News MotoGP 2015

[FraVet]

Vado lievemente OT, ma nemmeno tanto vista la piega che ha preso il discorso.

Piccolo preambolo, lavoro nel campo della comunicazione da circa 15 anni, il mio campo non è il marketing, ma per stare in questo settore un po' ne devi masticare. Dunque non sono un marchettaro...

Mi rivolgo a coloro che sono tutti d'un pezzo, che usavano quella roba lì prima che diventasse famosa, che non gli frega una benemerita minchia del testimonial e della sponsorizzazione. Sappiate che siete vittime del marketing tanto quanto coloro che comprano l'orologio di marca perché lo sponsorizza(va) caio lo sportivo o tizio il vip.
Il fatto che non usciate di casa* cinque secondi dopo aver visto lo spot pubblicitario dello scarponcino da trekking "Super & Duper" che viene indossato con estrema nonchalance abbinato al frac fresco di tintoria dal vippotto di turno alla serata di gala nel teatro più neoclassico del mondo, dopo aver passeggiato con estremo gaudio per gli occhi che si rinfrancano alla vista di splendide montagne e panorami da sogno... Non significa che quella serie di immagini ed emozioni non vi abbiano segnato, vi facciano da richiamo a determinati atteggiamenti... Il bisogno indotto è un sistema molto complesso di influenza e condizionamento che a livello inconscio tocca tutti. Anche chi da sempre sogna (come me) di poter vivere come un eremita in cima a una montagna senza nemmeno sapere che ore sono, senza TV e "comodità moderne".

Tutta questa divagazione per dire che alla fine della fiera, della sponsorizzazione del tal marchio verso il tal pilota, a livello conscio ci interessa a tutti più o meno zero... ci sembra una cosa "neutra". Invece ci fa in maniera più o meno evidente, sentire parte di una idea, di uno stile di vita... Il fatto che questi marchi vengano "boicottati" per un motivo che a qualcuno pare futilità è invece un grandissimo danno per il "sistema immagine" di un'azienda.

La frase (e non me ne voglia l'autore, è un semplice esempio) "ma mica i tifosi di Valentino hanno tutti una FIAT in garage..." è di un pressappochismo disarmante, perché è vero mica tutti i tifosi di Vale hanno una 595 Abarth parcheggiata sotto casa, ma è altrettanto vero che se ne incrociano una per strada, l'occhiata per vedere com'è fatta la danno, magari si fermano giusto il tempo di guardare come sono gli interni e (proprio come succede per molti di noi con le nostre motorette) contribuiscono a rafforzare l'idea di "particolarità" che il proprietario (seduto al bar poco distante o affacciato al balcone di casa) ha di se stesso, dell'oggetto da lui posseduto, desiderato e magari lievemente personalizzato.


* per andare a comprali.

[n0x]

Vado lievemente OT, ma nemmeno tanto vista la piega che ha preso il discorso.

Piccolo preambolo, lavoro nel campo della comunicazione da circa 15 anni, il mio campo non è il marketing, ma per stare in questo settore un po' ne devi masticare. Dunque non sono un marchettaro...

Mi rivolgo a coloro che sono tutti d'un pezzo, che usavano quella roba lì prima che diventasse famosa, che non gli frega una benemerita minchia del testimonial e della sponsorizzazione. Sappiate che siete vittime del marketing tanto quanto coloro che comprano l'orologio di marca perché lo sponsorizza(va) caio lo sportivo o tizio il vip.
Il fatto che non usciate di casa* cinque secondi dopo aver visto lo spot pubblicitario dello scarponcino da trekking "Super & Duper" che viene indossato con estrema nonchalance abbinato al frac fresco di tintoria dal vippotto di turno alla serata di gala nel teatro più neoclassico del mondo, dopo aver passeggiato con estremo gaudio per gli occhi che si rinfrancano alla vista di splendide montagne e panorami da sogno... Non significa che quella serie di immagini ed emozioni non vi abbiano segnato, vi facciano da richiamo a determinati atteggiamenti... Il bisogno indotto è un sistema molto complesso di influenza e condizionamento che a livello inconscio tocca tutti. Anche chi da sempre sogna (come me) di poter vivere come un eremita in cima a una montagna senza nemmeno sapere che ore sono, senza TV e "comodità moderne".

