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Discussione: S.R.T. on the road: ISLE of MAN 2011...CENTENARY EDITION !!!

  1. #1
    TCP Rider Senior L'avatar di BRADIPO
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    S.R.T. on the road: ISLE of MAN 2011...CENTENARY EDITION !!!

    …e alla fine eccoci qua!!!

    Sì, purtroppo mi viene da dire “eccoci qua” con un po’ di malinconia per il semplice motivo che nel momento in cui mi sono deciso a scrivere questo report ho dovuto ammettere amaramente a me stesso che questa meravigliosa avventura si è già conclusa da un po’!!!

    Infatti ogni mattina quando accendo la moto, mentre mi infilo il casco, ho ancora la voglia di guardare la cartina stradale per studiare il percorso giornaliero da affrontare…con i vari nomi stranieri da memorizzare per non perdersi ed invece………la strada per andare in ufficio è breve e la conosco benissimo!!!

    Da questo piccolo “cappello introduttivo” forse si deduce molto velatamente quanto un’esperienza del genere possa cambiare letteralmente la visione che uno si è fatto dei viaggi in moto….o almeno a me sta succedendo questo!!!
    Infatti con le “2 ruote” (come del resto in tutte le cose) si incomincia sempre da un punto vicino per allargarsi costantemente ad aspirale spingendosi sempre oltre!!!
    Ed è proprio di questo vortice che sto parlando, di questa voglia di avventura che ogni volta ti porta a spingerti sempre oltre, spostando di una tacca più in là il limite, partendo dalla Sardegna, per poi conquistare la Corsica l’anno successivo e la Croazia l’anno dopo e ancora oltre, perché quando ti rendi conto che ormai determinate emozioni provate solo guardando il mondo dall’interno di un casco mentre il motore spinge la tua passione, solo ed esclusivamente in quel momento realizzi che fin quando potrai….lo farai!!!
    Allora una mattina apri gli occhi, ti butti giù dal letto per infilarti in doccia sperando di scrollarti di dosso un po’ di sonno altrimenti la giornata in ufficio sarà più pesante del solito e tra un’insaponata e uno shampoo (no…lo shampoo no…è da un po’ che non lo faccio più!!!)…vabbè…tra un’insaponata e l’altra, inspiegabilmente, ti si accende una lampadina: “L’ANNO PROSSIMO VADO AL TOURIST TROPHY!!!!”.

    Questo sì che è incominciare la giornata: una bella botta di vita!!!
    Con l’immaginazione stile cartone animato con la nuvoletta sulla testa incomincio già a sentire la puzza degli scarichi di quei missili terra-aria che sfrecciano nel punto più veloce del circuito alla bellezza di 300 km/h; ma come il cinema insegna ogni bel momento è sempre interrotto dal campanello della porta di casa o da un telefono che squilla: visto che ero fuori l’ufficio gustandomi una sigaretta dopo il caffè e fortunatamente nei paraggi non c’erano campanelli, l’unico rischio che correvo era il cellulare ed infatti…sento il suo squillo.
    Chi è che rompe le palle adesso??? – dico a me stesso tirando fuori dalla tasca il telefono. Uno sguardo al display e sorrido: il rompipalle non è altro che il buon Crispeed80!!!
    Rispondo con il solito: “Ciao bestia immonda…” immaginando già che mi stesse chiamando per dirmi dei suoi “ingarelli” su e-bay per abbellire la sua Speed ed infatti attacca a parlare di inserzioni, aste e tempo di scadenza. Lo lascio parlare un po’ e all’improvviso lo interrompo con: “Cri, apri le orecchie….io a giugno vado a Man…dimmi che vieni anche tu?”.
    Di colpo e-bay.co.uk con tutte le sue belle inserzioni è diventato solo un vecchio e insignificante Postal Market !!! (P.s: se in questo preciso istante potessi avere un solo centesimo per ognuno di voi che leggendo il nome Postal Market abbia fatto un salto alla propria adolescenza…beh…mi ci pagherei un viaggio fino a Capo Nord!!!)
    La domanda fatta a Crispeed attende impazientemente una risposta e dopo qualche istante di silenzio mi risponde secco:”OK!!!”
    Ed io: “…come ok???”
    E lui: ”Ok significa Ok…non ha altri significati ma se mi stai prendendo per il culo t’ammazzo!!!”

    Tutto questo succedeva una mattina di settembre 2010 ma il sogno “d’oltremanica” è già parecchio che riecheggiava nei nostri progetti che, fino a quel momento, pensavamo che probabilmente sarebbero rimasti solo sogni perché un viaggio del genere ti impegna in tempo e soldi, tanti soldi.
    Da quel momento l’organizzazione è stata pressoché immediata: incominciamo a buttare giù le priorità che un viaggio del genere impone e in testa a tutto c’è la prenotazione del biglietto che ti porta sino all’isola di Man.
    Ci rendiamo subito conto che l’unica compagnia che effettua questo servizio (Isle of Man Steam Packet Company) ha praticamente monopolizzato l’accesso all’isola sia dall’Inghilterra che dall’Irlanda e per poco meno di 8 ore di traghetto tra andata/ritorno ti spara la bellezza di €220!!!
    Ok…non è economico ma per andare a vedere il TT ci può stare!!! (questa benedetta frase l’abbiamo ripetuta parecchie volte durante tutta la fase organizzativa!!!)
    Prenotato il traghetto ci rimane trovare un posto dove dormire sull’isola: in tenda è escluso perché dopo tutti quei km almeno un letto comodo è d’obbligo e quindi incominciamo a cercare dall’ultimo dei B&B sino ad arrivare al Grand Hotel ma con nostro enorme stupore ci accorgiamo che è tutto pieno!
    Impossibile…siamo a dicembre ed è già tutto pieno???
    Ok, non ci perdiamo d’animo e per evitare ogni altra complicanza ci affidiamo ad un’agenzia di Milano (Mototouring: viaggi in moto e noleggio : Mototouring: motorcycle rental in Italy, motorcycle tours) specializzata in questi viaggi chiedendogli di trovarci solo l’alloggio perché il viaggio ce lo saremmo fatti da noi!!!
    Passano ben 4 lunghi mesi nei quali già consideravamo alloggi alternativi e proprio sul più bello verso metà aprile mi contatta l’agenzia dandomi la bella notizia:”Ciao Pietro, ti ho trovato l’albergo!”
    Perfetto!!!
    Il biglietto del traghetto è fatto e l’albergo c’è, ora dobbiamo pensare a mettere le moto in condizione di affrontare una sgroppata del genere con un tagliando completo e delle gomme nuove.















    La partenza sembra ancora lontana ma i giorni passano inesorabili e i preparativi continuano.
    Nel frattempo in tutta Italia il meteo non è proprio dei migliori: piogge ovunque e specialmente al nord ma noi siamo fiduciosi!
    Il 14 maggio Crispeed sale da Taranto a Roma per fare anche lui il tagliando con l’aiuto del grande Gamberetto (che purtroppo in quest’avventura non potrà essere dei nostri) per poi riscendere il giorno seguente con l’aereo .
    L’appuntamento è all’aeroporto di Ciampino il 31 maggio: il giorno dopo c’è la partenza!!!






