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Discussione: Tragedia a Lampedusa

  1. #71
    TCP Rider Senior L'avatar di macheamico6
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    Una notizia di questi minuti, che trovo raggelante.
    Prosegue il recupero dei corpi dal ventre del barcone, ormai la triste conta è di centinaia.
    Ebbene, hanno recuperato il corpo di una donna e di un neonato, ancora uniti dal cordone ombelicale.
    Povero angelo, questo c@xxo si mondo l'ha ucciso appena nato
    "Per quanto buia sia la notte, le stelle non si spengono.
    Per quanto dura sia la vita, i sogni non si abbandonano."


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  3. #72
    TCP Rider L'avatar di nikita67
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    Citazione Originariamente Scritto da macheamico6 Visualizza Messaggio
    Una notizia di questi minuti, che trovo raggelante.
    Prosegue il recupero dei corpi dal ventre del barcone, ormai la triste conta è di centinaia.
    Ebbene, hanno recuperato il corpo di una donna e di un neonato, ancora uniti dal cordone ombelicale.
    Povero angelo, questo c@xxo si mondo l'ha ucciso appena nato
    noooooo ........... se è vero è agghiacciante ......... povero bimbo e povera madre .......
    La vita è intrisa di sfide..... per crescere bisogna affrontarle.

  4. #73
    TCP Rider Senior L'avatar di Angelik57
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    Kebrat, la ragazza dai ricci neri



    MASSIMO GRAMELLINI





    Questa sera vi racconterò la storia di Kebrat, una ragazza di 24 anni con i capelli ricci, di un nero che tende al rosso.

    Giovedì mattina, credendola senza vita, l’hanno adagiata sulla banchina del porto di Lampedusa accanto ai cadaveri, avvolta come un pacco regalo in un foglio di alluminio dorato da cui spuntavano solo le braccia unte di nafta. Aveva la pancia talmente gonfia di acqua e gasolio che, oltre che morta, sembrava incinta.

    Poi all’improvviso Kebrat ha aperto gli occhi e dopo una corsa in elicottero è approdata in un ospedale di Palermo. Tutta tremante, con un filo di voce dietro la mascherina dell’ossigeno, ha raccontato a un’infermiera la sua avventura.

    Kebrat è scappata dall’Eritrea con un gruppo di amici. È scappata da un dittatore sanguinario che spedisce i dissidenti a lavorare in miniera come schiavi e ha trasformato l’antica colonia italiana in un carcere dove le guardie di frontiera sono autorizzate a sparare addosso ai fuggiaschi. Eppure Kebrat ce l’ha fatta. Ha attraversato il deserto del Sudan, prima a piedi e poi su un camion, e dopo due mesi inenarrabili ha raggiunto il porto libico di Misurata. Ha guardato il mare e la bagnarola che stava per salpare, senza neanche sapere dove l’avrebbero portata. L’importante era andare via. Ha consegnato i risparmi familiari di una vita allo scafista tunisino che si faceva chiamare The Doctor. E prima di partire ha indossato il vestito della festa.

    Durante il viaggio non ha mangiato nulla. Ha bevuto acqua di mare perché c’era il sole e aveva tanta sete. Ogni tanto ha pregato Dio con gli altri profughi in tutte le religioni possibili.

    Alle tre di notte di giovedì il mare era grosso, e appena in lontananza è apparsa la terra a Kebrat è scappato da ridere. I suoi brothers, come i profughi eritrei si chiamano tra loro, sventolavano le magliette in segno di giubilo.

    Ma a mezzo miglio dalla costa il motore si è rotto. Kebrat non ha avuto paura: vedeva le luci dell’isola e delle altre barche. Un peschereccio si è avvicinato, poi è andato via. La ragazza ha urlato, ma quelli non sentivano o non volevano sentire. (Kebrat non sa che in Italia chi aiuta un profugo rischia l’avviso di garanzia per favoreggiamento. E non sa nemmeno che il Frontex, l’organismo europeo di pattugliamento che ci costa 87 milioni l’anno, è talmente sofisticato da non vedere un barcone di legno a mezzo miglio dalla costa).

    È stato allora che qualcuno, per attirare l’attenzione, ha dato fuoco a una coperta. Hanno provato a spegnere le fiamme con altre coperte e con l’acqua di mare, ma è stato inutile. Così è arrivata la paura, tutti gridavano, si stringevano, si spostavano dall’altra parte del barcone, che ha cominciato a ondeggiare. Quando ha visto un suo amico ridotto a torcia umana, Kebrat ha trovato il coraggio di gettarsi nell’acqua gelida.

    Ha visto donne che cercavano di tenere a galla i loro bambini, le ha viste affondare nel buio. Sembrava che salutassero, finché le braccia andavano giù.

