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Originariamente Scritto da
_sabba_
Il lavoro nei campi è duro (mio nonno era contadino, e me ne vanto), ma mi sembra corretto che chi percepisce un reddito senza fare nulla (e magari senza aver mai fatto nulla in vita propria) possa tirarsi su le maniche e aiutare a produrre le materie prime (frutta, ortaggi, filiere del latte), almeno in questo momento di crisi!
Ho visto delle interviste sui TG, a persone che lo percepiscono, che fanno davvero rabbrividire (“meglio prenderei il reddito che lavorare“)...
L’RdC non doveva servire per introdurre le persone nel mondo del lavoro?
È diventato solo un modo per aumentare l’assistenzialismo a fondo perduto, alla faccia di tutti quelli che lavorano onestamente, e che altrettanto onestamente pagano le tasse.
Bah....
:sad:
mi pare che sia nato esclusivamente per quello,i soldi puoi darli a chi lo ha perso il lavoro
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Si, ma in contemporanea doveva servire a ricollocare (o a collocare per la prima volta) nel mondo del lavoro chi lo percepiva.
Era nata anche la regola dei tre “dinieghi”, istituite le distanze massime (chilometriche) per proporre le attività, persino le “categorie” a seconda dei casi singoli.
Ma a causa della mancanza dei navigator e degli strumenti di lavoro (computer, software, database, ecc.), è tutto andato in pasto alle ortiche.
Solo tanti soldi erogati, e (troppo) poche persone rimesse in condizioni di poter lavorare e produrre, sicuramente molto sotto le aspettative/propositi.
Ora si potrebbe realmente sfruttare questa possibilità!
Perché non farlo?
Il lavoro nobilita, anche la raccolta degli ortaggi, e non vedo perché debba essere dato a persone non italiane che magari sono entrate nel nostro paese senza nemmeno averne diritto (non sono tutti rifugiati di guerra, anzi).
Se ci sarà da fare anche per loro, bene, meglio ancora!
Vuol dire che aumenterà la produzione al punto di dover richiamare gente dall’estero.
Ma prima non gli italiani (non è questo il motto a cui mi sto riferendo, giusto per capirci), prima le persone che percepiscono un reddito in attesa di essere messe a produrre.
Buon senso, solo buon senso....
:biggrin3:
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riaperto....il mistero s'infittisce sempre di più.... :cipenso:
vuoi vedere che ai nostri governanti hanno segnalato questo thread, e resisi conto che le nostre idee sono ben migliori delle cagate che riescono a partorire loro, che per farlo prendono decine di migliaia di euro al mese, hanno imposto al Boss la chiusura in sordina del topic???!!!! :ph34r:
ma noi non siamo degli sprovveduti e certe cose non le facciamo passare :yess:
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Se tu sapessi...
Nemmeno io so perché è stato chiuso, pur scrivendoci dentro!
Davvero, stiamo cercando di capire che cacchio è successo.
:wacko:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
_sabba_
Si, ma in contemporanea doveva servire a ricollocare (o a collocare per la prima volta) nel mondo del lavoro chi lo percepiva.
Era nata anche la regola dei tre “dinieghi”, istituite le distanze massime (chilometriche) per proporre le attività, persino le “categorie” a seconda dei casi singoli.
Ma a causa della mancanza dei navigator e degli strumenti di lavoro (computer, software, database, ecc.), è tutto andato in pasto alle ortiche.
Solo tanti soldi erogati, e (troppo) poche persone rimesse in condizioni di poter lavorare e produrre, sicuramente molto sotto le aspettative/propositi.
Ora si potrebbe realmente sfruttare questa possibilità!
Perché non farlo?
Il lavoro nobilita, anche la raccolta degli ortaggi, e non vedo perché debba essere dato a persone non italiane che magari sono entrate nel nostro paese senza nemmeno averne diritto (non sono tutti rifugiati di guerra, anzi).
Se ci sarà da fare anche per loro, bene, meglio ancora!
Vuol dire che aumenterà la produzione al punto di dover richiamare gente dall’estero.