    Mercoledi 01 giugno: IL GIORNO DOPO !!!

    Inutile dire che la notte che ha preceduto la partenza non è stata una notte come tutte le altre; vuoi perché sino alle 02:00 siamo rimasti giù al box a preparare le moto, scegliere i ferri da portare, olio, grasso per la catena ecc…ed un po’ perché l’emozione di dover affrontare di lì a poche ore un viaggio del genere sicuramente un po’ di sonno te lo toglie!!!
    Le 06:30 del mattino inesorabile la sveglia con il suo insopportabile trillo ci butta giù dal letto ma l’ufficio oggi, e per qualche giorno, dovrà aspettare …. ci si vede a metà mese!!!
    Con un occhio ancora chiuso e l’altro aperto a metà, la prima cosa che facciamo è alzare la tapparella per controllare il cielo: grigio, tutto completamente e maledettamente grigio!!!
    Vabbè dai… non ci pensiamo….facciamoci la doccia salutiamo tutti e andiamo a caricare i bagagli !!!
    Arriviamo al box e mio fratello è già lì pronto per andare al lavoro: oggi qualsiasi lavoro avrebbe aspettato…non sarebbe mai andato via senza salutarci.
    Ha già tirato fuori le moto e messe in direzione della rampa di uscita; accesa la sua rombante HD 1600, da vecchio biker consumato con un’energica stretta di mano ed un abbraccio, ci augura buona strada!!!!
    Le moto sono pronte…
    i motori con il loro minimo a 1400 giri ci chiedono impazientemente strada…
    abbassiamo la visiera e usciamo dal box: piove!!!
    Ma porca puttana, avanti a noi abbiamo 2400 km da fare in 3 giorni e prendere l’acqua già dai primi cm che fai bèh…non è proprio il massimo; ma dopo i primi istanti di bestemmie rimbombanti nel casco….non ci perdiamo d’animo: la motivazione è forte e la voglia di macinare km lo è ancora di più!!!


    E’ giugno e quindi almeno siamo sicuri che non può nevicare: tutte le altre condizioni atmosferiche erano preventivate e quindi pioggia o vento non ci interessa….MAN sarai nostra!!!!!!!!
    La sorte sembra accompagnarci: dopo solo una ventina di km l’acqua smette di inumidirci il giubbotto e un timido sole appare e scompare tra le fitte nubi. L’aria comunque è calda ed ad asciugarci ci mettiamo veramente poco e quando ci fermiamo al primo rifornimento dopo 200 km il sole splende alto su di noi facendoci esclamare una volta tolto il casco: “DAI CAZZO!!!!”.



    La voglia di continuare ad “archiviare” km dopo km accresce sempre di più e quindi facciamo il pieno, caffè…sigaretta e via: si riparte!!!
    La strada scorre fluida sotto le gomme, il paesaggio armai conosciuto dell’Appennino riempie gli specchietti e il motore…beh…il 3 cilindri Made in England suona come non aveva suonato prima….semplicemente perché per questo viaggio ho dovuto montare i DB Killer ad entrambi gli scarichi altrimenti in Inghilterra ci sarei arrivato sordo!!!
    Firenze, Bologna, Milano i cartelli autostradali si susseguono uno dopo l’altro e finalmente verso le 17:15 arriviamo al B&B in località Olgiate Comasco (CO).









    La prima tappa è conclusa nel migliore dei modi con poca acqua tra Firenze e Bologna (ma a Roncobilaccio se non prendi l’acqua non è Roncobilaccio!!!) e con i primi 630 km lasciati alle spalle; prendiamo possesso della camera, sbattiamo fuori dal garage la smart della titolare dell’hotel per metterci le ns moto..una doccia veloce, usciamo per cena e poi a nanna….la stanchezza della notte precedente incomincia a farsi sentire….






    Giovedì 2 giugno


    Come concordato sin dall’inizio la sveglia rimarrà puntata ogni mattina alle ore 07:00 per tutta la durata del viaggio con partenza alle 08:30 dopo aver effettuato i controlli di routine olio e catena: i km giornalieri della tabella di marcia sono tanti e le previsioni meteo non giocano affatto a nostro favore quindi meglio star sicuri.



    I bagagli sono ben legati, la giacca è già indossata e gli scarichi borbottano: ok….si può partire!
    Oggi il tragitto prevede l’attraversamento di tutta la Svizzera per poi arrivare a Reims in Francia: forse è un po’ lunghetta come tappa ma, se il tempo ci accompagna, la distanza non sarà un problema.
    Già sapevamo che i limiti di velocità elvetici molto restrittivi e con poche possibilità di superarli senza essere multati avrebbero reso le prime 2 tappe di oggi un po’ “lentine” ma non ci saremmo mai immaginati di dover fare la bellezza di 100 km alla velocità (velocità per modo di dire!!!) di 80 km/h orari a causa di lavori in corso: vabbè, sempre meglio che farli sotto la pioggia e poi la Svizzera è quella che ci ha fatto consumare meno benzina di tutte le altre!!!







    Superato il San Gottardo con i suoi 17 infiniti km di lunghezza (al centro della galleria la temperatura si alza di qualche grado costringendo a camminare con la visiera alzata per non sudare troppo!!!) puntiamo verso Basilea dove facciamo la dogana ed entriamo in Francia.



    Fino adesso il cielo è stato sempre coperto con qualche angolo alquanto più scuro che lasciava presagire uno sgrullone d’acqua da un momento all’altro ma fortunatamente la sensazione di doversi fermare per indossare l’anti pioggia è rimasta solo un’impressione!


    Passata Strasburgo seguiamo le indicazioni per Metz dove in un primo momento abbiamo pensato di pernottare perché ormai tra soste, rallentamenti forzati e un po’ di traffico locale si erano fatte le 18:00.
    La stanchezza è ancora a un livello accettabile e su di noi il cupo cielo Svizzero ha lasciato ampio spazio ad un inizio tramonto molto affascinante che ci fa decidere di fare un altro pieno e arrivare come prestabilito sino a Reims. In questo punto della Francia l’autostrada anche se un po’ monotona, con la sua veloce scorrevolezza offre la possibilità di gustarsi un paesaggio molto rilassante abbellito dai colori del tramonto che minuto dopo minuto si fanno sempre più forti!
    E finalmente arriviamo a destinazione: Reims!
    Domandiamo alla casellante dove potessimo trovare un alberghetto per passare la notte e lei ci indica gentilmente l’Ibis Hotel proprio a ridosso della piccola tangenziale che circonda la cittadina famosa per avere uno dei Duomi più belli al mondo.






    La dritta della casellante si rivela ottima e, lasciati i bagagli in camera, dopo una doccia rigeneratrice ci rimettiamo in sella direzione centro città dove ci rendiamo subito conto che Reims è una veramente una cittadina molto graziosa con una vita notturna alquanto vivace per via dei tanti studenti universitari che la popolano.



