Un'altra eccellenza italiana sta per chiudere...
La Marzocchi sta per chiudere i battenti
Visualizzazione Stampabile
Un'altra eccellenza italiana sta per chiudere...
La Marzocchi sta per chiudere i battenti
Tempi duri per tutti
Vorrei tanto sapere come andrà a finire di questo passo.:cry:
Avanti così pensiamo all'italikum............ del resto fottesega :sick:
"La De Tomaso, dopo il crac del 2012, diventa cinese Non c'è un piano industriale. Il legale della società: "Produrremo auto, ma in Cina".............."
"E' una dura sconfitta per operai e del sindacato: i lavoratori De Tomaso sono ancora 800 a Grugliasco, nel Torinese, e circa 100 a Livorno........."
De Tomaso dopo il crac diventa cinese: Ideal si aggiudica il marchio per un milione di euro - Repubblica.it
ma se il pil e' in crescita..mah
.
sposteranno la produzione in Cina.....
Non capisco: ovunque si legge che la ripresa sta partendo, ma di fatto ultimamente sento solo notizie di ulteriori chiusure aziendali.
Stamane la notizia che la Whirpool sta attuando un piano di esuberi a decorrere dal 2018, l'Auchan idem, poi la Marzocchi che chiude, qui da me é un mese che il telefono suona sì e no 10 volte al giorno........mahhh....dove sia 'sta ripresa proprio non lo capisco :sad:
Ma quale ripresa tutte minchiate sparate dai politici e loro compari sono, servono per allungare i tempi del loro ingrasso, quando si arriverà a capirlo vedrete che sarà gia troppo tardi, loro saranno gia in alto mare e noi affogati completamente nella merda.
semplice: gli italiani sperano sempre nella botte piena e la moglie ubriaca...........
si convincono del fatto che con èpoche e semplici mosse si possa sistemare un problema assai complesso (basta leggere questo forum)
poi arriva qualcuno che gli racconta che e' possibile.............mette insieme quelle semplici mosse, et voila': e' l'uomo del monte
fare, poi, e decenni di politica italiana lo dimostrano, e' sempre altro dal raccontare, ma tanto si puo' sempre dire che qualcun altro ha mesos i bastoni fra le ruote.......
quella delle promesse impossibili ed elettorali e' una tradizione lunghissima , che precede e comprende berlusca, prodi , riberlusca, fino ad arrivare a renzi, passando anche per i cinque stelle, che nel posto dove hanno cominciato a governare, non hanno certo mantenuto le promesse fatte quando dovevano arrivare alla cadrega
ma perche', nel 2012 producevano? e cosa?
La De Tomaso, dopo il crac del 2012, diventa cinese: la società cinese Ideal, con sede legale nelle Isole Vergini e sede operativa a Hong Kong, si è aggiudicata stamattina in Tribunale il marchio dello storico produttore torinese di auto sportive, come la celebre "Pantera", per un milione e 50mila euro. Era il secondo "tentativo" dopo il nulla di fatto della precedente aggiudicazione, nella quale i vincitori lussemburghesi di L3 non avevano adempiuto al pagamento ed erano stati dichiarati decaduti. A presentarsi stamattina davanti al giudice Giovanna Dominici sono stati due concorrenti, la cordata italiana Eos e la società cinese Ideal, con una base di 580mila euro. Avevano già partecipato alla precedente asta e allegavano all'offerta solo la richiesta del marchio, senza cioè un piano industriale collegato all'operazione di acquisizione. In aula erano presenti anche una ventina di ex operai di De Tomaso i quali speravano in una offerta con piano industriale per avere qualche chance di essere reimpiegati col nuovo imprenditore.
La L3, che detiene indirettamente partecipazioni nella Lotus e nella Polaroid, era stata l'unica a presentare un piano industriale che avrebbe impiegato decine di lavoratori nei prossimi anni, ma si è improvvisamente defilata al momento di pagare. Un episodio poco chiaro per il quale sono stati trasmessi gli atti alla Procura: l'ultimo strascico legale che si aggiunge all'inchiesta per bancarotta fraudolenta a carico dell'ex patron Rossignolo e soci.
L'avvocato Gianpaolo Salsi, rappresentante della società Ideal Team Ventures, annuncia: "Produrranno auto in Cina - spiega - la società Ideal costruisce vetture per uso privato". E' una dura sconfitta per operai e del sindacato: i lavoratori De Tomaso sono ancora 800 a Grugliasco, nel Torinese, e circa 100 a Livorno. "E' una sconfitta per il sistema torinese e piemontese, perdiamo un marchio importante - commenta il segretario generale della Fiom Piemonte, Vittorio De Martino - La responsabilità ricade tutta sul sistema delle imprese e sulle istituzioni, Regione Piemonte e governo nazionale, che non hanno tutelato gli interessi dei lavoratori. A questo punto il tema da riprendere urgentemente è quello delle prospettive occupazionali dei lavoratori con l'apertura del tavolo promesso dal presidente della Regione". Giuseppe Anfuso, di Uilm Torino, aggiunge: "Con la vendita di oggi si conclude una vicenda cominciata male e finita peggio, di cui gli unici a pagare il prezzo sono i lavoratori che vedono sfumata la possibilità di tornare a produrre auto nel torinese. Spiace che professionalità come quelle dei dipendenti De Tomaso, ex Pininfarina, non vengano utilizzate. Ancora una volta l’imprenditoria italiana si è fatta scappare, a nostro avviso, una grande opportunità".
