
Originariamente Scritto da
flag
in parti precedenti della discussione, che si riferivano maggiormente al grande complotto e relativo reset della splendente e solidale italia, si è parlato di tasse...
per non dimenticare:
Che la confusione e le contraddizioni nel nostro Paese siano tante e in aumento, lo si legge giorno per giorno nelle dichiarazioni della politica e negli atti dei governi che si susseguono al ritmo medio di uno ogni 17 mesi circa. Se poi associamo tre argomenti che sembrano differenti, ma in realtà molto legati tra di loro e cioè premiare il merito, lotta all’evasione fiscale e transizione ecologica, la confusione è totale e questo non è un bene per il Paese. Il merito spesso, anche se non sempre, fa rima con redditi decenti prodotti da impegno, lavoro, abnegazione e soprattutto tanti doveri. In Italia invece avere un reddito lordo sopra i 35 mila euro è considerato un lusso, una situazione che non deve fruire dei benefici pubblici; anzi deve essere tassata in quanto situazione agiata. In un Paese dove si parla sempre di redditi lordi, e dove la progressività è forte, un guadagno di 35 mila euro ne vale circa 2.000 euro netti al mese, che si riducono se si hanno figli che vanno a scuola , usano servizi sociali perché le rette e costi per queste attività sono legati al reddito. E quanti sono questi «agiati» da 35 mila euro lordi l’anno? Sono solo 5,5 milioni, il 13,22% dei dichiaranti/cittadini ma pagano quasi il 60% di tutta l’Irpef e molto di più considerando le imposte indirette e le altre in vigore.
Sopra i 100 mila euro
Invece quelli che dichiarano da 100 mila euro in su sono solo l’1,21% pari a 501.846 dichiaranti/cittadini. Per inciso le automobili di grossa cilindrata circolanti in Italia sono 2,5 milioni per cui 2 milioni, evidentemente, appartengono ad ereditieri. Per questi cittadini l’eventuale risparmio della miniriforma fiscale si aggirerebbe sui 270 euro l’anno. Alcuni partiti volevano congelare questo risparmio (lo 0,27%) per darlo sotto forma di sconti in bolletta energetica a chi dichiara redditi bassi, ovvero quasi la metà degli italiani che vivono (così almeno risulta dalle loro dichiarazioni) con circa 10.000 euro lordi l’anno, pagano meno di 5 miliardi di Irpef e costano al sopra citato 13% solo per la sanità oltre 51 miliardi l’anno.