amico minorenne), non potrebbe guidare
comunque quella Smart affidata in comodato d’uso esclusivo al CONI e di
cui dispone personalmente il Presidente Gianni Petrucci, suo padre.
L’afflosciamento della gomma posteriore destra ha provocato uno scarto
della Smart verso il lato destro della strada, ma Niccolò Petrucci
anzichè lasciarla accostare nel lato dello sbandamento sterza
violentemente a sinistra e invade trasversalmente la corsia opposta
parandosi davanti allo scooter di Flavio e sfiorando la coda di altro
motorino che lo precede.
L’ipotesi è di omicidio colposo.
A settembre, dopo tre mesi, sono completate le tre perizie disposte dal
pubblico ministero e sarebbero acquisiti tutti gli elementi probatori
per sostenere l’accusa di omicidio colposo o rigettarla.
Eppure passano più di due anni e continue proroghe richieste dai
difensori di Niccolò Petrucci e accolte, per il differimento dei
termini di conclusione degli accertamenti, prima che arrivi finalmente
la decisione del rinvio a giudizio.
L’udienza preliminare è fissata nel luglio 2008. Il processo può
iniziare, ma iniziano anche le tecniche dilatorie che mirano ad
arrivare alla prescrizione. Impegni dei difensori, anche la malattia
terminale, nota da tempo, che toglie di scena da subito l’avvocato Ugo
Longo, uno dei due avvocati di fiducia di Petrucci, viene utilizzata
per chiedere all’inizio dell’udienza per l’escussione dei testimoni, di
spostare ad altra data per consentire al nuovo difensore di acquisire
gli atti e via di questo passo.
Ogni rinvio vale da sette a nove mesi e così arriviamo a dicembre 2009
ad aver verbalizzato le dichiarazioni di solo due testimoni.
L’escussione di altri due, già convocati nelle due udienze precedenti e
non ascoltati, è rinviata al 26 marzo di quest’anno, ma nuovo colpo di
scena. Stavolta è il giudice che annuncia di essere stata trasferita
alla Corte d’Appello di Roma e che quindi, tra nomina del nuovo giudice
e tempo per prendere visione degli atti, “è ragionevolmente costretta a
fissare la nuova udienza solo per dicembre 2010?.
Ma non basta, la legge richiede l’assenso dei difensori all’utilizzo
delle deposizioni già acquisite in caso di cambio del giudice; la
difesa naturalmente non acconsente e così a dicembre tutto ripartirà
dall’inizio, come se sinora non fosse accaduto nulla.
Vuol dire che restano da ascoltare di nuovo i due testi per acquisire
le testimonianze dei quali erano stati necessari tre anni di corte
udienze e lunghi rinvii, oltre ad altri quattro testi del Pubblico
Ministero ed a quelli della difesa.
Sono passati cinque anni dalla morte di Flavio, è un giudizio per
omicidio colposo, non per un furto di mele, ma non è successo
assolutamente nulla. Normale? giusto? comprensibile? No, certo che no, è
ingiusto, una beffa amara e dolorosa. Nel frattempo ho partecipato a
tutte le indecorose tappe di questo modo di fare giustizia che offende
la giustizia. Tempi biblici, udienze iperaffollate in cui un giudice
convoca testimoni, che aspettano inutilmente ore di essere ascoltati
con la minaccia di un procedimento penale qualora non si presentino,
sapendo che non sarà in grado di interrogarli perchè ha fissato nella
stessa giornata decine di udienze, rituali e procedure formali il cui
senso sfugge alla comune comprensione, espedienti e cavilli, bizzarri
principi giuridici per i quali se la famiglia ha ottenuto il
risarcimento del danno dalla compagnia d’assicurazione dell’auto
concessa in comodato d’uso al CONI, un indennizzo economico (peraltro
come avrebbe voluto Flavio devoluto in beneficenza), non ha diritto per
questo ad essere parte attiva nel processo penale, come se
l’indennizzo annullasse la possibilità di partecipare all’accertamento
del reato.
Potrei continuare all’infinito, citando le terribili, lancinanti,
amarezze che affronta chi aspetta di veder fatta giustizia. Me le sono
caricate tutte e non ho mancato un’udienza; è un terribile dolore
sentir parlare della sua morte, ma Flavio è parte vitale di me stesso e
potrei essere assente da qualcosa che mi coinvolge in modo totale? Chi
non lo farebbe se questo riguardasse l’accertamento della verità e
della responsabilità nella morte della persona più cara che hai al
mondo? So benissimo che la fine sarà un nulla, che molto probabilmente
la strategia dilatoria riuscirà e il presunto reato finirà in
prescrizione e che in ogni caso il massimo risultato che io e mia
moglie possiamo sperare è una condanna a qualche mese. Bella bilancia
in cui su un piatto c’è la vita di Flavio e sull’altro nulla o quasi.
Sarebbe stato così anche se l’imputato non fosse stato il figlio di una
persona così potente? Sono addolorato, sconfitto, incazzato, travolto
dalla rabbia, ancora incredulo della realtà della perdita di Flavio… si
capisce perchè non riesco a vedere il Presidente del CONI in qualsiasi
occasione mediatica senza sentire il cuore che monta impazzito?
Fabrizio Brunetti
Di seguito la notizia sull'assoluzione del figlio del presidente del CONI , battuta dalle agenzie:
(AGI) - Roma, 27 feb.2012 - Assolto perche' il fatto non
sussiste: si e' chiuso, cosi', davanti al tribunale monocratico di Roma
il processo ai danni di Niccolo' Petrucci, figlio del presidente del
Coni, accusato di omicidio colposo. Secondo la procura, che ha chiesto
una condanna a 8 mesi di reclusione e 600 euro di multa, Petrucci
junior, al volante di una Smart e provvisto soltanto del 'foglio rosa'
(aveva poco piu' di 18 anni), la notte tra il 22 e il 23 giugno del
2005, travolse un motorino proveniente dalla carreggiata opposta,
all'altezza del Lungotevere dell'Acqua Acetosa, provocando la morte di
Flavio Brunetti, 28 anni. Al giudice, pero', e' bastata una camera di
consiglio di pochissimi minuti per recepire le argomentazioni sollevate
dagli avvocati della difesa Massimo Ciardullo e Guido Valori, secondo i
quali dal dibattimento non e' emersa alcuna prova della colpevolezza
dell'imputato, alla luce anche delle numerose contraddizioni in cui
sarebbero caduti i testi citati in aula dal pm. (AGI) .
(QUI INIZIANO LE PAROLE DI UNA FORUMISTA DI ALTRO SITO)
Invierò questa lettera ogni giorno al presidente del coni
chiedendogli con quale faccia fa la morale alla Juventus,ma lo
capisco,stessi metodi di Massimo Moratti e Berlusconi..."Chiedete a
Facchetti","la nipote di Mubarak" e naturalmente alla guida della smart
del
presidente del coni c'era Moggi.
Ultima modifica di giorgiorox; 11/05/2012 alle 13:57
spesso un rutto vale più di mille parole
Il saluto del motociclista
Pasen la vita a pisàa cuntra'l veent perché l'impurtant l'è mai vèss cuntent.........
in un mondo che cambia troppo velocemente il PettiRat e' il nostro rifugio sicuro. (Tonidaytona)
Dammilamanina.it
TWEEKEND - Il raduno Triumph by TCP - 5/6/7 settembre 2014-San piero a Sieve>>>