ma non eri andato al festival degli sconosciuti???
Comunque se proprio Ti devo rispondere mi sembra evidente dal titolo e da quanto scritto nel messaggio che a me personalmente il concerto è piaciuto veramente un sacco, che il primo LP (sai cos'è?) che ho comprato in vita mia (nel 1980) era loro... quindi ho aperto questo post per 'celebrare' un evento memorabile quindi non me ne frega un cxxxo se tu personalmente li consideri dinosauri e preferisci andare ad un festival di sconosciuti. Vacci e please non rompere i cxxxxxxi!
Gentilmente CIAO!
PS: sono stao un pò sopra le righe? vabbè può essere ma quando cevò ce vò
Ciao Sic...
sei veramente gentilissimo
per tua informazione possiedo tutti i gli LP (ricomprati poi in CD) dei tuoi beniamini comprati appena usciti
hai capito pischello ?
e da come ti comporti mi sa che all'epoca tu non eri ancora nato
quindi prima di dare fiato alle trombe creca di capire quello che uno vuole dire
con ossequio CIAO
Proprio non hai capito,
il primo a non essere gentile sei stato tu,
sei entrato senza bussare,
hai definito senza senso il concerto e quindi anche il comportamento di 75.000persone che come me erano a Torino
TE NE DEVI ANDA', LO CAPISCI O NO!?!
VAI AL TUO FESTIVAL
ma proprio non capisci!
PS: al'epoca non ero ancora nato?![]()
Ciao Sic...
bravo, ciao!
Proviamo a ripartire
GRANDISSIMI!!!
The Police - Torino - Stadio Delle Alpi - 2 ottobre 2007
Qualche blasfemo potrebbe pensare che il concerto dei Police a sia stata una corsa lunga due ore verso la preistoria. Potrebbe pensare che i tre "poliziotti", camminando sulle proprie orme come dinosauri ossigenati, abbiano proposto la versione da ospizio di quelli che erano venticinque anni fa.
Ma non è stato così. Non sono i Police di un tempo, è chiaro, perché le persone cambiano, i tempi cambiano. Nessuno di noi è lo stesso di un secondo prima. Hanno lavato quel leggero strato di sporcizia che rende il rock'n'roll di una band agli esordi estremamente emozionante. Ma era inevitabile: è così che va. In fondo sono Born in The 50's. Sting, fresco cinquantaseienne, sobrio e in forma come un centometrista in una manifestazione preolimpica, smanetta con agili dita sul suo basso Fender, Stewart Copeland ha abbandonato magliette strappate e calzoncini corti ma è in grado ancora di dare potenti accelerazioni e un tiro all'amalgama sonoro che ha tutt'oggi pochi eguali nel mondo del rock. Geniale. Andy Summers magari non è agile come Sting ma il tocco non l'ha perso.
Lo dimostrano una Message In A Bottle strepitosa, che gasa come poche nella veste di first track e una Can't Stand Losing You che come da prassi ingloba Regatta de Blanc, da brivido.
E poi c'erano circa 65mila persone e come sempre fa effetto sentirle gridare tutte insieme. Di ogni età, di ogni tipo. Bambini, amanti, mogli, nonne, amici, zii, nipoti. Il cielo su Torino terso e bene augurante. Insomma, un concerto magnifico, sia per i fan sfegatati che per chi aveva voglia di godersi due ore di musica splendida con un gruppo leggendario.
E poi, se inizi con Message In A Bottle e ti presenti con a fine concerto con So Lonely, Every Breath You Take e Next To You, be’...tutto quello che fai è magico, o poco ci manca.
di Gianni Bianchi
I Police conquistano l'Italia
brani-cult, folla e tanta emozione
di CARLO MORETTI
Sting a Torino
TORINO - E' una platea affollata e gioiosa quella che assiste al ritorno dei Police al Delle Alpi di Torino. Sono passati 27 anni dall'ultimo concerto di Sting, Copeland e Summers in questo stadio, 24 dall'ultimo tour in Italia prima della loro litigiosissima rottura.
L'inizio del concerto sulle note di Message in a bottle quasi si perde nel potente boato dei 65 mila giunti da tutta Italia per l'unica tappa di una tournée mondiale che fino a un anno fa sembrava impossibile, tanti erano gli stracci volati tra i tre musicisti anche dopo l'avvio delle loro fortunate carriere soliste. Tra le incredibili reunion che hanno segnato il 2007, quella dei Police era davvero la meno probabile ma a conti fatti è anche la più completa e realistica, visti i monchi ritorni dei Genesis e degli Who e, a novembre prossimo, dei Led Zeppelin privi di Bonham.
