mavaffanculo...
aggiungo che.. il direttore del carcere non sapeva che fosse un assassino, ma l'agenzia delle entrate sa che non ho pagato un bollo del 2004.. incredibile.
mavaffanculo...
aggiungo che.. il direttore del carcere non sapeva che fosse un assassino, ma l'agenzia delle entrate sa che non ho pagato un bollo del 2004.. incredibile.
Ultima modifica di Stefanoqv; 19/12/2013 alle 11:21
TCP Rider
Mi aggiungo.
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"Sono una persona fragile. Mi si rompono subito i coglioni". (Anonimo).
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[SIGPIC][/SIGPIC]Gaetano
l'avrano detto già in molti.. ma ..
non mi pare che sia l'unica volta .. e neppure la seconda ... pare che quasi ad ogni permesso (e gliene sono stati concessi più di uno (scrivono 6) evadesse ..
questo sono le cose che mi fanno così tanto girare i coglioni da poter dar luce ad un'intera città...
ECCO MAGGIORI DETTAGLI:
Quando sparava in faccia a trans e prostitute
Chi è Gagliano, il «mostro di San Valentino»
Durante un permesso gli fu concesso di andare in discoteca: conobbe una ragazza, si fidanzarono e le sparò in bocca
Bartolomeo Gagliano La storia giudiziaria di Bartolomeo Gagliano, evaso martedì dal carcere genovese di Marassi, durante un permesso premio, è lunga 32 anni e riempie centinaia di pagine di verbali e di sentenze. Nato a Nicosia, in Sicilia, nel 1958, si trasferì da bambino a Savona, in Liguria. Nella sua «carriera criminale» si contano almeno 3 omicidi e un tentato omicidio. E poi: evasioni, rapine ed estorsioni.
1981 - L’OMICIDIO IN AUTOSTRADA - Il primo delitto risale al 15 gennaio 1981. In un autogrill dell’autostrada Genova-Savona, all’altezza del casello di Celle Ligure, Gagliano uccise la prostituta genovese Paolina Fedi, 26 anni, con la quale aveva una relazione. Le sfondò il cranio con una grossa pietra e abbandonò il corpo lungo la strada. Arrestato, confessò. Venne sottoposto a perizia psichiatrica e dichiarato quindi «soggetto psicopatico, totalmente incapace di intendere». La «condanna»: otto anni nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa.
LA PRIMA EVASIONE – Restò dentro due anni. Poi, nel 1983, il primo permesso, e la prima evasione. Ne approfittò per sequestrare a Massa Marittima una famiglia, perché lo portassero in auto a Savona. Finì in una sparatoria con la polizia. Ferito a una gamba, fu riportato dentro. E trasferito nell’Opg di Montelupo Fiorentino, da dove evase nel 1989, dopo un permesso.
1989 - «IL KILLER DI SAN VALENTINO» - Durante la latitanza, colpì ancora. Il 6 febbraio 1989 uccise a Cantalupa, nei pressi di Milano, una transessuale uruguaiana, Nahir Fernandez Rodriguez. Pochi giorni dopo, 14 febbraio, a Genova, nell’elegante quartiere di Carignano, uccise a colpi di pistola un travestito - Francesco Panizzi, in arte «Vanessa» - che si trovava in auto con un cliente (anche lui ferito). Il giorno dopo, nella stessa zona, sparò al volto di un prostituta, 29enne. L’arma era sempre la stessa: una Beretta 7,65. Il proiettile le trapassò la gola fratturandole la mascella. L’intenzione era quella di uccidere, ma la donna, incredibilmente, sopravvisse. Per questi delitti - portati a termine insieme al genovese Francesco Sedda, conosciuto nell’Opg di Montelupo - Gagliano fu soprannominato «il mostro di San Valentino». La sua «firma» sugli omicidi, ricordano gli inquirenti, era sempre la stessa: un colpo di pistola alla bocca. I due vennero arrestati pochi giorni dopo, dichiarati infermi di mente e internati nell’Opg di Reggio Emilia.
‘90-’94 - ALTRE EVASIONI - Nel 1990 un’altra evasione dall’Opg di Reggio, durante un altro permesso. Quella volta, il giudice che lo doveva interrogare per i fatti dell’anno prima, Dino Di Mattei, si stupì: «Non capisco il perché del permesso premio - disse -. Era giudicato totalmente infermo di mente e molto pericoloso». Gagliano non lo smentì. «Durante un permesso gli fu concesso andare in discoteca», ha ricordato un testimone. «Lì conobbe una ragazza in discoteca, ci si fidanzò e le sparò in faccia, a Firenze». La ragazza si salvò per miracolo. E lo difese («Non voleva farmi del male», disse). Lui si costituì e tornò a Reggio. Da dove evase ancora nel ‘91 e nel ‘94, quando fu accusato del ferimento di un metronotte a Pietra Ligure, in provincia di Savona. Poi, a fine 2002 venne liberato, in quanto considerato «guarito».
