In parlamento no sicuro, non avremmo strade così di merd... malmesse
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Io, in realtà, sono abiutato a guadagnarmi da vivere giorno per giorno.
E se andassi dai miei clienti e, nel cercare un accordo, li prendessi prima per i fondelli, mi manderebbero a pascolare e perderei il lavoro.
Se andassi da una società con cui fare un qualsiasi tipo di attività insieme, e iniziassi col prenderli in giro, mi manderebbero a cagare e ridurrei le mie opportunità di business.
Se trattassi i miei collaboratori a paloracce, si troverebbero probabilmente un capo meno stron@ o quantmeno lavorerebbero male con me e i risultati ne risenterebbero.
A me danno fastidio gli arroganti, ne vedo tanti tutti i giorni e non li sopporto. E credo che l'educazione e la forma abbiano un loro perchè, in quanto dimostrano, almeno in apparenza, rispetto.
L'insulto a priori ivece dimostra, nella forma e nella sostanza, una mancanza di rispetto.
In sintesi: credo nel rispetto di chi mi sta sopra o sotto gerarchicamente ma anche nei confronti di chi mi sta a destra e a sinistra.
Quello che contesto è il dover leggere in continuazione offese a prescindere, al di fuori di un dibattito oltretutto.
Sta diventando una "forma di comunicazione" che, basandosi sulla presunta supremazia di chi la utilizza, si concretizza sulla completa mancanza di rispetto nei confronti dell'interlocutore (anzi, "pieddini idioti" o "pieddini ebeti" o, ancor peggio, "pieddini mafiosi" non implica neanche la presenza di un interlocutore, si offende a prescindere un gruppo di persone)
Che in una discussione si possa avere un "momento" più colorito lo posso anche capire. Mentre si discute gli animi si possono accendere. Succede a tutti. Ma se si esagera, a mio modesto parere, si chiede scusa.
E deve trattarsi di un momento.
No che dopo che il tuo interlocutore si è lamentato continui ad insultarlo o a deriderlo perchè si lamenta, altrimenti, ripeto, si tratta di mancanza di rispetto.
Ecco, appunto.
chi non ha mai offeso a prescindere via...
ricordatemi un'attimo.. come è finita la cordata tutta italiana promossa da B. x salvare Alitalia?
sul fatto che renzie sia uno specialista del rubare lo stai dicendo tu. io mi dissocio
però vorrei che oltre a rubare la facesse almeno una riforma. Una, piccola piccola. Anche piccolissima. Minuscola.
ce la farà o si limiterà a fare proclami come il suo mentore?
mi auguro che qualcosa di buono riesca a fare
sarebbe il primo a riformare qualcosa in questo paese, che è bloccato da decenni
come sai non ho particolari simpatie per il fiorentino...........ma ritengo che sia il meno peggio, e che abbia toccato alcuni punti importanti........poi non concordo con molte " ricette", ma ribadisco che al momento è il meno peggiore
secondo me, ovviamente
...............io voto il meglio.........poi, se come spesso mi succede, il mio meglio non conta un caxxo, faccio il tifo per me, ovvero per il meno peggio.
mai stato affascinato dal " tanto peggio, tanto meglio" .............
ciao gaetano.....tutto bene?
un saluto alla signora , che mi ha sopportato per ore :)
Vedi Paglia, io sto facendo, credo, un discorso di buon senso.
E' probabile che mi sia riferito ai 5S come "grillini" ma, ti assicuro, non aveva nessuna intenzione offensiva. Penso sa innegabile che il leader del movimento sia Beppe Grillo. E' lui (insieme a Casaleggio in realtà) che gestisce il blog e che ha dato voce al movimento e, quindi, ai piu appare normale riferirsi a questo movimento con il termine "grillini".
Senza Grillo il movimento non avrebbe certo avuto la diffusione che ha avuto.
Detto questo se il temine "grillino" ti ha offeso mi spiace e me ne scuso ma converrai con me che è ben diverso riferirsi ai 5S con il termine "grillini" senza intenzioni offensive o appellare i pieddini con aggettivi coe "ebetini" o "mafiosi".
O no?