    Finalmente dopo il panino mangiato a pranzo per rimanere leggeri possiamo concederci una cena a base di bistecca gigante al sangue, patate al forno e insalata mista tutto innaffiato da un buon vino rosso: bèh….Reims è famosa soprattutto per la produzione del vino champagne che viene esportato in tutto il mondo ma a noi ci accontentiamo di un buon rosso!!!
    Finita la cena alle 23:00 dopo un veloce drink nel locale affianco il ristorante ritorniamo in albergo.




    SEZIONE ROMANA
    ...per parlare in faccia ci vogliono le palle!!!

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  3. #2
    TCP Rider L'avatar di crispeed80
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    Venerdi 3 giugno



    Ormai ogni sveglia mattutina è sempre seguita dal solito gesto ovvero aprire le finestre per vedere il cielo: oggi, con uno stupore che ci rallegra il volto, c’è un sole che spacca….e allora “forza co’ ‘sti bagagli”…che di strada ce n’è ancora da fare tanta!!!




    Per via di una colazione un po’ abbondante dell’Hotel che non ci siamo sentiti di rifiutare (ho capito che la sera prima c’è stata la bisteccona ma evidentemente siamo carne che cresce!!!) la partenza è stata intorno alle 10:00 ma tanto il tempo perso di mattina lo avremmo recuperato per via del fuso orario una volta arrivati in UK.






    Da Reims a al porto di Calais sono poco meno di 270 km ma l’intero tragitto lo abbiamo fatto con delle raffiche di vento costanti da est talmente forti che ti impedivano di superare i 120 km/h e in alcuni punti stentavi ad andare dritto se non ti piegavi un po’ verso destra: la stessa sensazione l’ho provata l’anno scorso in Croazia dove per la prima volta avevo conosciuto di persona la famosissima BORA!
    Non è proprio una sensazione bellissima ma al di là della moto ciò che ne ha risentito di più è stato il collo, sollecitato moltissimo.
    Al primo rifornimento ci accorgiamo che tutto sommato in Italia non possiamo lamentarci più di tanto perché c’è chi sta peggio…


    Ogni cartello che reca l’indicazione Calais è spunto di reciproco “gasamento” non solo perché proprio da Calais ci imbarcheremo per la tanto sognata Great Britain, ma soprattutto perché quest’ultimo pezzo di autostrada è pressoché un rettilineo senza fine che mette a dura prova la voglia di rimanere svegli!!






    E finalmente ci siamo: tra un po’ ci si imbarca ma più saliamo verso nord e più l’aria si fa sempre più freschetta!!!

    I traghetti che effettuano la tratta Calais-Dover hanno una frequenza di circa uno ogni ora ed infatti dopo 30 minuti che avevamo fatto il biglietto (€110 a/r) partiva il prossimo: 1h e mezzo e saremo dall’altra parte ma prima fammi prendere un’aspirina perché tutto quel vento mi ha letteralmente rincoglionito!!!

















    Leghiamo per bene le moto e ci buttiamo sui divanetti con l’unico intento di riposare un po’ ma quando veramente pensavo di addormentarmi mi sento una voce eccitatissima gridarmi nelle orecchie: “Svegliati cazzo…guarda fuori!!!” .
    Apro gli occhi e con uno sguardo molto cattivo che lasciava intendere:” A Cri, adesso te butto in pasto agli squali!!!!”- mi alzo in piedi e mentre ancora ero intento a realizzare se fossi sveglio o meno, dal finestrone dinanzi a me scorgo in lontananza una lunga striscia bianca: sembra una fetta di torta gigante ma non sono altro che le Bianche Scogliere di Dover!!!!




    Come 2 imbecilli (effettivamente quelli che siamo!!!) ci scaraventiamo immediatamente a prua: respiriamo a pieni polmoni l’aria e ci godiamo in silenzio questo spettacolo naturale con i gabbiani che sembrano voler accompagnare il traghetto fino al porto!








    Ansiosi di liberate le moto il prima possibile ci posizioniamo per primi davanti il portellone pronti ad approdare in terra inglese ma un attimo prima di scendere dalla nave Crispeed mi fa: ”Ehi, in campana…qui devi guidare a sinistra!!!”.
    “Azzo…è vero, qui se sbagli una rotonda sei fottuto!!!” - ma la preoccupazione di sentirsi impacciati nell’invertire per la prima volta le regole del codice della strada svanisce già dopo pochi metri: la guida a sinistra, almeno in moto, è immediatamente intuitiva!!!






    Cartina alla mano vediamo quale strada prendere per arrivare a Londra: ovviamente la prima tappa obbligata non può che essere il Tower Bridge. Non è la prima volta che visito Londra ma solo se ti trovi a circolare con un mezzo per queste strade ti rendi effettivamente di quant’è stressante questa città: credo di non aver mai avuto così tanta nostalgia del traffico disordinato e caotico ti Roma come in quel momento!!!










    Al centro di Londra c’eravamo arrivati, adesso il problema era uscirne!!!
    Strade, stradine, sensi unici e incroci che sembravano tutti uguali tra loro e dopo circa 1h di vagabondaggio, con la strana sensazione di aver fatto solo il classico “giro di Peppe”, riusciamo ad azzeccare la North Circular, strada che ci porterà a Wembley….. ma non è lo stadio che ci interessa: il nostro obiettivo è l’Ace Cafe!!!




    Moto in “ogni dove”, tutte o quasi stradali, auto stile Fast & Furious che facevano testa coda, impennate, burn out senza che nessuno dicesse nulla, neanche una pattuglia della polizia fermatasi per caso all’inizio della via!!!
    Due foto di rito e diamo uno sguardo all’orologio: sono le 23:00 e anche se emozionati per essere lì (ormai l’Ace Cafe non è più solo un adesivo attaccato sul casco!!!) non abbiamo ancora un posto dove andare a dormire e quindi ci rimettiamo in sella alla ricerca di una branda!!!




    Dalle reception di tutti gli alberghi della zona la frase che ci sentiamo ripetere come un disco rotto è: “Sorry, we are fully booked!!!”.
    Però qui a rompersi non sono solamente di dischi e quindi decidiamo di riprendere l’autostrada e di cercare qualcosa dalle parti di Oxford: vuoi che con il nostro accento signorile non ci offrano una bella camera???
    Ormai è buio pesto e la visiera scura non aiuta affatto, la stanchezza incomincia a farsi sentire, il caldo sofferto nel traffico di Londra è svanito totalmente e l’aria si fa sempre più fresca ed umida, ma dopo circa 20 km di autostrada vediamo il cartello di una stazione di servizio: oltre alle solite icone di carburante e ristoro spicca anche quella di una bella branda. Accelero, mi affianco a Cris e gli indico di uscire: tentar non nuoce.
    La stazione di servizio, come del resto quasi tutte quelle che si trovano sull’ autostrada inglese, ha un Motel che di primo acchitto da l’impressione di essere proprio il classico “trombHotel”.
    La camera c’è e anche ad un prezzo umano di solo £37 la doppia: fantastico, di sicuro non avremmo trovato nulla di meglio a Londra!
    E’ quasi l’una del mattino e quel Motel ci ha fatto provare la piacevole sensazione di aver trovato una fontanella di acqua fresca in mezzo al deserto!!!
    Mangiamo un Hamburger nel vicino fast food e ci buttiamo sotto le coperte: domani è il grande giorno…
















    sabato 04 giugno



    Questa volta la sveglia non fa neanche in tempo ad incominciare il suo lamento che già siamo in piedi pronti per preparare i bagagli. La giornata promette bene: sole e aria tiepida ci fanno presagire che i km che ci separano dall’imbarco saranno una “fumata”!!!



