Tutta questa divagazione per dire che alla fine della fiera, della sponsorizzazione del tal marchio verso il tal pilota, a livello conscio ci interessa a tutti più o meno zero... ci sembra una cosa "neutra". Invece ci fa in maniera più o meno evidente, sentire parte di una idea, di uno stile di vita... Il fatto che questi marchi vengano "boicottati" per un motivo che a qualcuno pare futilità è invece un grandissimo danno per il "sistema immagine" di un'azienda.

La frase (e non me ne voglia l'autore, è un semplice esempio) "ma mica i tifosi di Valentino hanno tutti una FIAT in garage..." è di un pressappochismo disarmante, perché è vero mica tutti i tifosi di Vale hanno una 595 Abarth parcheggiata sotto casa, ma è altrettanto vero che se ne incrociano una per strada, l'occhiata per vedere com'è fatta la danno, magari si fermano giusto il tempo di guardare come sono gli interni e (proprio come succede per molti di noi con le nostre motorette) contribuiscono a rafforzare l'idea di "particolarità" che il proprietario (seduto al bar poco distante o affacciato al balcone di casa) ha di se stesso, dell'oggetto da lui posseduto, desiderato e magari lievemente personalizzato.


* per andare a comprali.

hai ragione da vendere, ma qui la questione è molto piu' semplice per quanto davvero paradossale
Ci sono due piloti che vengono percepiti dal pubblico come negativi, e un azienda non puo' legare la propria immagine a testimonial riprovevoli.
Dall'altra parte c'è un personaggio che, dei tre è stato l'unico a venire ufficialmente penalizzato e riconosciuto colpevole di antisportivita' , ma la sua immagine ne esce rafforzata di piu' che se fosse andato tutto liscio e avesse vinto il mondiale.
Il tutto è corroborato dal fatto che la repsol si è sentita in dovere di fare un comunicato ufficiale a favore del proprio pilota per arrestare il buco nero mediatico nel quale è finito, mentre nessuno sponsor ha preso le distanze da valentino.
Un fallimento di grande successo e un successo che si sta dimostrando un fallimento
davvero paradossale

[FraVet]

hai ragione da vendere, ma qui la questione è molto piu' semplice per quanto davvero paradossale
Ci sono due piloti che vengono percepiti dal pubblico come negativi, e un azienda non puo' legare la propria immagine a testimonial riprovevoli.
Dall'altra parte c'è un personaggio che, dei tre è stato l'unico a venire ufficialmente penalizzato e riconosciuto colpevole di antisportivita' , ma la sua immagine ne esce rafforzata di piu' che se fosse andato tutto liscio e avesse vinto il mondiale.
Il tutto è corroborato dal fatto che la repsol si è sentita in dovere di fare un comunicato ufficiale a favore del proprio pilota per arrestare il buco nero mediatico nel quale è finito, mentre nessuno sponsor ha preso le distanze da valentino.
Un fallimento di grande successo e un successo che si sta dimostrando un fallimento
davvero paradossale

Ne vuoi comprare un po'? Sai com'è vorrei comprare una 595 con scarico monza perché mi piace il pilota/personaggio Valentino

