diceva di se, lasciando la poltrona di direttore rai,
sono l'uomo sbagliato nel posto sbagliato,
perche' non accettava le telefonate dei sottosegretari e dei ministri,
diceva, siamo tutti fratelli, il difficile e' riconoscere caino da abele,
diceva, i popoli sono come le dita di una mano,
tutte diverse, seppur attaccate al medesimo tronco,
diceva, tre generazioni hanno combattuto per unire questo paese, e qualcuno lo vorrebbe dividere, io al sud mi sento a casa mia, vorrei iniziare da li e risalire citta' e paesi e far domande agli abitanti,
diceva, non sono fiero, ma contento di essere italiano, per l'umanita' che questa gente e' capace di dimostrare nel pericolo e nel bisogno,
diceva, sono stato giovane e partigiano, ora sono vecchio e ricordo, ma non smetto di sentirmi una sentinella della democrazia,
grazie per i valori che hai insegnato, per la libera coscienza che ti ha guidato, per l'eredita' morale che ci hai lasciato
grazie grande vecchio, padre, maestro, amico.