    La seconda tappa obbligata ce la troviamo proprio strada facendo…













    Infatti arrivati a Birmingham c’è un’uscita della’autostrada che con una piccola deviazione di una dozzina di km ti porta qui…


    Ovviamente non potevamo mancare a quest’appuntamento: finalmente la tanto blasonata fabbrica di Hinckley era lì davanti a noi!!!


    Essendo sabato è tutto chiuso quindi possiamo solo fare qualche foto dall’esterno!!!





















    Ritorniamo sull’autostrada e continuiamo il tragitto fino a Liverpool dove ci fermiamo per una sosta.
    Proprio in quest’autogrill conosciamo i simpatici Scimmione e Power Ross e scambiando due chiacchiere con loro ci accorgiamo che abbiamo lo stesso traghetto da Heysham: ok…allora ci si vedrà sicuramente lì!!!



    Riprendiamo il cammino e finalmente verso le 18:00 arriviamo all’uscita di Lancaster:








    ancora pochi km e saremo ….

    ….al porto!!!!




























    Ad attendere l’ora d’imbarco ci sono poco più di una diecina di moto e qualche
    macchina. Ci accertiamo che i biglietti stampati via internet siano a posto ma il Check-in aprirà solo a mezzanotte e quindi decidiamo di tornare sino al grazioso paesino di Lancaster dove per l’ennesima volta ci buttiamo in un fast food: un viaggio del genere ti obbliga a mangiare in 10 giorni quello che normalmente in Italia mangeresti in un anno intero!!!
    Dopo esserci rifocillati ritorniamo al molo e ci rendiamo conto che pian piano sempre più “clienti” del traghetto incominciano ad arrivare al piccolo porticciolo di Heysham.
    Il sole inizia a tramontare del tutto e di conseguenza il freddo si incomincia a far sentire: in parecchi rimangono con il casco infilato perché il vento freddo continua ad aumentare facendoti scordare di colpo di essere ai primi di giugno!!!
    Ci danno il via libera per entrare nel porto e dopo aver fatto la dogana ci riposizioniamo tutti allineati: sono le 00:30 e l’ora della partenza è prevista per le 02:15 quindi….pazienza…bisogna aspettare!!!





    Fortunatamente troviamo rifugio nella sala d’attesa adiacente l’imbarco e un caffè bollente (quasi ustionante!!!) ci aiuta a riscaldarci un po’, ma definire caffè quell’acqua sporca è un eufemismo grande come una casa !!!




    Finalmente si aprono le danze e alla spicciolata facciamo il nostro ingresso nella stiva del piccolo traghetto; prendiamo posto ma ci accorgiamo subito che le quasi 4 ore di navigazione saranno più lunghe del solito perché gli occupanti sono di gran lunga maggiori rispetto ai posti disponibili: ok…mettiamoci l’anima in pace, abbiamo capito che stanotte sarà difficile dormire ma ormai ci siamo, è solo questione di ore…
    MEMBRO DEL "TRANQUILLO E RILASSATO FANS CLUB"

  4. #3
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    Domenica 05 giugno


    Come previsto “la traversata” è stata alquanto complicata soprattutto per la scomodità dei divanetti che non ci ha fatto chiudere occhio ma a questo punto l’eccitazione che di lì a poco saremmo sbarcati su questa benedetta isola sopperiva alla necessità di recuperare le energie.
    Verso le 05:00 intravediamo le luci dell’alba che incominciano ad illuminare l’interno della nave e di lì a poco tutti quanti iniziano a recuperare bagagli, stivali e giubbotti: hanno aperto l’accesso ai garage…







    Già pronti in sella aspettiamo solamente che abbassino quel maledetto portellone che ci separa dalla terra ferma; il personale della nave invita a mantenere i motori spenti per ovvi motivi ma per qualcuno non c’è stato nulla da fare: i primi del lungo serpentone di moto (circa duecento o forse più!!!) avevano il polso con il prurito e non curanti dell’invito fattoci poco prima avviano i propri motori.
    Nel giro di pochi istanti tutti i motori hanno incominciato a girare al minimo con sgassate continue dei più fomentati e mentre il portellone veniva calato sembrava di essere sullo schieramento di partenza di un circuito!!!
    Il momento sognato per tanto tempo e immaginato per tutti e 2400 km è finalmente arrivato…





    Sono appena le 05:30 e la latitudine dell’Isola di Man permette di avere già una porzione di luce necessaria per godere delle bellezze di questo luogo.















    Il nostro albergo è a poco più di 200 mt dal porto (questo ci tornerà utile soprattutto quando ripartiremo visto che il traghetto di ritorno è alle 08:00 di mattina!!!) e quindi ci sbrighiamo ad raggiungerlo per riposare almeno un paio d’ore ma arrivati alla reception veniamo illuminati che il check-in sarà possibile solo dalle 16:00 in poi!!!
    Dalle 16:00???
    Ok….non c’è problema!!!
    Uno sguardo veloce basta a farci prendere la più naturale delle decisioni: lasciamo i bagagli in albergo, risaliamo in moto e incominciamo ad andare in giro per l’isola…dopo aver dato una sgonfiatina alle gomme…



    Siamo a Douglas dove c’è il traguardo e quindi proprio da lì incominciamo il giro di questi famosi 60 km e 700 mt che hanno fatto la storia del motociclismo.
    Pensavamo che a quest’ora non ci fosse nessuno in giro ed invece decine di motociclisti tutti belli intutati incominciano ad affollare le strade e allora realizziamo: oggi è il Mad Sunday (la cosiddetta “pazza domenica” dell’isola di Man!!!) dove il circuito viene aperto al pubblico per permettere a tutti di provare l’emozione di percorrere le strade del Mountain, strade dove hanno sgomitato gente come Dunlop e Agostini!!!


    Effettivamente ammetto che passare a Bray Hill un po’ di emozione te la trasmette ma accorgersi di arrivare in prossimità di Ballaugh Bridge ti fa letteralmente venire la pelle d’oca!!!


    Ballaugh Bridge





    Incredibile….quel piccolo ponticello non è più solo un’immagine vista e rivista su youtube dalla solita prospettiva ma finalmente è parte integrante della realizzazione di un sogno lungo 60 km e 700 mt!!!
    Una piccola curiosità: questo ponte è ancora oggi cinto della stessa ringhiera metallica dei primi del Novecento!!!
    Quindi dopo l’inevitabile sosta per qualche fotografia, proseguiamo il giro: di posti per fare altre foto degne di nota ce ne saranno fin troppi!!!













