Originariamente Scritto da
Cunine
Allora, premettendo che io sono laureata, che mi sono laureata nel 2005 (non nel paleolitico, quindi), e che non mi sono laureata perfettamente in corso ma non ho nemmeno cazzeggiato fino a 28 anni, mi sento di dare una mia opinione.
Sicuramente, oggi come oggi, una laurea non ti garantisce proprio un bel niente: non ti garantisce un posto sicuro dopo la laurea, non ti garantisce un posto fisso, non ti garantisce il rispetto del datore di lavoro e, men che meno, non ti garantisce un buon stipendio.
In molti casi però ti permette di poter provare a fare il lavoro che hai desiderato prima di iscriverti all'università ( c'è poco da fare, se uno vuol fare il medico deve fare l'università, non c'è alternativa, e per moltre altre professioni è lo stesso).
Purtroppo sono tanti gli studenti sfornati dagli atenei italiani, forse troppi, e impiego per tutti non c'è. E' impensabile che tutti gli studenti che escono da Medicina possano diventare cardiochirurghi, come è difficile che tutti quelli che escono da Giurisprudenza diventino degli avvocati. Perciò, dopo la laurea, si apre l'arena, arena del lavoro, dove più giovani laureati ci sono, più scelta c'è per il datore di lavoro, che non li tratterà più come perle rare ( anche perchè è vero che dopo la laurea uno di fatto non sa ancora fare nulla), ma come milioni di opportunità di avere un dipendente laureato che però pagherà poco, perchè se il primo se ne va perchè insoddisfatto, fuori dalla porta probabilmente ce ne sono altri cento che son pronti a lavorare anche per meno.
Dopo la laurea c'è tanta gente che veramente deve mantenersi da sola, e se la paga è una miseria va bene lo stesso, perchè qualcosa è meglio di niente e le opportunità di lavoro non ci sono. E' triste ma è così.
Proprio per questo, io dico, non è obbligatorio conseguire una laurea, anzi, ci sono ancora tante persone che dopo le scuole seguono un lungo garzonato mal pagato per imparare una professione ed arrivare a 28-30 con una buona esperienza e un lavoro decente (ad esempio gli artigiani o gli agricoltori), e coloro che invece decidono di SPONTANEA VOLONTA' di iniziare l'università dovrebbero cercare di studiare e uscirne il prima possibile, primo per risparmiare i soldi dei genitori (ovviamente parlo dei mantenuti), secondo perchè il fatto di sapere di non trovare lavoro non giustifica in nessun caso il fatto di rimanere studenti e prendersela comoda. Proprio no. Tu intanto esci, se proprio ti devi grattare lòa panza, grattatela gratis, ma non a spese della tua famiglia.
Poi scusa, ma se tanto non trovi lavoro e sai che non lo troverai, perchè non smetti? Molla l'università e cerca un lavoro che non richieda quel titolo. Credimi, ce ne sono. Tanto lo stipendio sarà basso lo stesso. Non credi sia così? Allora muoviti, studia, ed esci dall'università. Credimi, per un datore di lavoro, uno che esce dall'uni a 30 anni e uno che si laurea a 27 non valgono allo stesso modo.
...Aggiungo una cosa:
bisogna ricordare che per chi impara un mestiere è naturale iniziare un garzonato che, nei primi anni, non è retribuito, perchè all'inizio una persona non SA fare quel lavoro. Una volta questo fatto veniva accettato ed era naturale; del resto, a 18 anni era una cosa tollerabile non avere uno stipendio regolare. Ma per chi esce dall'università la cosa è la stessa! Anche i neo laureati non sanno far nulla! Però a 29 anni non è accettabile lavorare un anno senza percepire uno stipendio: perchè a 29 anni uno deve farsi la famiglia, deve comperarsi la casa ecc....Per uno che ti dà il lavoro però sei allo stesso livello di un garzone!
Quindi per questo bisogna cercare di uscire il prima possibile, perchè comunque bisogna scontare la gavetta che è per tutti e immancabilmente non o mal retribuita. Ricordatevi però che in quei mesi, o anni, non è vero che si lavora per niente:in quel periodo voi imparate una professione, e questo non te lo insegnano all'università, purtroppo.