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Risultati da 1 a 10 di 105

Discussione: Ascensore sociale

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  1. #1
    TCP Rider L'avatar di sagyttar
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    Citazione Originariamente Scritto da the kapos Visualizza Messaggio
    Bell'argomento! Io credo che tutto sommato nella vita di oggi e soprattutto per chi ha svolto mansioni di lavoro dipendente, impiegati privati, pubblici ecc. non sia cambiato molto: con un solo stipendio si sopravvive e con due si vive bene senza esagerare, mentre per le partite iva oggi è un altro discorso, più complesso.
    La generazione precedente era maestra in responsabilità, gestione familiare e risparmio perché hanno vissuto da spettatori il ruolo dei loro padri, i veri protagonisti del boom economico dal dopoguerra. Hanno saputo mantenere l’umiltà e quei principi con cui sono stati educati ed hanno sempre fatto in modo di non fare mai il passo più lungo della gamba. Hanno lavorato sodo, hanno creduto nella famiglia, dopo carosello mandavano a letto i bambini e potevano tranquillamente addormentarsi dopo aver fatto l’amore quasi tutte le sere e lo smartphone, anche se lo avessero avuto, non avrebbero avuto il tempo di guardarlo 50 volte al giorno e leggerne i messaggi.
    Non c'era amazon, ebay, alibaba..non c'era la movida ove il giro di aperitivi ha un costo importante, non c'erano le scommesse on-line, i gratta e vinci e le speranze di arricchirsi facilmente, non c'era l’illusione di potersi comperare tutto con le rate ed indebitarsi fino al collo, giusto per avere magari quello che hanno le famiglie dei compagni dei propri figli per non farli sentire inferiori.
    Una volta le banche cercavano i clienti con i risparmi, ora invece preferiscono quelli che chiedono mutui e finanziamenti, quelli che vanno in rosso e quelli che portano spese e commissioni.
    Ci si dovrebbe rallegrare quando si riesce a salire – onestamente e senza scorciatoie - qualche gradino in più rispetto a quello occupato con i propri genitori, a migliorare il proprio benessere familiare, essere in grado di rimanerci e soprattutto nel mantenere la stessa umiltà di prima. L’errore più comune è quello di sentirsi migliore, di sapere tutto e di non accettare consigli…. ci si rende conto soltanto quando poi non si ha più nulla, si rimane soli e non si conta più nulla.
    L’orgoglio maschile non lo ammetterà mai, ma sono convinto che dietro un grande un uomo ed una sana famiglia ci sia sempre la regia e l’equilibrio di una grande donna con cui si ha intenzione di costruirci una famiglia.
    Sottoscrivo tutto quanto dici perchè sei riuscito a condensare ottmamente e con le parole più adatte il principio che secondo me mi porta a pensare che noi ragazzi degli anni 80 (i miei genitori rappresentano quelli che hai descritto come protagonisti del boom economico) abbiamo vissuto in un paradiso irripetibile e siamo stati capaci di mettere in pratica gli esempi dei nostri genitori, con la fortuna di vivere in uno stato sociale che trattava il cittadino come tale, con dignità e rispetto e i padroni (pur con tutti il loro difetti) retribuivano col giusto compenso i propri dipendenti, dall'ultimo arrivato a quello prossimo alla pensione. Noi conoscevamo ancora lo spirito di sacrificio e l'umiltà di chi, affacciandosi al mondo del lavoro usciti da un istituto tecnico con il diploma in tasca, accettava di abbassare la testa e non fiatare di fronte al padrone o al capoufficio più anziano, con la certezza però che il proprio lavoro svolto correttamente sarebbe stato in qualsiasi caso riconosciuto e c'erano sempre e comunque possibilità di crescita, di carriera, di un futuro migliore.
    Oggi le cose non stanno più così e la metà della colpa è proprio nostra perchè da genitori non abbiamo avuto la capacità di trasmettere ai nostri figli quanto avevamo ricevuto dai nostri genitori e l'altra metà da uno stato sociale che oramai tratta il cittadino come una mucca da mungere e mandare al cimitero appena no è più in grado di contribuire adeguatamente all'arricchimento del pil nazionale.
    La società consumistica di oggi, basata sul liberismo economico a tutti i livelli e da una spietata legge dell'apparenza, ci sta rendendo indispensabili cose di cui potremmo fare benissimo a meno; l'invidia e l'avidità, la ricerca del profitto immediato ci stanno distruggendo, mettendoci in guerra l'uno contro l'altro.
    Oggi, rispetto a 40 anni fa siamo enormemente più poveri umanamente, culturalmente e pure economicamente.