    Arrivati a Ramsey, punto dove finisce il circuito cittadino e inizia il “One Way” in montagna siamo costretti a fermarci: la polizia ha chiuso la strada perché c’è stato un incidente. Infatti un turista tedesco alla guida di una fiammante Ducati 1098, forse non curante del pericolo di questo tratto del circuito, aveva perso la vita!!!
    Porca misera…incominciamo bene….sono solo le 08:00 di mattina e già c’è scappato il primo morto!!!
    Aspettiamo che la strada venga riaperta ma siamo obbligati a stare lì per ben 2 ore nelle quali la stanchezza incomincia veramente a farsi sentire!!!
    Finalmente riaprono il tratto di strada e tutti corrono frettolosamente in sella come in una partenza di altri tempi….ci mancava solo che accendessero le moto a spinta!!!
    A quel punto con Cris ci guardiamo e, per evitare di vederci piombare addosso qualche fomentato che magari non tira il gas perché vuole fare la “curva perfetta”, aspettiamo il tempo di una sigaretta facendo smaltire la miriade di moto che nel frattempo si erano ammucchiate per tutta la via!!!









    Partiamo quando ormai non c’è più nessuno e terminati i birilli che rappresentano proprio l’ingresso nel senso unico finalmente incominciamo il nostro giro della montagna: che spettacolo!!!!
    Il vento soffia forte specialmente all’uscita dai curvoni ma in qualche punto abbiamo toccato facilmente velocità di tutto rispetto, avendo sempre sott’occhio gli specchietti per lasciar strada al Joey Dunlop di turno!!! E proprio in quel momento ti rendi conto che quel tratto di strada i vari McGuinness e Guy Martin lo percorrono a ben 300 km/h!!! Misure di sicurezza??? Semplicemente NESSUNA se non dei paletti di plastica con il catarifrangente ogni 20 mt!!! Che dire…in qualche punto la paura di finire di sotto ti fa istintivamente mollare la manopola a maggior ragione che più si saliva e più le raffiche di vento si facevano forti!!!
    Strada facendo vediamo nuovamente i birilli di rallentamento sulla carreggiata: stiamo passando a …………….. ma la c’è ancora una volta la polizia a bloccare il passaggio!!!
    Un altro incidente…..e 2!!!
    Indietro non si può tornare e quindi siamo costretti ad aspettare che riaprano la viabilità ma mentre stavamo parcheggiando le moto realizziamo dove siamo…
    Ovviamente la fila per farsi le fotografie abbracciati al mitico Joey è pressoché interminabile ma toccare quella statua (donata dall’ARAI all’isola di Man!) regala belle emozioni.









    Il colpo d’occhio è impressionante ma tira un vento freddo che più che a giugno sembra di essere ad autunno inoltrato!!!













    Le cose sembrano andare per le lunghe: rimaniamo bloccati in quel punto praticamente 4 lunghe ore e fortunatamente riusciamo a trovare rifugio nella piccola sala d’attesa della stazioncina ferroviaria. Lo stare fermi ci fa salire tutta la stanchezza accumulata e a questo punto domandiamo ad una poliziotta se ci fosse un'altra strada per scendere a Douglas e lei di tutto punto ci indica una stradina: un’interminabile discesa stretta e con continue curve a gomito ma dopo un po’ finalmente riusciamo ad arrivare sulla strada principale che ci porterà in albergo (solo in serata sapremo da alcuni ragazzi francesi che la polizia ha riaperto il tratto 2 ore dopo che eravamo andati via!!!!).
    Si sono fatte le 16:00 e se vogliamo goderci in pieno in MAD SUNDAY serale dobbiamo riposare un po’ altrimenti crolliamo e quindi nanna, doccia e alle 21:30 eravamo già in giro per il centro di Douglas in cerca di un posto dove mangiare!!!
    Bhè…diciamo che non c’erano tante alternative se non i soliti fast food e quando eravamo già rassegnati a dover mangiare l’ennesimo Hamburger con patatine ci si illuminano gli occhi: ALESSANDRO’S Ristorante Italiano!!!
    Entriamo e ci accorgiamo che quasi tutto lo staff del ristorante è italiano, di cefalù precisamente, e questo ci ha invogliato ad accomodarci. Proprio qui conosciamo Michele che nel frattempo era già seduto al tavolo con un gruppetto di fiorentini simpaticissimi e finita la cena ci dirigiamo verso il lungomare dove c’era la vera festa!!! Musica live, stand di birra e gente di ogni genere (e quando dico gente di ogni genere…credetemi!!!): che spettacolo!!! La serata continua tra un pub all’altro: il freddo è un po’ di pioggia non evitano di passare una gran bella serata rientrando in albergo a notte fonda.

















    Finalmente anche noi possiamo dire: “I SURVIVED MAD SUNDEY”!!!!


    [CENTER]






    Lunedì 6 giugno


    Oggi abbiamo la possibilità di gustarci un po’ di gare: infatti in programma ci sono la Superstock 1000 e SuperSport 600. Certo non sono le superbike da oltre 220cv ma diciamo che ci accontentiamo!!!
    L’appuntamento è con Mikyspeed alle 08:30 vicino il nostro albergo per andarsi a scegliere un ottimo punto per godersi le gare. La scelta del primo “appostamento” ricade sulla famosissima discesa di Bray Hill.
    Arriviamo, parcheggiamo le moto e cerchiamo di conquistare un posticino a ridosso della staccionata che delimita il circuito. Alle 10:00 chiuderanno tutti gli incroci che intersecano il tracciato quindi di lì in poi non ci potrà più muovere.

