2005-’06 - ESTORSIONE E RAPINE – Tornò a vivere a casa dei genitori. Ma, agli inizi della primavera del 2005, iniziarono le rapine. Almeno quattro, ai danni di supermercati e sportelli postali. L’ultima risale al 9 maggio 2005. L’obiettivo: le Poste di Savona. Un colpo da 3.000 euro. Gagliano venne arrestato e condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere. Ne uscì nel 2006, grazie all’indulto. Ma la libertà durò appena una settimana. Tornò dietro le sbarre con l’accusa di estorsione, il reato per cui era tuttora detenuto: insieme a un complice aveva sottratto 2mila euro a un imprenditore della zona di Borgio Verezzi, nel ponente savonese, con la scusa di proteggerlo e per «evitare guai».
2005 - VIOLENZA NELLA SALETTA COLLOQUI - In carcere le violenze non si fermarono. Il 10 maggio 2005, nella casa circondariale di Savona, interrogato dal pm Alberto Landolfi, l’uomo perse la testa e distrusse la saletta colloqui. La scena fu descritta dallo stesso pm nell’avviso di conclusioni delle indagini aperte a suo carico per danneggiamento aggravato: «Afferrando all’improvviso un attaccapanni che scagliava contro la vetrina di un armadio deteriorava beni destinati ad uso pubblico e destinati a pubblico servizio». Sarebbe tornato libero nell’aprile 2015.
Ultima modifica di giorgiorox; 19/12/2013 alle 12:58
spesso un rutto vale più di mille parole
eh si , i risultati si vedono
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/S...9-a9c339540dfb
e' la stessa norma del piffero che poi ha riportato in carcere buona parte dei detenuti che erano stati rilasciati ? Che poi ancora adesso non capisco perche' debbano beneficiare di questo: hanno fatto una cazzata? PAGANO.
NOn ci sono carceri ? SI FANNO! Gia' ribadita a suo tempo: abbiamo fior di caserme dismesse a fare la muffa, si sistemano quelle e si mettono i detenuti per reati minori li' dentro. STOP.
La vita è troppo corta per avere dei nemici. - Ayrton Senna
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la tanto decantata certezza della pena,qua l'unica certezza è lo status di testa di cazzo di tutti quelli che lo hanno fatto uscire in questi anni,pretenderei la loro uscita forzata dall'amministrazione della giustizia.
ce ne sono 14 "chiavi in mano",però poi bisogna riempirle anche di guardie,e allora è un costo,quindi meglio fuori anche i criminali.
Send with the butterfly d' mammt
pensate a che rischio ci sarà tra poco... se per uno che ne è "uscito" e che sarebbe comunque stato scarcerato nel 2015, c'è un simile allarme sociale...
ma noi dobbiamo stare tranquilli... ce lo dice pisellone Letta
spesso un rutto vale più di mille parole
Certo che servono le guardie, e credo che ci siano molte persone che potrebbero anche essere interessate al lavoro ... Gente gia' esperta o comunque con competenze, non parlo dello studente in cerca di lavoro .
La preparazione ci vuole, ma del resto, perche' non sfruttare QUESTO POTENZIALE ?
Perche' siamo in Italia.
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No ragazzi non ci siamo, la cosa è molto peggio.
Infatti il tizio, nonostante tre omicidi e due tentati, NON ERA IN CARCERE PER OMICIDIO!!!
Infatti per quelli gli avevavno dato 8 anni in manicomio criminale, adesso stava scontando una pena per reato minore.
Ma tutta la faccenda è uno specchio di come viene gestita la cosa pubblica in Ialia.
Approssimazione, incuria, disinteresse, scarico di responsabilità.
Il direttore non sapeva, il magistrato pensava, e intanto uello se n'è andato.
La stessa cosa per i Cie, per gli ospedali, per la gestione dell'INPS per l'Alitalia, le poste, Finmeccanica, su fino al parlamento e al Quirinale.
Tutto gestito sotto metodi arcaici e clientelari, dove spesso il controllato è anche controllore, con costi assurdi e risultati disastrosi.
Il paese sta andando a puttane, e sono in molti a spingere.....
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