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valterone
Nessuno può vedere il futuro ma dobbiamo almeno imparare dal passato e stare attenti al presente. Così facendo porteremo al futuro solo cose buone, chè la sfiga ha già una ottima mira da sé. Non aiutiamola coi nostri comportamenti. Io sono tra quelli cui il casco non dà fastidio, quindi sono stato "agevolato" ad imparare a non dimenticarlo in giro, dal fatto che se parto senza mi sento incompleto, nudo.
Però se non si è tra quelli (e non è difficile accorgersene), bisogna impegnarsi per farla diventare un'abitudine, una cosa automatica. Le cose che non ci piacciono non cadono dal cielo, richiedono impegno. Bisogna impegnarsi, punto. Altrimenti quando e se succederà non avremo fatto il possibile. Comportamenti oculati non azzerano il rischio ma è fuor di discussione che lo riducano, e di molto. Per finire, sì... rispetto a chi non fa nulla, io che in tal senso mi impegno molto, mi sento superiore. Mi aiuta a continuare ad essere vigile.
Disprezzatemi pure. ;)
nono, io non ti disprezzo...................solo che faccio fatica a coniugare questa critica a chi commette un errore, una tantum, con quello che dicevi riguardo alla difesa che occorre ai poveri cittadini qualora ci fosse la possibilita' di pagare al supermercato senza nemmeno strisciare la carta di credito..........eri tu o ricordo male???
e in quel caso il tempo per pensare e ravvedersi, e' molto superiore
l'unico punto comune e' la tua evidente guerra ai maledetti tempi moderni, mi pare........in un caso comprensione e tutela, nell'altro non dico condanna, ma richiamo alla massima preparazione e consapevolezza
ma la colpa e' sempre e comunque della maledetta civilta' moderna........................dico male ?
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Tatanka
Sono gli effetti collaterali della tecnologia, chi la produce vuole che si viva per lei volendo sempre di più, distaccandoci dalla realtà in favore del virtuale.
Il mettere un avviso del bambino a bordo non deve annullare l'attenzione verso di esso, non si può delegare la vita propria o di altri ad un avviso tecnico, che come tale e soggetto a guasti.
Son sicuro che come giustamente fanno notare Valterone e Massimio, questo porterà solo a delegare ad altri le proprie responsabilità e addossando loro le proprie colpe.
Comunque sia, se si è una persona attenta che applica il giusto distacco dando l'importanza appropriata alle cose di problemi non c'è ne sono, o meglio possono essere quasi azzerati, come pure una sana razionale programmazione delle incombenze giornaliere aiuta.
Purtroppo si sà, non tutti siamo uguali, molti vivono nella loro disorganizzazione, cronico ritardo e approssimazione che per forza di cose può portare a errori imperdonabili
qualcuno puo' avere una vita diversa dalla tua, per millemila motivi: che lavoro fai, in che citta' vivi...............
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flag
qualcuno puo' avere una vita diversa dalla tua, per millemila motivi: che lavoro fai, in che citta' vivi...............
Certo, ho detto infatti che non tutti si è uguali.
Solo che se si ha una vita come dicevo basata sul disordine mentale e scarsa attenzione alla realtà, se succedono cose strane non è detto che siano semplici errori, ma errori complicati dallo stesso metodo di vita.
E non dico di essere nel giusto come non può dirlo nessun altro del suo.
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I feel it really correct.
:oook:
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Originariamente Scritto da
Tatanka
Certo, ho detto infatti che non tutti si è uguali.
Solo che se si ha una vita come dicevo basata sul disordine mentale e scarsa attenzione alla realtà, se succedono cose strane non è detto che siano semplici errori, ma errori complicati dallo stesso metodo di vita.
E non dico di essere nel giusto come non può dirlo nessun altro del suo.
che significa disordine mentale.....................sono momenti di obnubilamento che possono capitare a chiunque, per i motivi piu' diversi, a prescindere dal disordine: una discussione con il marito/moglie, con un collega, pensieri sullo stato di salute, e chi piu' ne ha , piu' ne metta.........a me sembra che si generalizzi e si radicalizzi in funzione di un pensiero pre-costituito.........ma e' una mia opinione
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Citazione:
Originariamente Scritto da
valterone
Abbastanza truce anche questa eh... a proposito di ergersi a giudici e/o sparare minchiate.