PS: se giovedì sei in zona e non hai meglio da fare batti un colpo, che con un paio di amici ci mangiamo/beviamo una cosa insieme, probabilmente in zona piazz navona ;)
Un'analisi della Gualmini
Distrazioni di massa
ELISABETTA GUALMINI
Non è vero che Grillo ha scelto di entrare nel gioco. Che si è rassegnato alle logiche del compromesso parlamentare, dopo il flop delle europee.
Beppe la politica la fa, a suo modo, da moltissimo tempo, dosa e distilla le strategie di breve e di medio periodo con oculatezza, talvolta vince e talvolta perde, ma non si butta mai a caso. A differenza di quello che può apparire, il Beppe istrione e improvvisatore sui palchi e nelle piazze è l’altra faccia del Beppe determinato e razionale. Un leader double-face che non scandalizza nessuno. Quello che dice che la tv è il peggiore dei mali (e cancella poco prima delle politiche l’unica intervista prevista) e poi decide, un anno dopo, che invece è meglio andarci in tv e si accomoda con agio da Bruno Vespa. Quello che dice: o vinciamo le Europee o lascio, ma poi rimane stabilmente in sella. E quello che dopo aver detto no, no e poi no all’odiato Pd poi ci ripensa e manda una richiesta formale di incontro, dai toni quasi affettuosi.
Cambiare le strategie, o meglio adeguare flessibilmente le tattiche alle contingenze della politica, annusando l’aria che tira e cercando di non perdere centralità, è quello che fanno i leader politici. Niente di strano, dunque. Con l’apertura al premier, Grillo raggiunge infatti almeno due obiettivi.
Primo. Mette in imbarazzo il premier costringendolo a scegliere tra lui e Berlusconi. Tra il nuovo e il vecchio, tra i puri e gli impuri. Sinora Renzi aveva potuto spiegare che l’accordo con Berlusconi era dovuto anche all’impossibilità di dialogare con i grillini integralisti e solitari per scelta. Ora il premier dovrà spiegare che al posto di Grillo sceglie «l’inciucio» con Berlusconi. D’altro canto proporre una legge elettorale proporzionale senza premio di maggioranza e con la sola correzione dei collegi di media grandezza significa presentare a Renzi il contrario di quello che vuole. Come portare la carne a un vegetariano che ha chiesto l’insalata. E non è così vero che ci sarebbe governabilità e la possibilità per un partito di governare da solo. Intanto occorre raggiungere il 40% (non così facile da noi con tre partiti molto consistenti) e a differenza della Spagna non è costituzionalmente possibile avere governi di minoranza. Il Democratellum sarebbe una sciagura per Renzi e per il paese. Mentre Grillo non avrebbe niente da perdere. La soglia del 5% gli permette di far fuori tutti i partiti piccoli, compresi quelli della galassia dell’antipolitica, e di conservare un enorme potere di veto.
Secondo obiettivo. La versione morbida del grillismo potrà far dimenticare in fretta la surreale alleanza con la destra radicale di Farage. Nonostante l’approvazione della rete, il cartello in Europa con il partito della destra estrema e xenofoba inglese ha sollevato moltissime critiche, soprattutto tra i parlamentari. Tendendo la mano al Pd, Grillo distrae il suo elettorato dalle faccende europee e dopo essersi avvicinato a un partito di destra ha l’occasione di mostrarsi disponibile verso uno di sinistra. Come a dire discutiamo con tutti, siamo sempre oltre.
E così si invertono le parti rispetto allo streaming del febbraio scorso. Lì era Grillo che non faceva parlare Renzi, uomo delle banche e giovane vecchio della politica italiana, rimproverandogli di essere poco credibile perché diceva una cosa per poi smentirla il giorno dopo. Ora lo vedremo forse ostentare una predisposizione all’ascolto, con il solo obiettivo di smontare l’Italicum ed evitare la logica bipolare e maggioritaria che contribuirebbe ulteriormente al suo sgonfiamento.
Grillo non ha nulla da perdere. Chi invece rischia di più è Matteo Renzi, per la rincorsa a scendere a patti con lui. Tutti lo vogliono. Dalla Lega che vuole ritoccare il titolo V in cambio dell’ok al Senato, a Ncd e Fi che rilanciano sul presidenzialismo, sino a Beppe (appunto) che potrebbe risvegliare gli appetiti per il proporzionale ben presenti in parlamento. E se tutti rilanciano, il rischio di tornare alla casella di partenza è molto alto. C’è da sperare che con la forza del suo 40,8% Renzi riesca ad andare avanti, nonostante i limiti strutturali di questo governo (pur sempre di compromesso e senza maggioranza al Senato). Altrimenti non avrebbe senso proseguire. Di palude sulle riforme istituzionali ne abbiamo già vista molta.
