In seguito a tragedie come quella accaduta sabato pomeriggio a Skerries, le cause passano spesso in secondo piano. Ma è giusto conoscerle, per cercare di fare qualcosa, se possibile, per evitarle in futuro.
L’ambiente delle corse su strada è una nicchia del tutto particolare: in caso di incidente serio non si parla, non si fannonomi finché non c’è un’ufficialità. Ma la cattiva notizia si percepisce nell’aria e negli sguardi. E’ come se tutto diventasse immobile.
Spesso, poi, le cause degli incidenti rimangono solo supposizioni sussurrate, magari esposte con certezza solo tempo dopo.
Tim Martin, team manager Temple Golf Racing, ha però le idee chiare su quanto accaduto sabato pomeriggio al suo pilota William Dunlop, che ha perso il controllo della R1 nel velocissimo tratto di Sam’s Tunnel, tra gli alberi, alla Skerries 100. Come rivela in un’intervista al sito web Belfast Newsletter, l’incidente non è stato un errore di William e non è stato un problema tecnico alla moto. Ciò che è accaduto è qualcosa di intrinsecamente legato alla natura delle corse su strada.
“Non è stata una rottura del motore come inizialmente si pensava” rivela Tim Martin al giornalista Kyle White “Alister Russel (da anni fidato meccanico di William) è andato a vedere la moto e sappiamo bene cosa è successo. Al Sam’s Tunnel c’è una compressione all’uscita dagli alberi, la moto ha ‘spanciato’, il tappo della coppa dell’olio è saltato via e l’olio si è riversato sulla ruota posteriore. Questo ha causato la caduta di William. La stessa identica cosa è successa quest’anno al TT a James Hillier, a Bottom of Barregarrow. Non c’è stato assolutamente alcun errore da parte di William. Non è stata colpa sua”.
I funerali di William si svolgeranno mercoledì 11 luglio a Ballymoney, sua città natale, dove si trovano anche lo storico Joey’s Bar ed il Dunlop Memorial Garden, con le statue del padre Robert e dello zio Joey. La famiglia ha espressamente richiesto che nessuna moto segua il corteo funebre






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