A parte la battuta, è proprio così che stanno le cose, il capitalismo funziona su queste basi: reputazione e visibilità. Più sei visibile più la tua reputazione è a rischio. Tanto per fare un esempio, notizia di poco tempo fa: la Guinnes dal 2016 diventerà Vegana. Non trasferiscono gli impianti su Vega, ma sostituiranno un addensante che utilizzano dalla fondazione della fabbrica per la filtrazione della birra dopo la fermentazione, fatto a base di colla di pesce, con qualcos'altro (che a leggere il comunicato mi pare ancora non sappiano cosa sarà). Questo per cosa? Per andarsi ad accaparrare 20000 potenziali clienti in più? Alla Guinness secondo voi sposta il fatturato vendere ventimila lattine in più? O è un ritorno d'immagine positivo?
Continuare a pensare che il marketing non influenzi le nostre vite significa vivere in un mondo fatato agli inizi dell'ottocento... poi però festeggiamo il Natale credendo che Babbo Natale sia una leggenda nordica, perché il Marketing di CocaCola ci ha sdoganato Santa Claus...

[Fermissimo]

Vado lievemente OT, ma nemmeno tanto vista la piega che ha preso il discorso.

Piccolo preambolo, lavoro nel campo della comunicazione da circa 15 anni, il mio campo non è il marketing, ma per stare in questo settore un po' ne devi masticare. Dunque non sono un marchettaro...

Mi rivolgo a coloro che sono tutti d'un pezzo, che usavano quella roba lì prima che diventasse famosa, che non gli frega una benemerita minchia del testimonial e della sponsorizzazione. Sappiate che siete vittime del marketing tanto quanto coloro che comprano l'orologio di marca perché lo sponsorizza(va) caio lo sportivo o tizio il vip.
Il fatto che non usciate di casa* cinque secondi dopo aver visto lo spot pubblicitario dello scarponcino da trekking "Super & Duper" che viene indossato con estrema nonchalance abbinato al frac fresco di tintoria dal vippotto di turno alla serata di gala nel teatro più neoclassico del mondo, dopo aver passeggiato con estremo gaudio per gli occhi che si rinfrancano alla vista di splendide montagne e panorami da sogno... Non significa che quella serie di immagini ed emozioni non vi abbiano segnato, vi facciano da richiamo a determinati atteggiamenti... Il bisogno indotto è un sistema molto complesso di influenza e condizionamento che a livello inconscio tocca tutti. Anche chi da sempre sogna (come me) di poter vivere come un eremita in cima a una montagna senza nemmeno sapere che ore sono, senza TV e "comodità moderne".

Tutta questa divagazione per dire che alla fine della fiera, della sponsorizzazione del tal marchio verso il tal pilota, a livello conscio ci interessa a tutti più o meno zero... ci sembra una cosa "neutra". Invece ci fa in maniera più o meno evidente, sentire parte di una idea, di uno stile di vita... Il fatto che questi marchi vengano "boicottati" per un motivo che a qualcuno pare futilità è invece un grandissimo danno per il "sistema immagine" di un'azienda.

La frase (e non me ne voglia l'autore, è un semplice esempio) "ma mica i tifosi di Valentino hanno tutti una FIAT in garage..." è di un pressappochismo disarmante, perché è vero mica tutti i tifosi di Vale hanno una 595 Abarth parcheggiata sotto casa, ma è altrettanto vero che se ne incrociano una per strada, l'occhiata per vedere com'è fatta la danno, magari si fermano giusto il tempo di guardare come sono gli interni e (proprio come succede per molti di noi con le nostre motorette) contribuiscono a rafforzare l'idea di "particolarità" che il proprietario (seduto al bar poco distante o affacciato al balcone di casa) ha di se stesso, dell'oggetto da lui posseduto, desiderato e magari lievemente personalizzato.


* per andare a comprali.

Guarda che vale anche il contrario...se mi piace un orologio Sector e penso (non lo penso ma facciamo finta) che per rapporto qualità/prezzo si adatta alle mie tasche me ne fotte una sega di Lorenzo...Gas manco so che produce...così come se mi piacesse un oggetto giallo non mi frega di essere preso per zainetto (lo zainetto giallo è comunque ridicolo a prescindere )


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