Mi pare ci sia una notevole differenza tra condannare per partito preso una persona protagonista di un lutto e additare tali condannanti per quello che sono, ovvero degli stronzi.. si si proprio Stronzi con la S maiuscola, gente che si pone su un piedistallo al grido di "a me non succederà mai perchè ho una vita perfetta e alzo sempre la tavoletta quando vado a pisciare responsabilmente"...
Sono dell'idea che in questi casi, se si hanno di moti di stomaco nei confronti dei protagonisti di tali vicende la miglior risposta sia il silenzio e non una diarreata di giudizi sui social come ho visto fare a centinaia di stronzi sulle pagine della madre (e del padre) in questione..
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Qua non si giudica nessuno, nessuno ha scritto che se lo merita. Qualcuno (tra cui io che non scommetterei nulla di mio, come invece farebbero altri, sull'irreprensibilità del comportamento della signora...) ha scritto che forse non ha fatto tutto il necessario per schivarla.
Perdonami ma non sappiamo nulla della vita della madre e dare contro agli stronzi che giudicano è solo per farli tacere per umana pietas, non necessariamente significa che la madre sia completamente esente da responsabilità (personalmente, se si riscontra una amnesia dissociativa non la riterrei responsabile).
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A qualcuno di voi è capitato di andare al bar in moto e ripartirne senza casco? Ecco... a me no e se capiterà mi metterò in allarme, ma allarme forte. Un figlio vale più di un casco, si deve stare ancor più attenti. Prima, non dopo...
Grande analogia... nà bomba.. azzeccatissima..
Sarà che mentre salgo in auto mi piazzo il bambino sulla faccia altrimenti farei fatica ad accorgemene in effetti.
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Si deve adottare un modo di vita diverso, teso prima di tutto alla salvaguardia della vita del bimbo. Le mamme coi figli slegati sul seggiolino o liberi a zonzo e il telefono all'orecchio sono migliaia. Finora non gli è capitato nulla perché sono fortunate, non perché abbiano fatto qualcosa perché non gli accada. E stanno mettendo il telefono davanti al figlio, eh...
Stai mettendo sulle stesso piano comportamenti CONSAPEVOLMENTE IRRESPONSABILI con quanto accaduto.
Anche qui analogia azzeccatissima.
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Quanto dovremmo sghignazzare? Perché prima o poi gli capita... è la legge dei grandi numeri, se non la punizione divina.
A me sale solo tanta tristezza.
A me sale la tristezza a vedere le legioni di stronzi che infestano i social con una empatia pari ad un copriwater... Anzi, per quelle persone provo solo disgusto e la mia pietas va a farsi benedire...
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Originariamente Scritto da
PowerRoss
Grande analogia... nà bomba.. azzeccatissima..
Sarà che mentre salgo in auto mi piazzo il bambino sulla faccia altrimenti farei fatica ad accorgemene in effetti.
Guardi il dito e non vedi la luna... amen. L'analogia non era con tutta (anzi... quasi tutta, visto che non hai colto) evidenza tra il casco e il bimbo o tra metterselo sulla testa o un metro dietro la schiena. Era tra il decidere o meno di impegnarsi a fare una cosa fino a farla diventare un'abitudine o meglio ancora un automatismo.
Anche per -magari inconsciamente- provare a far contro alle temutissime amnesie dissociative...
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Originariamente Scritto da
valterone
Guardi il dito e non vedi la luna... amen. L'analogia non era con tutta (anzi... quasi tutta, visto che non hai colto) evidenza tra il casco e il bimbo o tra metterselo sulla testa o un metro dietro la schiena. Era tra il decidere o meno di impegnarsi a fare una cosa fino a farla diventare un'abitudine o meglio ancora un automatismo.
Anche per -magari inconsciamente- provare a far contro alle temutissime amnesie dissociative...
Queste tragedie accadono perchè creiamo automatismi nel cervello che solo con un "evento di rottura" possiamo controllare.
Il casco non diventa un automatismo perchè ogni volta "rompe" il nostro schema percettivo, ovvero ce lo mettiamo in testa.
Sai quante volte ho visto gente, motociclista da una vita, a cui capitava di montare in moto, accenderla e accorgersi solo in quel momento di non averlo in testa?