    Se poi vogliamo parlare di banali numeri, io mi ricordo che quando iniziai il mio primo vero lavoro nel 1986 presso le Officine Marconi di Curtatone, venni assunto in regola, contratto metameccanico di 3° livello e percepivo uno stipendio di circa 917.000Lire ed una Fiat Uno Fire costava in versione base 9.900.000Lire.
    Per comprarmi il cinquantino nel 1981 a 16 anni (Tubolare BM Wally con motore Franco Morini a 4 marce) mi fu sufficiente lavorare da metà Giugno a metà Settembre come magazziniere presso un supermercato della mia città.
    Se andavi a fare una visita specialistica, a fare le analisi del sangue o una radiografia attraverso il servizio sanitario nazionale (che allora chiamavamo mutua) non pagavi nulla, così come tutte le prestazioni che si rendevano necessarie se dovevi fare delle cure specialistiche tramite gli ambulatori ospedalieri.
    Con le stesse stesse scarpe da ginnastica ci giocavi a pallone con gli amici nel campetto dell'oratorio (gratuito) a tennis con un semplice paio di braghini corti con le tasche ed una t-shirt (i più fighetti avevano già la Lacoste), facevi ginnastica a scuola e ci andavi a fare footing in campagna se ne avevi voglia.
    Le bicilcette si dividevano in: graziella, bmx, bici da uomo con la canna, bici da donna senza canna e se proprio volevi correre in biciletta ti compravi una Bianchi (o una Maino) con cambio campagnolo e indossavi quello che avevi in casa.
    Che culo....... ho le gambe aperte (Cit. Bella)

    Anche la bestia più feroce conosce un minimo di pietà. Ma io non ne conosco, perciò non sono una bestia. (W.S)

  2. #2
    TCP Rider L'avatar di the kapos
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    Citazione Originariamente Scritto da sagyttar Visualizza Messaggio
    Sottoscrivo tutto quanto dici perchè sei riuscito a condensare ottmamente e con le parole più adatte il principio che secondo me mi porta a pensare che noi ragazzi degli anni 80 (i miei genitori rappresentano quelli che hai descritto come protagonisti del boom economico) abbiamo vissuto in un paradiso irripetibile e siamo stati capaci di mettere in pratica gli esempi dei nostri genitori, con la fortuna di vivere in uno stato sociale che trattava il cittadino come tale, con dignità e rispetto e i padroni (pur con tutti il loro difetti) retribuivano col giusto compenso i propri dipendenti, dall'ultimo arrivato a quello prossimo alla pensione. Noi conoscevamo ancora lo spirito di sacrificio e l'umiltà di chi, affacciandosi al mondo del lavoro usciti da un istituto tecnico con il diploma in tasca, accettava di abbassare la testa e non fiatare di fronte al padrone o al capoufficio più anziano, con la certezza però che il proprio lavoro svolto correttamente sarebbe stato in qualsiasi caso riconosciuto e c'erano sempre e comunque possibilità di crescita, di carriera, di un futuro migliore.
    Oggi le cose non stanno più così e la metà della colpa è proprio nostra perchè da genitori non abbiamo avuto la capacità di trasmettere ai nostri figli quanto avevamo ricevuto dai nostri genitori e l'altra metà da uno stato sociale che oramai tratta il cittadino come una mucca da mungere e mandare al cimitero appena no è più in grado di contribuire adeguatamente all'arricchimento del pil nazionale.
    La società consumistica di oggi, basata sul liberismo economico a tutti i livelli e da una spietata legge dell'apparenza, ci sta rendendo indispensabili cose di cui potremmo fare benissimo a meno; l'invidia e l'avidità, la ricerca del profitto immediato ci stanno distruggendo, mettendoci in guerra l'uno contro l'altro.
    Oggi, rispetto a 40 anni fa siamo enormemente più poveri umanamente, culturalmente e pure economicamente.

