Eccomi qui ancora una volta, a cadenza annuale riemergo dall'officina/caverna per presentarvi una delle nuove costruzioni.
Ancora una volta non si tratta di una Triumph, ma (almeno per me) è diventata un po' una tradizione e non so perchè mi viene da mettere qui qualche foto, cosa che non faccio da nessun'altra parte.. bhe, spero che la cosa sia in qualche modo gradita
Per comodità questi sono i links agli altri thread dedicati, anche se ho paura che alcune foto siano sparite nei meandri della rete..
http://www.forumtriumphchepassione.c...roto-moto.html
http://www.forumtriumphchepassione.c...axs-thrux.html
http://www.forumtriumphchepassione.c...ect-xv750.html
Comincio con il mettere le mani avanti, questa volta la costruzione avrà un look un po' più moderno del solito e so che potrebbe non incontrare i gusti di tutti, ma come le altre è stata fatta "su misura" e deve quindi soddisfare prima di tutto i gusti del proprietario.
Dunque, la moto in questione è una Yamaha TR-1, tentativo anni 80 dai parte dei Japponesi di fare una versione più stradale/turistica della loro custom XV. Tentativo fallito, sotto molti punti di vista, ma con alcuni particolari interessanti.
Per esempio il fatto che il blocco XV viene portato a 1000cc. al posto di 750 e che la trasmissione a cardano viene sostituita con una più classica (quasi, poi ci ritornerò...) trasmissione a catena. quindi meno peso, meno "fastidio" nella guida e la possibilità di giocare un po' con i rapporti.
Inoltre la moto ha praticamente lo stesso telaio delle sorelle XV pre anni novanta, quindi mono-ammortizzatore e telaio "monotrave" scatolato che lascia appeso il motore e funge da airbox. Tutte cose interessanti per ottenere una moto sottile e pulita.
Il fatto che abbia già lavorato su questo tipo di moto con la Orange Project è puramente casuale, non ho nessun tipo di feticismo riguardo questi motori
Questa la moto appena consegnata
E, dopo un breve giretto, subito spogliata
La prima cosa che mi piace trattare è il reparto sospensioni, con il relativo studio di angoli, distribuzione dei pesi, altezze etc.
E qui ci rientra anche la scelta della misura di gomme e cerchi.
Quindi il "solito" avantreno Showa che non tradisce mai, ma con una modifica importante proprio per un discorso di geometrie della moto, ma ci ritornerò più avanti.
La nuova gommatura è stata scelta sia per un discorso funzionale che estetico, i cerchi in lega originali lasciano spazio a una coppia di cerchi a raggi in alluminio; 17 pollici al posteriore con gomma da 160/70 e 18 pollici all'anteriore, gommato 110/80.
Al posteriore il monoammortizzatore originale (enorme, pesantissimo, non regolabile e inutile) viene sostituito in favore di uno showa regolabile di provenienza Yamaha R-1, montato alla "giusta" altezza per ottenere gli angoli voluti, grazie a questa staffa fatta dal pieno in ergal
Ovviamente anche i freni sono stati adeguati
Quello che ha fatto partire questo progetto è stato, come spesso succede, il serbatoio, ma la sua storia è un po' particolare. Un vecchio serbatoio in alluminio di provenienza inglese, Norton per la precisione, messo abbastanza male, ma una buona chance per provare a salvarlo e mettere sulla moto un pezzo vintage vero. Purtroppo nemmeno io ero sicuro di riuscire ad ottenere un risultato decente e non ho quindi fatto foto del serbatoio come era e durante le lavorazioni, quindi bisogna accontentarsi del "dopo la cura". In ogni caso il fondo è stato aperto, ribattuto quasi tutto, saldato un nuovo tunnel per adattarsi al telaio e aggiunti due spicchi nella parte bassa per dargli un po' più di "importanza" e recuperare altri due litri di capacità, oltre che nascondere l'impianto elettrico e la scatola fusibili.
Subito dopo, il telaietto reggisella, anche questo in alluminio. Tra le richieste specifiche c'era quella di non fare un codino classico da cafè racer, ma una sella unica... alla fine si è arrivati ad un compromesso (ma posso dire di aver vinto io)
(in realtà questa è la prima versione, che ho poi modificato strada facendo)
Neoprene
Poi rivestita in pelle da Granucci seats
Il terminale di scarico è stata un'altra richiesta specifica e irremovibile (QD di derivazione Ducati Monster), che mi ha creato non pochi problemi... ma ho voluto affrontare la cosa "di petto" e provare a vedere fino a che punto si poteva esagerare. Ho quindi cercato di espandere ed esasperare il disegno che avevo fatto per la Orange, mantenendo i due tubi della stessa lunghezza e calcolando i diametri (maggiori rispetto al 750) e la lunghezza del 2 in 1.
Come ho detto prima sono consapevole che si tratta di un'esagerazione, ma è stato proprio un modo per testare fino a dove riuscivo ad arrivare
Mi ha portato via 3 settimane di lavoro...
Questo il risultato, full inox.
La forma di scarico e sella hanno obbligato a trovare una doppia soluzione per riempire il vuoto lasciato all'anteriore e posizionare la batteria, quindi un piccolo puntale in alluminio è servito a risolvere entrambi i problemi
insieme al puntale ho dato qualche martellata per creare anche il parafango anteriore
Una delle cose su cui dovevo tornare è la piastra superiore, realizzata dal pieno con una forma particolare...
Non è un vezzo estetico, ma una necessità per arrivare alle altezze che volevo.
Sgrossata e lucidata
E per quel retrogusto alla James Bond, comandi accensione e luci integrati nella piastra
L'altro punto su cui devo tornare è il discorso trasmissione.
Di serie questa moto montava una catena con passo 630, che probabilmente è la stessa catena che usava il Titanic per attraccare....
Inoltre tutto il gruppo era chiuso in un carter in metallo a lubrificazione chiusa e il tutto era molto vicino alla ruota posteriore (molto stretta.
Per fare spazio alla nuova ruota posteriore e convertire tutto a un passo catena più sensato, ho adottato un pignone fatto su misura, con passo 520 e disassato rispetto all'originale
A questo punto però il forcellone originale DOVEVA sparire, al suo posto un forcellone in alluminio preso da un 999, appositamente modificato
Questo momento della costruzione combacia anche con il momento in cui la voglia di finire la moto ha preso il sopravvento, sono quindi iniziati gli orari assurdi e una diminuzuine del numero di foto scattate... quindi ne metto una manciata a caso fatte durante il rimontaggio e il video della prima accensione, per passare direttamente alla moto completa
Il buon vecchio Emanuele, aiutante fidato
Lucidatura
Svelato da dove arriva il nome "Fireball"
https://www.youtube.com/watch?v=OXjK...ature=youtu.be
Il tutto ha preso la forma definitiva negli ultimi sette giorni, per finire così alle 2 di notte del venerdì sera
per essere questo scorso sabato mattina al Kustom Road a Malpensa fiere...
Quindi tutto questo papiro per non avere neanche delle foto "ufficiali"...
Per adesso metto le foto fatte in fiera della moto completa
Prima e dopo
Aspettando le foto ufficiali, porterò questa e le altre moto in giro per diversi eventi durante la stagione, se avete voglia passate a trovarmi e a fare due chiacchiere, che mi fa sempre piacere
Christian Plan B