    Poi non ha visto più niente. Con in bocca il sapore del gasolio e del sale, riusciva solo a sentire le urla: come di gabbiani, ma erano persone. Ha nuotato, prendendo a schiaffi l’acqua per ore. Quando era allo stremo, a malincuore si è tolta l’abito inzuppato, pensando che il suo peso l’avrebbe portata a fondo. A quel punto è svenuta.

    Ora è qui, nell’ospedale di Palermo, in prognosi riservata per lesioni gravi ai polmoni. Del vestito della festa le è rimasta solo la parte superiore del reggiseno, sulle cui coppe aveva scritto i numeri di telefono dei familiari.
    Ma l’infermiera che ha ascoltato la sua storia non sopporta che Kebrat rimanga nuda. Raggiunge il suo armadietto, afferra una maglia bianca, la taglia e la adagia sopra di lei. “Prendila tu, a me non serve”.
    Stasera andrò a letto chiedendomi come fa il mio Paese a ritenere giusta una legge che considera Kebrat una criminale, colpevole del reato di immigrazione clandestina, punibile con l’espulsione immediata e la multa fino a 5mila euro.

    Buonanotte.
    "...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".

  5. #74
    Bannato
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    Lidi di Comacchio - MA FIORENTINO D.O.C:
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    Pippalik... Da quando ha letto gramellini infamare Silvio... È diventato il suo mito!!

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  6. #75
    TCP Rider Senior L'avatar di Angelik57
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    Citazione Originariamente Scritto da Segy Visualizza Messaggio
    Pippalik... Da quando ha letto gramellini infamare Silvio... È diventato il suo mito!!

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    Screanzato con la tuta
    "...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".

  7. #76
    Moderatore in cachemire L'avatar di Filomao
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    Citazione Originariamente Scritto da Brontolo Visualizza Messaggio
    Mah...vero fino ad un certo punto. Quando la famiglia di tre persone diventa di otto e poi,dato che non hanno lavoro,ti passano davanti
    nelle liste dell'asilo....O per una casa...o per qualsiasi altra cosa per le quali io e tu paghiamo care tasse....

    Ho avuto nonni che 50-60 anni addietro sono andati a lavorare in Belgio (miniera) e Germania.

    Se la Polizia ti beccava a cazzeggiare per strada la mattina (ad esempio) la pugnetta durava poco...

    Documenti,e se non avevi un lavoro o non dimostravi che eri fuori turno,ti rispedivano a casa.

    Io se vado in piazza la mattina alle 9 vedo branchi di extracomunitari fuori dai bar con la Moretti da 66 in mano.

    Se ci ripasso alle 11 è uguale....alle 14 idem...alle 17 preciso....quando si fa buio bisogna stare in occhio perchè poi si scaldano
    gli animi e le bottiglie vuote iniziano a volare e saltan fuori pure i coltelli.

    Io sta gente a casa mia non la voglio.

    Non sono razzista,ho tanti colleghi extracomunitari che sono 100 volte meglio di Italiani,ma il buonismo a tutti i costi e la carità
    pelosa non le sopporto.

    Il pezzo sugli immigrati Italiani poi.....è figlio del suo tempo,no? Dai....come i miei nonni in miniera....
    Quoto in tutto e per tutto.

    Nel frattempo stamattina ho sentito la notizia che sono arrivati i soldi per il fondo immigrazione e conseguentemente sono saltati quelli per la cassa integrazione (si parla di circa 400 milioni).

    Avanti cosi.
    L'avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l'avidità è giusta, l'avidità funziona, l'avidità chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo. L'avidità in tutte le sue forme, l'avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l'umanità.

  8. #77
    TCP Rider Senior L'avatar di armageddon
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    altra tragedia, e vorrei sapere come mai i maltesi non si fanno carico neanche dei naufragati nelle loro acque territoriali


    La Stampa - Canale di Sicilia, si rovescia un barcone 250 migranti a bordo, avvistati cadaveri
    Send with the butterfly d' mammt

  9. #78
    TCP Rider Senior L'avatar di Angelik57
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    "...perseguire un obiettivo che cambia continuamente e che non è mai raggiunto è forse l'unico rimedio all'abitudine, all'indifferenza, alla sazietà. E' tipico della condizione umana ed è elogio della fuga, non per indietreggiare ma per avanzare. E' l'elogio dell'immaginazione mai attuata e mai soddisfacente".

  10. #79
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    Assurdo

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  11. #80
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    «Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Molti puzzano perché tengono lo stesso vestito per settimane. Si costruiscono baracche nelle periferie. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano in 2 e cercano una stanza con uso cucina. Dopo pochi giorni diventano 4, 6, 10. Parlano lingue incomprensibili, forse dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina; spesso davanti alle chiese donne e uomini anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano sia perché poco attraenti e selvatici, sia perché è voce diffusa di stupri consumati quando le donne tornano dal lavoro. I governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali».







































    Fonte: Relazione dell'Ispettorato per l'immigrazione del Congresso degli Stati Uniti sugli immigrati italiani, ottobre 1919. Foto: migranti italiani in Alabama 1936

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