    Scegliamo di rimanere all’esterno del circuito così da avere la possibilità di muoverci all’esterno tra una gara e l’altra e questa si rivelerà un’ottima mossa!!!
    Non ci credevamo…eravamo proprio a Bray Hill e i nostri commenti sulla contentezza del momento vendo carpiti da un signore scozzese sulla 60ina che era seduto davanti a noi che di tutto punto si gira e ci fa: “Siete italiani?”
    E noi orgogliosamente rispondiamo: “Sì…siamo italiani ed è la prima volta che veniamo al TT!!!”
    Lui, con una semplicità disarmante, ci dice: “Io proprio qui ho visto correre un vostro grande campione: GIACOMO AGOSTINI!!!”
    Bhè..che dire, il grande AGO di Tourist Trophy ne ha vinti ben 10 quando i piloti erano degni di essere chiamati tali e soprattutto quando la voglia di entrare nella storia dando del sano ed “irresponsabile” gass era maggiore rispetto al rientro economico che se ne poteva ricavare!!!
    Celebre fu una dichiarazione proprio di Agostini che a chi gli chiese il trucco per vincere il TT, rispose: “Per vincere al Tourist Trophy occorre fare le curve lente piano e le curve veloci forti!!!
    Mentre ormai facciamo amicizia con questo simpatico spettatore ci accorgiamo che si sono fatte le 10:00 e la polizia coadiuvata dai vari Marshall ha già chiuso tutti i passaggi e da un momento all’altro “apriranno le danze”!!!.
    Infatti incominciamo a sentire in lontananza il rumore quasi al limitatore di un 4 cilindri venire nella nostra direzione: è iniziata!!! Ed invece no: non è altro uno dei tanti “apripista” della gara con tanto di fratino fluorescente alla guida di una R1. Ci passano davanti come missili: porca miseria…e se questi vanno così…i piloti che fanno….volano???
    Ci mettiamo poco a trovare la risposta a questa domanda perché dopo una dozzina di ex piloti reclutati per fare i commissari di gara incominciamo a vedere i pretendenti al podio iniziare il primo dei sei giri previsti!!!
    La sensazione che sì ha non appena ti sfrecciano davanti a gas spalancato di 6a piena è quella che si vadano a stampare sul muretto della casa in traiettoria nel momento in cui arrivano in fondo alla discesa ed invece sfidando le leggi della fisica, come se nulla fosse, in due secondi li vedi sparire seguendo con le orecchie solo il suono del motore. Ad un certo punto vediamo che la gara viene sospesa per incidente e allora approfittiamo per spostarci in un punto un po’ più lento che ci dia la possibilità di vedere qualche dettaglio in più dei corridori e non solo le vari strisce colorate che ci passavano davanti!!!
    Decidiamo quindi di andare sul lato ovest del tracciato, più precisamente a Kirk Michael: una semicurva a destra che fa parte dei tratti da sempre più pericolosi…..quattro curvoni in successione permettono alle moto di superare in piega i 200 chilometri orari!!!
    Per arrivare a Peel abbiamo dovuto fare tutto il sud dell’isola attraversando paesaggi di una suggestione unica e in alcuni tratti si intravedeva persino la costa irlandese!!! La fortuna ha voluto che sino adesso il tempo è dei migliori anche perché se avesse piovuto oltre al rischio di sospensione della gara, ci saremmo infangati tutti perché la maggior parte dei punti da dove ci si apposta è a ridosso di campi o prati!


















































    Nel pomeriggio decidiamo di andare in un altro punto consigliatoci dagli amici toscani e quindi ripercorrendo la strada al contrario ripassiamo da Douglas (un traffico infernale!!!) e ci spingiamo fino al nord dell’isola. Dopo aver fatto una stradina dove a malapena passava una moto e basta, arriviamo in un punto bellissimo per gustarsi la gara: il tornantino di Goosneck, proprio all’inizio del tratto di montagna!!!
    Qui li vedavamo passare a pochi metri in un punto dove scalando due marce, staccavano in 1, tornante e via in monoruota!!! La differenza dei primi quattro piloti con il resto del gruppone è evidente già solo da come impostano la staccata: traiettoria perfetta come una rasoiata!!!




















    Finita la gara, sazi di motori rombanti e puzza di gomme calde, torniamo in albergo per riposarci un po’ e goderci un’altra serata per le vie di Douglas senza però farci scappare l’occasione di macinare un altro po’ di km a zonzo per l’isola in stile “turisti per caso” in piena fase iniziale di un bellissimo tramonto!!!
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  5. #4
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  6. #5
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    Martedì 7 giugno



    La sveglia stamattina la spostiamo un po’ più tardi perché tanto di gare da vedere non ce ne sono in programma e la permanenza nell’albergo dove alloggiavamo è terminata: la terza notte la passeremo in un altro Hotel sempre sul lungomare di Douglas.
    L’intenzione era quella di spostare tutto nella nuova sistemazione e fatto il pieno al serbatoio di continuare a girare l’isola ma appena svegli apriamo le tende e con un po’ di tristezza vediamo che sta piovendo ed il cielo è completamente nero!!!
    Vabbè…calcolando che stiamo in Inghilterra già è stata una fortuna aver avuto tutti quei giorni di sole e quindi già decisi che quella sarebbe stata una giornata dedicata al puro turismo appiedato. Ed invece il forte vento che tirava in quel momento ha permesso pian piano che il sole prendesse il posto delle nubi cariche di pioggia, asciugando completamente le strade.
    E allora che fai???
    Casco, guanti e si riparte: altro giro del “mountain”!!!
    Stavolta però non è il Mad Sunday e la polizia questo lo sa benissimo tanto che, muniti di laser per la velocità, si appostano per tutta l’isola con il solo intento di far cassa!!!
    Cerchiamo nei limiti del possibile di stare con gli occhi aperti sino a quando caschiamo anche noi nella rete: alla fine della salita (già a senso unico!!!) che delimita l’inizio del “Mountain One Way”, sulla piazzola di sosta del tornante, ci sono 3 pattuglie con 6 poliziotti che divertiti fanno a gara a chi ferma più motociclisti!!
    In quel momento beccano anche noi, o meglio, fermano solo il povero Crispeed che mi precedeva.
    Il limite di 30 mp/h era stato superato e per essere stato “beccato” a 47 mp/h gli appioppano una multa di oltre €200 da pagare inderogabilmente al tribunale di Douglas dopo un mini processo dal giudice!!!
    Vabbè…può capitare ma la rottura stava proprio nel doversi cercare ‘sto benedetto posto dove andare a pagare e una volta arrivati lì…beh…troviamo la fila composta per la maggior parte da italiani e da qualcuno che avrebbe dovuto essere multato non per la velocità…


    Cmq…sbrighiamo la pratica e continuiamo a girare e se prima gli occhi erano solo ben aperti ora sono spalancati facendoci chiudere un po’ la vena esclusivamente sulla montagna dove i limiti non c’erano!!!


    Alla fine della giornata ritorniamo in albergo, pronti all’ultima serata sull’isola: domani purtroppo si parte!!!







































    Mercoledì 8 giugno


    La sveglia di oggi puntata alle 05:30 sancisce purtroppo la fine della nostra permanenza sull’Isola di Man: alle 08:00 abbiamo il traghetto ma come disse qualcuno, il viaggio di ritorno è pur sempre un viaggio quindi anche se con un po’ di malinconia siamo pronti per quest’altri 2.400 km di rientro.







    Sbarcati ad Heysham la tappa della giornata è Dover e quindi, ripresa l’autostrada, incominciamo la discesa verso sud. Il buon Cris incomincia ad accusare i primi sintomi dell’influenza molto probabilmente a causa della temperatura rigida (specialmente di notte!!!) dell’isola ma c’è poco da fare: i km sono tanti e non possiamo perdere tempo perché domani mattina abbiamo il traghetto che ci porterà in Francia. In tutto ciò oggi il tempo sembra non volerci risparmiare ed infatti indossate le tute anti pioggia, ci facciamo circa 200 km interamente sotto l’acqua e i restanti con quella classica pioggerellina inglese (per l’appunto!!!) che ovviamente ci fa arrivare a Dover alle 22:00.





