ti copio e incollo un articolo di oggi del giornale
[19/3, 12:32] io: Francesco Giubilei
L’ambientalismo ideologico europeo ha assunto da tempo un carattere dogmatico,
per cui non può essere messo
in discussione o criticato e,
chiunque osi contestare e opporsi alle politiche green, finisce sul banco degli imputati.
Ultimo in ordine di tempo è il
governo italiano, colpevole di
non essere d’accordo con le
recenti eco-follie dell’Unione
europea, dal regolamento
green sulla casa allo stop alle
auto diesel e benzina nel 2035
fino alla direttiva che equipara le emissioni industriali con
quelle degli allevamenti.
Così, non si sono fatte attendere le dure reazioni di Bruxelles contro l'Italia. Particolarmente attivo in questi giorni è
il vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, che è entrato a gamba
tesa affermando a proposito
della direttiva green sulla casa: «Dobbiamo dimostrare
che andare avanti è nell’interesse dell’Italia, dei cittadini
italiani e dell'industria italiana». Verrebbe da dire che ciò
che è nell'interesse dell’Italia
lo sanno gli italiani e il governo che hanno votato. Non pago, Timmermans ha aggiunto: «Se leggo nella stampa italiana che cosa scrivono sulla
direttiva sulle case green...
Non so cosa viene scritto. Ma
non è la realtà». Parole che testimoniano un pregiudizio
ideologico della Ue e l’arrogante convinzione di essere
l’unica detentrice della verità.
Eppure la realtà dei fatti è ben
diversa, con la stragrande
maggioranza dei cittadini contrari alle direttive green europee.
Timmermans ha poi provato una parziale retromarcia,
ma la toppa è stata peggiore
del buco: «Non ho detto che
l’Italia non ha capito, ho detto
che l’Italia deve fare delle scelte. Un’economia non può crescere su una terra morta. Dunque non ci può essere opposizione fra ambiente, difesa del
clima ed economica». Per poi
aggiungere: «L’Italia è talmente industrializzata che è stata
sempre in grado di reinventare la sua industria. Dobbiamo
[19/3, 12:33] io: avere fiducia nel popolo italiano che sa benissimo creare
un’economia sostenibile e circolare».
Parole a cui ha replicato il
ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin: «Timmermans ha una posizione molto
dura e molto netta. Siamo
nell’ultimo anno di commissione e c’è un’accelerazione
[19/3, 12:34] io: per chiudere alcune partite
che sono le sue bandiere». Pichetto ha poi puntualizzato
che «quello che stiamo chiedendo è di attenerci alla parte
scientifica e non solo a quella
ideologica. Se il nostro obiettivo è la decarbonizzazione,
l'elettrico è il veicolo principale per farlo, ma non l'unico».
Eppure il caso di Timmermans non è isolato. Anche
Ciarán Cuffe, l'europarlamentare irlandese relatore della direttiva sulla casa green, ha dichiarato: «Meloni attacca l’Ue
per la casa green ma non sa di
cosa parla». Lo schema è sem
[19/3, 12:35] io: pre lo stesso: se non sei d'accordo con la loro visione, allora «non sai di cosa si parla».
Ben più delle dichiarazioni
contano però i fatti, che ci raccontano di una politica ambientale europea che rischia
di colpire duramente l'Italia.
Rientrano in questo settore i
regolamenti sull'alimentazione che, dal Nutriscore in avanti, hanno perseguito una precisa direzione ideologica. Mentre si promuovono insetti e cibo sintetico, si colpiscono allevatori e agricoltori rischiando
di distruggere intere filiere, così come avviene per la componentistica dell’automotive o
per le tasche degli italiani con
le eco-patrimoniali sulla casa.
Di questo passo l’Italia diventerà la vittima sacrificale delle
eco follie europee.
chissà come mai, ma lo ripeto...io ci vedo lo stesso filo conduttore di tante altre merde di imposizioni su altre vicende