è una giornalista pennivendola e prezzolata ke fa disinformazione perché voi portatori della peste rossa non avete ankora kapito ke Peppe Krillo è solo il mekafono del movimento :dry:
Lungimirante,la Gualmini:
Penso che il “governo del Presidente” a guida Monti sia un’ottima soluzione e l’unica praticabile a fronte delle condizioni di eccezionalità ed emergenza in cui versava il paese in novembre, e in cui versa tutt’ora. Napolitano ha traghettato il passaggio al governo tecnico senza grossi traumi e il governo di Monti si è già rivelato assai produttivo e “laborioso”, come ama ripetere il capo dello Stato. La fiducia nel governo sta crescendo e anche il prestigio dell’Italia a livello europeo con il duo “Merkozy”. Non sarà un cammino facile, ma le prime riforme cominciano a vedersi…
Infatti, il dopo Monti ,ha visto un'Italia in netta ripresa,cali della disoccupazione e del carico fiscale.:dubbio:
Signora Gualmini,di portatori della verita' ne abbiamo sin troppi in Italia..:dry:
Analisi banale e leggermente fantasiosa.
Comunque è chiaro che Renzi adesso ha un problema: se dialoga con Grillo rompe con Berlusconi.
Se non lo fa si scopre inciuciaro.
Ma il Paese dov'è?
http://www.donnesulweb.it/news/inter...a-gualmini.php
È un'analisi del 12/2/12, a 3 mesi dall'insediamento del governo Monti ed esamina la situazione fino a quel momento.
Se la ritieni sbagliata smontala pezzo a pezzo. Non sarebbe poi sta la prima volta che un governo non reggeva alla distanza.
Quanto al suo giudizio attuale per me ha ragione. Grillo rischia molto poco e cerca di portare Renzi sul proprio terreno lasciandosi scappatoie per ogni risultato.
E inoltre rimane il fatto che con la proposta 5 stelle con risultati elettorali di meno del 40% la governabilità non esiste a meno di alleanze tra i maggiori partiti. E pare anche che intenda tagliare fuori i più piccoli, se ha lo sbarramento al 5%.
Inoltre il PD pare poco propenso a rinunciare al doppio turno, l'unica opzione che davvero darebbe un governo con maggioranza stabile. Le liste bloccate invece le ritengo assolutamente da accantonare, una concessione a Berlusconi che riporta dubbi di anticostituzionalità oltre ad essere poco gradita (penso) agli elettori.
Comunque avete ragione: tutti coglioni quelli che non si lasciano convincere da Grillo...
Banale e fantasiosa? Ci spieghi perché, signor politologo :laugh2:
Peccato che sto giochino poteva tranquillamente farlo il 25 febbraio 2013 risparmiandoci un anno molto abbondante di campagna elettorale e magari anche qualche sofferenza.. certo non avrebbero avuto l'occasione di andare in gita sui tetti del parlamento e forse anziché perdere 3000000 si voti alle europee non avrebbe sprecato i 90000000 delle politiche
Beh,certo che l'attività parlamentare d'opposizione del M5S è stata del tutto trascurabile:oook:
Non Trascurabile ma fare il cane da guardia dall'interno della coalizione di governo avrebbe portato risultati decisamente migliori e soprattutto avrebbe onorato il su 25% :dubbio:
ma voi seriamente mi state dicendo che esistono ancora organismi pluricellulari che votano PD o PDL? ... dai non ci credo...
Mah, banale perchè la prima cosa che ho pensato è che Renzi avrebbe preferito un'opposizione totale da additare all'elettorato, piuttosto che dover fare delle scelte comunque pericolose.
Fantasiosa perchè mescola il risultato con i fattori, dando per scontata una mera operazione per mettere Renzi in difficoltà e recuperare consensi.
Può essere in parte, ma credo che ci sia innanzitutto la volontà di non arrivare alla legge elettorale prospettata che sarebbe un disastro.
Per il Paese questa volta, non per Renzi.
In ultimo non lo sai? Sul Forum tutti pilotoni e politologi siamo.