I figli non vengono "dimenticati" nella auto ed è stato provato in moltissimi casi che il soggetto fosse realmente conscio di aver portato il figlio al nido, con tutta la serie di ricordi ad esso legati (saluto, scambi di parole con la maestra, rimontare iin auto), ricordi ripescati dalla routine di ogni giorno, serializzata magari in maniera responsabilissima dal genitore amorevole.
E per tutta la giornata ad ogni pensiero che manderai al tuo pargolo, il tuo cervello sarà pienamente convinto sia al sicuro all'asilo.
L'evento di rottura per evitare questi eventi non è così automatico come l'analogia del casco che altera i nostri sensi.
Se veramente il bambino dorme e non lo abbiamo a portata nel nostro campo visivo ristretto, servono altri tipi di "stratagemmi".
Non riterrei mai un padre irresponsabile per non aver imparato a mettere la borsa sul sedile dietro o a disattivare un airbag frontale per mettere il seggiolino davanti.. sono comportamenti che è molto difficile automatizzare.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
PowerRoss
Il casco non diventa un automatismo perchè ogni volta "rompe" il nostro schema percettivo, ovvero ce lo mettiamo in testa.
Si può vedere anche nell'altro senso, io non parto se non me lo sento in testa quindi l'automatismo è diventato proprio quello di mettermelo e l'allarme scatta quando non ce l'ho. Per dire...
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Originariamente Scritto da
PowerRoss
Sai quante volte ho visto gente, motociclista da una vita, a cui capitava di montare in moto, accenderla e accorgersi solo in quel momento di non averlo in testa?
No, non lo so... io onestamente mai visto in vita mia ma tu, per curiosità quante?
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Originariamente Scritto da
PowerRoss
Se veramente il bambino dorme e non lo abbiamo a portata nel nostro campo visivo ristretto, servono altri tipi di "stratagemmi".
Serve fare il possibile per avere il bimbo sempre in primo piano nella propria mente. Quando ha la febbre ce ne ricordiamo anche al lavoro, mentre lui è a letto a casa. Un metro più indietro e fuori dal campo visivo (ma il retrovisore? a ben vedere è stato inventato per quello...) non può essere la giustificazione, dai...
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Guardate lo vivo giornalmente, non del bimbo ovviamente i miei hanno 27 anni ormai, ma di mia moglie.
Lei nel momento in cui non vede più una cosa da fare la dimentica all'istante, io la prendo in giro dicendo che la memoria come l'ago di una bussola, guarda sempre solo in una direzione.
Ha dimenticato di tutto, pezzi di spesa, ombrelli, biciclette, è scesa dalla scala a gradini da dove non c'erano, di tutto, ma mai uno dei nostri figli o nipoti.
Questo è solo per dire che ci sono cose così importanti che la mente se non volutamente offuscata non dimentica.
Se si accetta che inconsciamente si possa dimenticare un bambino, perchè non si comprende che la mente è conscia di ciò che di vitale si stà per dimenticare ma viene confusa da altre volute false incombenze.
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Originariamente Scritto da
flag
nono, io non ti disprezzo...................solo che faccio fatica a coniugare questa critica a chi commette un errore, una tantum, con quello che dicevi riguardo alla difesa che occorre ai poveri cittadini qualora ci fosse la possibilita' di pagare al supermercato senza nemmeno strisciare la carta di credito..........eri tu o ricordo male???
Hai la memoria di un elefante, qualcosa la ricordo anch'io ma comunque un bimbo morto perché dimenticato in auto non è un errore una tantum. Anche la critica non mi pare una tantum, e se vi pare che lo sia chiedo scusa, non me ne sono accorto.
Le difficoltà dei nonnetti al market sono su un altro piano, sono evidenza pure quelle ma sono ben meno gravi. Non vedo come usare lo stesso metro per le due situazioni, quindi non vedo problemi a coniugare i due pensieri e riferirli alla stessa persona.
Essere buoni con tutti o cattivi con tutti non è una buona scelta. Qualcuno (o qualche situazione) si merita cattiveria, altri comprensione. Credo si debba contestualizzare, 20 gradi Celsius sono definiti dal termometro, riconoscibili da tutti in tutto il mondo e non discutibili. Però a Oslo non vengono percepiti allo stesso modo che a Kinshasa.