Preoccupazioni condivise dal governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino: "Non è una bella notizia. L'acquisto del marchio è solo un'operazione commerciale e non industriale e questo lascia senza risposta 900 lavoratori che non hanno ora garanzie occupazionali. Faremo di tutto per verificare se vi siano possibilità per trovare lavoro ai lavoratori o garantito qualche sostegno con gli ammortizzatori sociali. Apriremo un canale con l'Unione industriale, con cui abbiamo
già avuto contatti, per valutare l'utilizzo dei contratti in base agli accordi di collocazione con il sostegno dei fondi europei. Ma non basta: si tratta anche di capire chi siano i cinesi che si sono aggiudicati il marchio e che margine di interlocuzione esista. Il problema serio è che dobbiamo ricostruire dalle ceneri uno spazio produttivo". Per la prossima settimana Chiamparino ha convocato un incontro con sindacati e Unione industriale.
Comunque l'Italia è e sarà per sempre un paese bello, SOLO bello e basta, con tantissima gnocca insuperabile esteticamente, paesaggi incredibili e cibo migliore al mondo, ma irrimediabilmente un paese di merda malgestito e governato da ladri approfittatori e politici pronti esclusivamente a piazzare il loro culo sulla sedia in pelle del parlamento.
Premetto che lo chiedo assolutamente in via bonaria e non provocatoria: mi indicate chi altro votare considerando che il non voto non lo trovo produttivo ne intellettualmente onesto. Probabilmente avete ragione a dire che è un pirla ed io un babbeo ad averlo votato ma giuro che faccio fatica a trovare una alternativa.
Non vorrei contraddirVi, ma dopo 2 anni di perdite la mia azienda nei primi mesi del 2015 vede segnali positiVi e la crescita sembra se pur lenta esserci.
Se lo scopo è dare contro al governo aggiungietemi alla lista: governo ladro!!!!
Adesso datemi un attimino per riaccendere il cervello.....
......ma la marzocchi non era stata venduta agli americani a metà 2008 perchè già in crisi?
Si torna quindi nel 2006/2007, quando di crisi globale non si parlava e non c'era ne renzi ne il salvaitalia ne tutto il resto.
Prima domanda: allora perchè era in crisi?
Seconda domanda: perchè un gruppo acquisisce un'azienda in crisi? Per salvare l'occupazione ( in un altro paese) o per prendersi marchio e brevetti a poco?????
Insomma, vediamo di non fingerci verginelle .........:oook:
povera Italia...
Chi non ha delocalizzato ha sofferto...la marzocchi oramai era un marchio commerciale e come tale é stata sopraffatta da altri marchi.
azz :w00t: in tre righe la storia del bomba...e dei suoi predecessori...:biggrin3:
W L'UOMO DEL MONTE
http://profile.ak.fbcdn.net/hprofile..._6158608_n.jpg
le nostre aziende o chiudono o passano a proprietà fuori confine:
è di oggi la notizia che un marchio storico come DeTomaso è passato ai cinesi :sad:
Povera Italia.
guardate che per stare in piedi le aziende devono produrre e vendere, la De tomaso credo abbia prodotto l'ultima auto negli anni 90, azienda messa in liquidazione gia nel 2004
per quanto riguarda Marzocchi, si tratta di prodotti di nicchia che non possono competere piu con i grandi cicli industriali
dispiace ma quest'e'
la politica in questo c'entri come i cavoli a merenda
esattamente come la pillola dei 80 euro.
il governo delle balle per le pecore ubbidienti cui piace farsi tosare e prendere per il culo.
la Marzocchi che chiude e' l'ennesimo pugno nello stomaco..
storia Italiana apprezzata nel mondo.
successi agonistici in ogni disciplina delle due ruote.
ma l'Italia e' cosi.
le aziende sono ormai qualcosa da osteggiare con ogni mezzo.
tasse , leggi , sindacati.
e funziona!!
altro che se funziona!
una volta dicevo che mi spiaceva per i lavoratori di ogni azienda che chiude.
oggi non piu'.
con un briciolo di buon senso e responsabilita' non si sarebbe lasciato governare sta gentaglia inetta e magari il lavoro si continuava a considerarlo un motivo d'orgoglio e cultura.
non un diritto e basta.