    Fortunatamente riusciamo a trovare in poco tempo una stanza in un B&B (Dover di sera sembra una città fantasma!!!) e di tutto punto riusciamo per andare a mangiare ma mentre ci fermiamo nel parcheggio adiacente il ristorante, abbiamo il secondo intoppo del viaggio.
    Cris mi guarda e fa: “Abbiamo un problema…un grosso problema!!!”
    Spengo la moto e mentre mi tolgo il casco ancora non capisco cosa sia successo.
    “Guarda qua..” ed intanto mi indica il raccordo dei tubi freno. E’ lento, maledettamente lento, tanto da fargli andare a vuoto la pinzata con relativa fuoriuscita di olio. L’impressione toccandolo è che si sia rotto e da un momento all’altro si tolga del tutto!!!
    Questo sì che è un bel problema, calcolando che ormai è notte e il traghetto domani mattina è all’alba.
    Cmq leghiamo il tutto con uno straccio e rimandiamo il “da farsi”: a stomaco pieno si è più lucidi.
    Infatti una volta ritornati alle moto, di tutte le probabili soluzioni che avevamo analizzato ci salta in mente la più semplice della serie “pensa sempre al peggio e ti andrà tutto bene”!!!
    Infatti l’ipotesi che il perno si fosse solamente allentato non l’avevamo presa affatto in considerazione e, chiave nr. 12 alla mano, Cris incomincia a stringere pensando che da un momento all’altro il perno gli rimanga in mano!!!
    Ed invece niente, era solamente lento!!! Mah…anche a me è la prima volta che mi capita una cosa del genere ma solo a pensare a tutte le curve, staccate e frenate fatte sull’isola di Man, che questo sia accaduto praticamente da fermo lo prendiamo come una vera e propria fortuna!!!
    Ed ora ritorniamo in albergo, la giornata è stata lunga e un po’ impegnativa….ma nulla che una buona dormita non possa alleviare!!!





    Giovedì 09 giugno



    Il trillo della sveglia all’alba incomincia un po’ a darci sui nervi ma quando lo si sente non per andare in ufficio piuttosto che per viaggiare beh…tutto sommato non è così male!!!
    Ci sbrighiamo a raggiungere il porto e prendiamo l’ultimo traghetto di questo viaggio: lo spettacolo delle bianche scogliere a quest’ora del mattino è veramente suggestivo e quindi ce lo godiamo fino alla fine stentando quasi a credere che stiamo lasciando alle nostre spalle la grande Inghilterra.





    Dopo neanche 2 ore arriviamo a Calais e mentre scendiamo nei garage per slegare le moto e prepararci a sbarcare sentiamo un rumore assordante di motori: questa volta non erano delle moto a fare tutto quel casino ma una marea di auto sportive, d’epoca e non, tutte dirette a Le Mans visto che il 10-11-12 giugno ci sarà il weekend in cui si terrà la mitologica 24ore!!!


    Ammetto che per un attimo abbiamo pensato di fare una piccola deviazione e quindi di passare da MAN a LE MANS (scusate ma sta stronzata non ce l’ho fatta proprio a non scriverla!!!) ma ciò avrebbe comportato il fatto di allungare di parecchie centinaia di km quindi lasciamo perdere!!!
    Sleghiamo le moto, carichiamo i bagagli e una volta accesa la speed mi accorgo di essere in riserva. Mi rivolgo a Cris e gli dico che al primo distributore ci fermiamo. Scendiamo dalla nave ma la strada per uscire dal porto ti conduce direttamente sull’autostrada: vabbè…vorrà dire che il pieno lo faremo lì!!!
    Premesso che raramente giro con la riserva accesa perché non mi voglio mai trovare nella spiacevole posizione di rimanere “a piedi”, incomincio a preoccuparmi visto che dopo 20 km di autostrada ancora non avevamo incontrato nessun cartello che indicasse una stazione di servizio!
    Per tutti quelli che decidono di fare questa strada una raccomandazione: fate sempre benzina prima di imbarcarvi per Calais perché uscendo dal porto il primo distributore lo troverete solo dopo 60 km!!!!
    Infatti quando sul cartellone ho letto che avrei potuto fare benzina solo dopo 40 km ho realizzato immediatamente che non ce l’avrei mai fatta…ed infatti…
    Per la prima volta ho provato la brutta sensazione dell’acceleratore a vuoto mentre il motore sta per spegnersi: e ora???
    Mancano 10 km al distributore e andare con una moto per poi tornare indietro avrebbe voluto dire perdere 1 ora abbondante visto che in quel tratto di autostrada le uscite non erano frequenti e Cris rischiava di doversi fare chissà che giro per portarmi anche solo una litrata di verde!!!
    Allora mi viene la più malsana delle idee: “Cri…mi attacco al tuo braccio…metti la prima e vai!!!”
    E lui, che è più scemo di me, mi dice: “Ok…nun c’è problema!!!”
    Per farla breve, i segni di quei 10 km sotto fatti sotto un sole a picco li portiamo ancora oggi con una spalla io e un braccio lui ancora doloranti!!!
    Cmq….dopo questo “piccolo” inconveniente che ha richiesto una sosta al distributore più lunga del solito, riprendiamo il cammino con destinazione Strasburgo dove arriviamo in serata.


    La piccola cittadina francese è molto graziosa e ci gustiamo una bella cena in una piazzetta molto caratteristica che piuttosto che in Francia ti fa immaginare di essere in qualche paesino olandese.
    Quei 10 km ci hanno veramente provati e quindi con la palpebra calante, dopo aver assistito ad un concertino Jazz in un localino lì vicino, ce ne torniamo in albergo proprio di fronte la stazione!!!








    Venerdi 10 giugno

    Fatta colazione riprendiamo a macinare km: oggi la tappa è fissata per Milano. Il fatto di dover riattraversare la Svizzera un po’ d’angoscia ce la mette ma non abbiamo altra scelta.


    Il meteo almeno è ideale per viaggiare in moto, con una temperatura estiva non troppo elevata.
    Partiamo da Strasburgo intorno alle 09:30 e fatta la dogana incominciamo la lenta discesa verso sud ma dopo neanche 140 km siamo costretti a fermarci: oltre ai sintomi dell’influenza, il buon Cris incomincia ad avere anche un principio di allergia……..forse il dover tornare al lavoro di lì a 2 giorni lasciandosi alle spalle un viaggio del genere gli fa accusare di più il colpo!!!
    E allora ci fermiamo un’oretta in una stazione di servizio nei pressi di Basilea dove mentre lui si butta su una panchina a riposare, io guardo e riguardo le foto sulla macchinetta fotografica stentando quasi a credere che ormai eravamo alla fase conclusiva di un viaggio sognato da una vita.
    Riprendiamo il cammino e arrivati in prossimità del Gottardo ci rendiamo conto che il tunnel è chiuso perché c’è una fila semplicemente mostruosa: saranno stati circa 5 km di coda sino al semaforo rosso fatti tutti all’interno delle due file di macchine che occupavano l’intera carreggiata…….20 minuti a motore spento e poi finalmente il verde!!!
    Usciamo dall’altra parte del traforo e il cielo sopra di noi sembra quasi che ci debba cascare addosso per quant’è nero ma fortunatamente veniamo graziati e ci lasciamo alle spalle quelle nubi cariche d’acqua.
    Finita tutta l’autostrada elvetica, passiamo il valico autostradale di Brogeda: siamo ritornati sul suolo di “casa nostra” e questo ci fa esultare come ad un goal ai mondiali…..ma il viaggio non è ancora finito….mancano ancora 650 km a Roma!!!