Ma prima non gli italiani (non è questo il motto a cui mi sto riferendo, giusto per capirci), prima le persone che percepiscono un reddito in attesa di essere messe a produrre.
Buon senso, solo buon senso....
:biggrin3:
sta a vedere che salta fuori che in quel tipo di lavoro il prima gli italiani vale solo per guidare la protesta...vadano salvini e la meloni a dire ai superitaliani che il lavoro finalmente c'e', e si tratta di raccogliere pomodori sotto il sole...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
flag
sta a vedere che salta fuori che in quel tipo di lavoro il prima gli italiani vale solo per guidare la protesta...vadano salvini e la meloni a dire ai superitaliani che il lavoro finalmente c'e', e si tratta di raccogliere pomodori sotto il sole...
sotto il sole sotto il sole sotto il soleeee :biggrin3:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
_sabba_
Se tu sapessi...
Nemmeno io so perché è stato chiuso, pur scrivendoci dentro!
Davvero, stiamo cercando di capire che cacchio è successo.
:wacko:
già una volta è molto strano,
ma due volte è addirittura roba da CIA, 007, KGB
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Non era questo il punto.
Siamo nella palta per colpa del virus, socialmente ma soprattutto economicamente.
Abbiamo però anche tante altre persone a casa dal lavoro, che non percepiscono nulla perché non fanno parte dei 2,5 milioni che hanno diritto al RdC (giustamente, o meno giustamente, ma lasciamo perdere).
Non navighiamo nell’oro, e in questo momento non mi sembra il caso di raschiare il fondo del barile (delle casse dello Stato) per ulteriori sovvenzioni (oltre a quelle, logiche, per la forza lavoro).
È venuto il momento di richiedere un piccolo sforzo anche a chi percepisce da tempo l’RdC, pur sapendo che il lavoro nei campi non è il più bello (forse lo è, dipende) o il meno faticoso (qui sicuramente).
Usiamo le risorse disponibili, che ora “paghiamo” senza sfruttare.
Credo che ognuno di noi dovrebbe mettersi una mano sul cuore, e fare il possibile per non sprofondare ancora più nel baratro.
Vogliono dare il lavoro a 600000 persone straniere, probabilmente sperando che le tasse che pagheranno (ma le pagheranno?) andranno a contribuire alle risorse dello Stato.
Illusi.
E iniziare invece dal personale già presente sul territorio, già “remunerato”?
Non è una soluzione logica?
:blink:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
_sabba_
Non era questo il punto.
Siamo nella palta per colpa del virus, socialmente ma soprattutto economicamente.
Abbiamo però anche tante altre persone a casa dal lavoro, che non percepiscono nulla perché non fanno parte dei 2,5 milioni che hanno diritto al RdC (giustamente, o meno giustamente, ma lasciamo perdere).
Non navighiamo nell’oro, e in questo momento non mi sembra il caso di raschiare il fondo del barile (delle casse dello Stato) per ulteriori sovvenzioni (oltre a quelle, logiche, per la forza lavoro).
È venuto il momento di richiedere un piccolo sforzo anche a chi percepisce da tempo l’RdC, pur sapendo che il lavoro nei campi non è il più bello (forse lo è, dipende) o il meno faticoso (qui sicuramente).
Usiamo le risorse disponibili, che ora “paghiamo” senza sfruttare.
Credo che ognuno di noi dovrebbe mettersi una mano sul cuore, e fare il possibile per non sprofondare ancora più nel baratro.
Vogliono dare il lavoro a 600000 persone straniere, probabilmente sperando che le tasse che pagheranno (ma le pagheranno?) andranno a contribuire alle risorse dello Stato.
Illusi.
E iniziare invece dal personale già presente sul territorio, già “remunerato”?
Non è una soluzione logica?
:blink:
gia mi immagino i centri per l'impiego che contattano la gente in zona caivano,casal di principe,qualiano etc per invitarli alla raccolta nei campi a gratis :biggrin3:
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Lo so, lo so.
Capisco l’impossibilità di certe cose, ma ad un certo punto l’RdC si toglie a chi non dimostra di averne diritto anche dal punto di vista sociale.
:sad: