Ho potuto seguire solo a tratti la gara odierna di MotoGP. Rossi ha dimostrato (sarebbe meglio dire: confermato) doti straordinarie - peraltro non nuove, anzi - non solo di recupero fisico (quello ci pensa la natura a farci diversi, più o meno temprati, in grado di recuperare in modo diverso), ma caratteriali di temperamento, agonistiche, di determinazione, anche di positiva protervia nel voler a tutti costi primeggiare e non darla vinta a nessuno. Si può amare, odiare, detestare, ignorare, rifiutare: ma è difficile non trovare elementi di oggettività che rendono Rossi un campione autentico e, in particolare, la tenacia di questo suo ultimo exploit, decisamente meritevole di riconoscimento.