    Arriviamo a Milano e per fortuna questa volta non abbiamo bisogno di cercare nessun albergo perché ci appoggeremo a casa del fratello di Cris, ovviamente biker pure lui ma sulla sponda Harley (e lo so…ognuno ha il fratello che si merita!!!).
    Doccia, ci riposiamo un po’ e andiamo a goderci un po’ di movida “meneghina” dalle parti di Corso Como!!!





    Sabato 11 giugno



    Oggi la sveglia suona per l’ultima volta in questo viaggio: i bagagli sono già pronti ma la voglia di partire per “chiudere il cerchio” lo è un po’ meno!!!
    Per l’ultima volta ci affacciamo alla finestra per controllare il meteo e per l’ennesima volta ci ritroviamo uno strato nero nascondere il pallido sole; ormai ci siamo abituati e preparata l’antipioggia carichiamo le motorette e ci incamminiamo!!!
    Dopo un breve tratto sotto una pioggerella leggera ma fitta, il viaggio di ritorno prosegue tutto liscio, con i km che riempiono il tachimetro e la mente che non può far a meno di pensare ad ogni momento dell’intero “tour” europeo effettuato in quei 10 giorni indimenticabili!!!
    Ogni tanto, sull’altra corsia dell’autostrada, incrociavamo gruppi di motociclisti carichi come muli che di tutto punto (forse!) incominciavano anche loro a gustarsi il viaggio programmato da tempo e la sensazione di sana invidia che provavamo era null’altra che quella che si prova quando con la macchina sei in coda per tornare dalle vacanze e dall’altra parte vedi passare le station wagon con i gommoni e le paperelle legati sul tetto!!!



    Non manca tanto, circa 150 km, ma Cris non ce la fa più: il viaggio di ritorno per lui è stato sicuramente più pesante al livello fisico che mentale ma cmq non gli conviene demoralizzarsi più di tanto perché rispetto a me che mi fermerò a Roma, lui dovrà ancora cibarsi altri 500 km sino giù a Taranto. (e detto tra noi…non lo invidiavo affatto!!!)
    Sono le 17:42 e finalmente arriviamo davanti l’entrata del mio box e il gesto di spegnere le moto dopo una bella sgasata sancisce definitivamente la conclusione di quest’avventura durata 10 gg:

    ROMA - ISLE OF MAN - ROMA !!!!!!



    A questo punto il report vero e proprio termina qui anche se mi rendo conto che rispetto agli altri report sin’ora fatti, questo è molto più narrativo risultando forse noioso (e se così fosse me ne scuso!!!) ma le emozioni provate in questo viaggio sono talmente esagerate che di conseguenza non sarei mai riuscito a comprimerle in un report più corto e poi perché tanti particolari che ho descritto, riprendendo un girono questo report, personalmente mi farà piacere rileggere!!!


    Ed ora un po’ di ringraziamenti, dati tecnici e di considerazioni…
    Ringrazio:

    - la mia amata Speed……che senza batter ciglio si è sciroppata tutti questi km evitandomi il benché minimo problema;

    - il mio “fondoschiena”;

    - la clemenza del meteo (pensavo peggio!!!).


    Però il ringraziamento più grande mi sento di farlo proprio al compagno di viaggio con il quale ho avuto la possibilità di condividere questa meravigliosa esperienza: il grande Crispeed!!!

    Come si dice: “…i parenti sono quelli che ti danno e gli amici sono quelli che ti scegli!!!”…bhè…avere la fortuna di ritrovarsi un cugino come te…non è da tutti!!!

    Grazie a te mi ritrovo possessore di una TRIUMPH che mi ha permesso di conoscere ed entrare a far parte orgogliosamente di un fantastico gruppo come quello della SEZIONE ROMANA….e per quanto mi riguarda la foto che rappresenta l’intero viaggio è proprio questa…





    Immaginavamo che un viaggio del genere sarebbe stato impegnativo ed infatti così è stato.
    Innanzitutto la prima cosa da mettere in borsa è l’anti pioggia…servirà di sicuro!!!
    Anche se si parte a giugno e in Italia generalmente la temperatura è già estiva, chi decide di affrontare questo viaggio lasci pure a casa tutto ciò che è abbigliamento estivo: sull’isola di Man la sera si usciva con giacca di pelle, scada collo e berrettino di lana!!!
    Il budget preventivato prima della partenza è stato azzeccato. Iinfatti la spesa totale per questa scampagnata è stata di circa € 2500, così suddivisi:

    - Km totali: 5200

    - Tagliandone (olio, filtri, pasticche, gomme, allineamento corpi sfarfallati, gioco punterie): € 600;

    - Benzina: € 550;

    - Traghetti (Calais-Dover e Heysham-Douglas a/r): € 331;

    - Alberghi: € 500


    per un totale di € 1981 e nei restanti € 500 sono compresi vitto, autostrade, e tanta birra!!!!!!





    Bhè…a questo punto il report è finito…e l’unica cosa che mi rimane da dire è:




    KILL HOW MUTCH PUSH THIS SECTION!!!!


    Ultima modifica di Filomao; 15/07/2011 alle 08:45
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  7. #6
    TCP Rider Senior L'avatar di Matrix
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    Grande Pie' , ti rinnovo i complimenti .... naturalmente estesi anche a Crispeed che non conosco personalmente!!!!


    Ciao SuperSIC
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  8. #7
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  9. #8
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    Ragazzi tra i Report e trai i Viaggi che un Motociclista sogna, questo è decisamente uno dei sancta sanctorum... vorrò e dovrò distillare ogni rigo scritto e per la quantità ed anche, ne sono sicuro, per la qualità del vostro racconto mi toccherà, con piacere, prenotare minimo un giorno di ferie...

    per ora una sola cosa (riduttiva):
    GRANDI












    ps sentire dal vivo i racconti (il top sarebbe anche da CRIS in terra natia) anche solo a pezzetti di questo viaggio non ha prezzo ...
    « Come i fiori sono resi più profumati / dalla luce del sole e la rugiada / così questo vecchio mondo è più splendente / Grazie all'esistenza di persone come te »
    Bonnie Elizabeth Parker

    [dedica a Clyde Chestnut Barrow (ndr)]

  10. #9
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  11. #10
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    Non ho mai letto tanto tutto d'un fiato, ma grazie al megareport del grande Pietro è come se fossi stato con loro con la sola differenza di star rilassato in poltrona e con 2500 euri saldamente in saccoccia!! Scherzo,non posso che rosicare,certe emozioni se non le vivi è difficile comprenderle.Bravi entrambi ma in particolare il narratore che frà l'altro è stato capace ieri di non anticiparci nulla ed a farci codesta sorpresa!
    Ti senti quattro palle? Nemico alle spalle

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