    Se poi vogliamo parlare di banali numeri, io mi ricordo che quando iniziai il mio primo vero lavoro nel 1986 presso le Officine Marconi di Curtatone, venni assunto in regola, contratto metameccanico di 3° livello e percepivo uno stipendio di circa 917.000Lire ed una Fiat Uno Fire costava in versione base 9.900.000Lire.
    Per comprarmi il cinquantino nel 1981 a 16 anni (Tubolare BM Wally con motore Franco Morini a 4 marce) mi fu sufficiente lavorare da metà Giugno a metà Settembre come magazziniere presso un supermercato della mia città.
    Se andavi a fare una visita specialistica, a fare le analisi del sangue o una radiografia attraverso il servizio sanitario nazionale (che allora chiamavamo mutua) non pagavi nulla, così come tutte le prestazioni che si rendevano necessarie se dovevi fare delle cure specialistiche tramite gli ambulatori ospedalieri.
    Con le stesse stesse scarpe da ginnastica ci giocavi a pallone con gli amici nel campetto dell'oratorio (gratuito) a tennis con un semplice paio di braghini corti con le tasche ed una t-shirt (i più fighetti avevano già la Lacoste), facevi ginnastica a scuola e ci andavi a fare footing in campagna se ne avevi voglia.
    Le bicilcette si dividevano in: graziella, bmx, bici da uomo con la canna, bici da donna senza canna e se proprio volevi correre in biciletta ti compravi una Bianchi (o una Maino) con cambio campagnolo e indossavi quello che avevi in casa.
    Hai 3 anni più di me quindi l'abbiamo vissuta per così dire. Comunque sono ottimista per natura e confido che l'Italia si risolleverà alla grande perché i nostri Figli faranno altrettanto tesoro degli errori compiuti dai loro Padri e riporteranno l'Italia ad occupare il gradino di considerazione che gli appartiene. Siamo certamenti presi per lo scroto dal debito pubblico contratto da quei porci che hanno usato le casse dello stato come una mucca da mungere ma vedrete che la generazione odierna la stiamo sottovalutando...e finirà la fuga dei nostri cervelli verso l'estero quando capiremo che si dovrà investire nel futuro dei giovani, nella preparazione, e di agevolare gli studi a coloro i quali non hanno le risorse per studiare fuori sede e sono costretti a portare cibo d'asporto.
    Siamo un Paese pieno di ricchezze, monumenti, arte, risparmi bancari...al contrario di altri paesi in regola con i debiti pubblici ma con i cittadini indebitati e senza case. Diamo fiducia ai giovani, perseguiamo l'illegalità, diamo una certezza alle pene quando vengono erogate facendole scontare ed abbassiamo le tasse a chi le paga facendole pagare a chi non le paga. Sarà dura ma intanto al Governo c'è qualcuno che la pensa diversamente da chi dice che uno vale uno. Per me uno non vale uno perché talvolta uno può valere anche 2 o 3 ed un altro può anche non valere un ..zzo!
    Buona strada! W le moto!
    Ultima modifica di the kapos; 11/03/2021 alle 10:47
    "Ogni donna ha un piccolo segreto da nascondere"...come diceva mia zia Ferdinando!

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