Quanto accade sul palco è un déjà vu da pelle d'oca, mai tanto gradito: Sting s'inerpica sulle note acute al limite del falsetto proprio come faceva allora, la batteria di Copeland ha lo stesso inconfondibile suono delle pelli accordate fino al punto di rottura, Summers gioca con la sua chitarra come fossero due, è lui il vero centro alchemico del trio che seppe sfilare il rock dalla ghigliottina nichilista del punk, puntando con fiducia sul crossover e sul ritmo in levare del reggae.
"Dai a Sting quello che vuole" continua a dirsi Copeland dall'inizio del tour, partito il 27 maggio scorso a Vancouver. E stasera c'è qualche motivo in più per tenere a bada l'ego ipertrofico della voce dei Police: il concerto di Torino cade nel giorno in cui Sting festeggia i suoi 56 anni, e tutto succede all'indomani del conferimento da parte del ministro della cultura francese del titolo di Cavaliere dell'Ordine delle arti e delle lettere che Sting condivide con i suoi due compagni di strada. Un dettaglio che deve avergli messo le ali all'autostima se è vero che ha sempre considerato i suoi testi degni della migliore letteratura.
La serata Police è stata aperta dalla voce di Raiz e dai ritmi della Notte della Taranta, nella versione diretta da Vittorio Cosma e arrangiata nel 2003 da Copeland, e ha avuto poi una spalla familiare quando sul palco sono saliti i Fiction Plane guidati dal figlio di Sting, Joe Sumner, che hanno offerto quasi una riedizione dei primi Police (molto più Reggatta de Blanc che Outlandos d'amour) bagnati però in un post grunge che ha studiato la lezione dei Nirvana e dei Pearl Jam.
Quindi sono sulla scena sono entrati i tre marziani londinesi, e hanno conquistato subito il palco e il cuore della platea con la stessa energia di trent'anni fa, con l'esperienza e la malizia accumulati nel tempo e con una nuova, cristallina e strabiliante sintonia rodata nella parte americana ed esplosa nella parte europea di questo tour.
Sarà pure che Sting insegue in ogni concerto la perfezione quasi fosse un suo personale incubo ma in questi redivivi Police sembrano sciolte tutte le tensioni accumulate negli anni: Syncronicity II e Walking on the moon sono un colpo al cuore dei fan quarantenni, ma a cantarle in coro sono anche i più giovani, Don't stand so close to me e Driven to tears verrebbe voglia di cantarle a squarciagola se solo avessimo la voce di quell'usignolo ultracinquantenne di Sting.
C'è una magia, in certi ritorni, che può tagliare la parola in bocca ai critici e che riesce ad annullare in un secondo ogni timore di effetto nostalgia. Più moderni di allora, ancora in grado di emozionare, sono tornati i Police.
(3 ottobre 2007)
Ultima modifica di resna; 03/10/2007 alle 13:50 Motivo: UnionePost automatica
Ciao Sic...
Quoto il Resna alla grandissima. Luigi sei libero di pensarla come vuoi, ma quando al concerto non ci sei stato (e quindi non puoi sapere com'era) non puoi dare giudizi. A noi è piaciuto da matti (qualsiasi sia il motivo di tale piacere) ed è molto poco gentileentrare a gamba tesa come hai fatto tu. Dire noi ultraquarantenni (perché se lo dici al Rensa lo dici a tutti noi 75.000 che siamo stati al concerto che all'epoca non eravamo ancora nati mi sembra solo arrogante) .
GRANDI POLICE
ma perchè mi volete per forza trascinare in una polemica che avevo già dimenticato ?
Pero' se mi dai dell'arrogante, spero che mi sia consentito di difendermi senza passare per quello che rompe le balle per cui :
1) Non ho mai asserito che i 75.000 che erano al concerto erano dei coglioni
2) non ho espresso giudizi sul concerto (proprio perchè non ci sono stato) ma solo sul perchè, secondo me, non valeva la pena andarci
3) ho detto "da come ti comporti mi sembra che tu non eri ancora nato" che è cosa ben diversa da quello che hai capito tu
4) Se resna si fosse espresso in termini civli gli avrei chiesto scusa fin da subito
5) Per favore chiudete questa discussione perchè litigare per un concerto non fa parte delle mie priorità, grazie