Originariamente Scritto da
Medoro
...Gli studi geologici.
È dei mesi scorsi il rinvio a giudizio di alcuni esperti del Ministero per pareri positivi dati malaccortamente ovvero senza seri studi documentati dietro. In realtà, nessuno è in grado di dare un parere positivo a ragion veduta, perché se si va a vedere seriamente si può solo dare parere negativo. Quelle terre sono infatti tremendamente alluvionali, e affondarci dentro a decine di metri di profondità due piloni alti 400 metri e i relativi blocchi di ancoraggio, per un totale di circa 500mila metri cubi di cemento, può essere solo foriero di dissesto idrogeologico. Inoltre, dagli scavi verrebbero fuori ben otto milioni di metri cubi di materiale, da mettere dove e come gli “studi” ministeriali si sono scordati di dire. Forse intendono costruire con quello la collina su cui appoggiare la rampa in Sicilia, dove il territorio è pianeggiante? E non stiamo considerando ancora minimamente le strade e le ferrovie da rifare nel raggio di decine di chilometri dal ponte, sia di qua che di là, in viadotto e galleria, per consentire la salita soprattutto del treno, che come si sa sopporta pendenze minime (praticamente, in Calabria vanno rifatte tutte le linee ferroviarie tra Gioia Tauro e Melito Porto Salvo, in maniera che puntino verso l’entroterra salendo progressivamente di quota per imboccare il ponte). Della valutazione dell’impatto economico diretto di queste opere nel progetto esecutivo del ponte c’è traccia marginale, di quello indiretto (impatto ambientale, dissesto idrogeologico) nessuna traccia.
I terremoti.
La scala Richter, che calcola la magnitudo di un terremoto permettendo confronti esatti tra un sisma e l’altro, è invenzione recente: prima i terremoti venivano classificati solo con la scala Mercalli, che si basa sui danni. È inutile quindi dire che il ponte regge a un sisma di scala 7,1, perché potrebbe arrivare di 7,2 (7,1 è proprio il valore “dichiarato” dai progettisti, ma anche se fosse 7,5 sarebbe lo stesso, perché potrebbe arrivare di 7,6)! Inoltre, la scala Richter è logaritmica: uno 0,1 in più significa una forza di 10 volte tanto! Ora, gli studi su cui si basa il progetto asseriscono che un sisma come quello del 1908 (la magnitudo non c’era, ripeto, ma gli esperti evincono sia stata ben superiore a 7,1) potrebbe tornare tra 1000/1500 anni. Invece le cronache da Erodoto in poi raccontano che un sisma catastrofico ha colpito l’area circa ogni 100/150 anni. Sotto lo stretto c’è una faglia che fa sì che Calabria e Sicilia si allontanino di circa 1 cm l’anno, è risaputo e gli ingegneri ne dovrebbero aver tenuto conto nel progetto, ma ricordiamo cosa è successo a Sumatra con l’ultimo sisma? L'isola si è spostata di decine di metri! Non abbiamo le foto del satellite del 1908 a documentarci di quanto si è spostata allora la Sicilia! Senza contare il maremoto, che allora fece la maggior parte delle vittime, spazzando le coste di qua e di là. Considerato tutto ciò, non sarebbe meglio investire parte dei soldi di quello spreco nel riassetto idrogeologico di Reggio - dove i lavori per l’interramento dei binari nel lungomare hanno rovinato le falde, e dai rubinetti esce da 30 anni acqua salata!!! - e di Messina? Le due città hanno oggi solo il 25% delle case antisismiche, e il 90% sono state costruite abusivamente, poi sanate o meno, su colline argillose….
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