Mia figlia non ha potuto votare perché ha preso la residenza a Milano il 15 gennaio, data in cui le liste elettorali erano già chiuse. Non ha ricevuto la nuova tessera elettorale, nel comune di provenienza non poteva votare perché cancellata dalla lista, nessun modo di risolvere. Ci ha provato inutilmente per tutta la scorsa settimana fino a stamattina. Da avvocato presenterà un'istanza alla Procura domani.
Mia moglie, nel piccolo seggio di montagna dove votiamo, è stata coinvolta in una discussione con uno scrutatore, complice la presidente del seggio, che invitava a non votare tanto i presenti erano tutte persone a lui note. Il carabiniere di sorveglianza ha invitato mia moglie a non rompere le scatole ulteriormente. Scrutatori, presidente, segretario li conosco tutti, una bella accozzaglia di leghisti e berlusconiani e chissenefrega dei diritti altrui.
Nei seggi non ci sono più i rappresentanti di lista, che una funzione l'avevano: facevano rispettare i regolamenti.
Le tette della ragazza? Benvenute, almeno qualcosa di bello