E del denaro.
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Il darwinismo farà il suo lavoro :D
Ho fiducia nel genere umano, e nella sua intelligenza. Forse sono un folle.
Ma spero che arriverà quel giorno in cui, saranno i credenti a sentirsi incompresi e fuori dal mondo che, giornalmente, prende la verità, e te la stampa in faccia in maniera cruenta, ma ahimè, necessaria per acquisire esperienza (imparare dai propri errori, e tutto ciò che ne deriva...)
Ecco, mi viene da citare House: "Lei può riporre tutta le fede che vuole negli spiriti e nell'aldilà, nel paradiso e nell'inferno, ma quando si tratta di questo mondo, non sia un'idiota. Perché può dirmi che mette la sua fede in Dio per andare avanti nella sua giornata, ma quando è il momento di attraversare la strada, so che guarda a destra e a sinistra."
Anche il denaro è pur degno e necessario d'esistere.
Un'altra volta magari, quando si parla di mondi quali la scienza e la religione e si cita un personaggio di una commedia televisiva mi prende l'orticaria.
Chi crede veramente è sempre stato fuori dal mondo, come è sempre stato un incompreso, chi ha trovato il mondo ha trovato un cadavere, diceva il Maestro, ed ancora: chi ha trovato se stesso è superiore al mondo. Il mondo è solo materialità, deperibile tra l'altro.
Vivere in questo mondo è facile basta solo accettarne le regole i compromessi e adeguarsi ma così facendo sei una persona iniqua perchè il mondo è iniquo, le maggiori scoperte fatta sulla terra quelle che hanno gettato la base dell'evoluzione odierna sono state fatte da persone credenti, gente che guardava il mondo dal di fuori senza immischiarsi in esso, perchè non si può guardare con interezza qualcosa se si è nel suo interno.
Discorso tutto sommato condivisibile ma altamente riduttivo.
Non si può ridurre una religione al puro aspetto "scientifico"
Da ateo convinto...
...se la religione, qualsiasi essa sia, dà un " supporto" (per quanto minimo e per quanto illusorio) nei momenti difficili beh; ben venga.
Ho visto una madre seppellire il figlio undicenne divorato dal cancro.
Non dico che il pensiero di saperlo in paradiso le abbia lenito il dolore, però sicuramente "meno pesante" che dire semplicemente: è sotto 2 metri di terra punto e basta.
Riguardo la parte in rosso:
Tu preferiresti credere in una illusione, piuttosto che guardare in faccia la realtà, abbattersi, RIALZARTI, e continuare a vivere?
E' un rimedio tanto semplice, quanto superficiale.
Credo che tu, in quanto ateo convinto, preferiresti che ti venga sputata in faccia la realtà dei fatti.
Sarebbe una scelta assai più dura, ma assai più logica, e coraggiosa.
Io preferisco vivere alla ricerca della verità, piuttosto che arrendermi e credere alla favoletta più semplice che una qualsiasi religione mi racconta.
Credo sia nella natura dell'essere umano, aggrapparsi alla prima "certezza" che incontra, nei momenti di difficoltà.
La madre del tuo esempio, devastata dal dolore, preferisce aggrapparsi al concetto di paradiso, piuttosto che pensare (perdona le parole amare) che nei giorni a seguire suo figlio diventerà concime per le piante e cibo per i vermi.
E' orribile. E' triste. E' assurdo. E' inconcepibile. Ma è così.
Spesso bisogna scegliere se credere in ciò che è vero, o in ciò che è facile.