Venerdi 3 giugno



Ormai ogni sveglia mattutina è sempre seguita dal solito gesto ovvero aprire le finestre per vedere il cielo: oggi, con uno stupore che ci rallegra il volto, c’è un sole che spacca….e allora “forza co’ ‘sti bagagli”…che di strada ce n’è ancora da fare tanta!!!




Per via di una colazione un po’ abbondante dell’Hotel che non ci siamo sentiti di rifiutare (ho capito che la sera prima c’è stata la bisteccona ma evidentemente siamo carne che cresce!!!) la partenza è stata intorno alle 10:00 ma tanto il tempo perso di mattina lo avremmo recuperato per via del fuso orario una volta arrivati in UK.






Da Reims a al porto di Calais sono poco meno di 270 km ma l’intero tragitto lo abbiamo fatto con delle raffiche di vento costanti da est talmente forti che ti impedivano di superare i 120 km/h e in alcuni punti stentavi ad andare dritto se non ti piegavi un po’ verso destra: la stessa sensazione l’ho provata l’anno scorso in Croazia dove per la prima volta avevo conosciuto di persona la famosissima BORA!
Non è proprio una sensazione bellissima ma al di là della moto ciò che ne ha risentito di più è stato il collo, sollecitato moltissimo.
Al primo rifornimento ci accorgiamo che tutto sommato in Italia non possiamo lamentarci più di tanto perché c’è chi sta peggio…


Ogni cartello che reca l’indicazione Calais è spunto di reciproco “gasamento” non solo perché proprio da Calais ci imbarcheremo per la tanto sognata Great Britain, ma soprattutto perché quest’ultimo pezzo di autostrada è pressoché un rettilineo senza fine che mette a dura prova la voglia di rimanere svegli!!






E finalmente ci siamo: tra un po’ ci si imbarca ma più saliamo verso nord e più l’aria si fa sempre più freschetta!!!

I traghetti che effettuano la tratta Calais-Dover hanno una frequenza di circa uno ogni ora ed infatti dopo 30 minuti che avevamo fatto il biglietto (€110 a/r) partiva il prossimo: 1h e mezzo e saremo dall’altra parte ma prima fammi prendere un’aspirina perché tutto quel vento mi ha letteralmente rincoglionito!!!

















Leghiamo per bene le moto e ci buttiamo sui divanetti con l’unico intento di riposare un po’ ma quando veramente pensavo di addormentarmi mi sento una voce eccitatissima gridarmi nelle orecchie: “Svegliati cazzo…guarda fuori!!!” .
Apro gli occhi e con uno sguardo molto cattivo che lasciava intendere:” A Cri, adesso te butto in pasto agli squali!!!!”- mi alzo in piedi e mentre ancora ero intento a realizzare se fossi sveglio o meno, dal finestrone dinanzi a me scorgo in lontananza una lunga striscia bianca: sembra una fetta di torta gigante ma non sono altro che le Bianche Scogliere di Dover!!!!




Come 2 imbecilli (effettivamente quelli che siamo!!!) ci scaraventiamo immediatamente a prua: respiriamo a pieni polmoni l’aria e ci godiamo in silenzio questo spettacolo naturale con i gabbiani che sembrano voler accompagnare il traghetto fino al porto!








Ansiosi di liberate le moto il prima possibile ci posizioniamo per primi davanti il portellone pronti ad approdare in terra inglese ma un attimo prima di scendere dalla nave Crispeed mi fa: ”Ehi, in campana…qui devi guidare a sinistra!!!”.
“Azzo…è vero, qui se sbagli una rotonda sei fottuto!!!” - ma la preoccupazione di sentirsi impacciati nell’invertire per la prima volta le regole del codice della strada svanisce già dopo pochi metri: la guida a sinistra, almeno in moto, è immediatamente intuitiva!!!






Cartina alla mano vediamo quale strada prendere per arrivare a Londra: ovviamente la prima tappa obbligata non può che essere il Tower Bridge. Non è la prima volta che visito Londra ma solo se ti trovi a circolare con un mezzo per queste strade ti rendi effettivamente di quant’è stressante questa città: credo di non aver mai avuto così tanta nostalgia del traffico disordinato e caotico ti Roma come in quel momento!!!










Al centro di Londra c’eravamo arrivati, adesso il problema era uscirne!!!
Strade, stradine, sensi unici e incroci che sembravano tutti uguali tra loro e dopo circa 1h di vagabondaggio, con la strana sensazione di aver fatto solo il classico “giro di Peppe”, riusciamo ad azzeccare la North Circular, strada che ci porterà a Wembley….. ma non è lo stadio che ci interessa: il nostro obiettivo è l’Ace Cafe!!!




Moto in “ogni dove”, tutte o quasi stradali, auto stile Fast & Furious che facevano testa coda, impennate, burn out senza che nessuno dicesse nulla, neanche una pattuglia della polizia fermatasi per caso all’inizio della via!!!
Due foto di rito e diamo uno sguardo all’orologio: sono le 23:00 e anche se emozionati per essere lì (ormai l’Ace Cafe non è più solo un adesivo attaccato sul casco!!!) non abbiamo ancora un posto dove andare a dormire e quindi ci rimettiamo in sella alla ricerca di una branda!!!




Dalle reception di tutti gli alberghi della zona la frase che ci sentiamo ripetere come un disco rotto è: “Sorry, we are fully booked!!!”.
Però qui a rompersi non sono solamente di dischi e quindi decidiamo di riprendere l’autostrada e di cercare qualcosa dalle parti di Oxford: vuoi che con il nostro accento signorile non ci offrano una bella camera???
Ormai è buio pesto e la visiera scura non aiuta affatto, la stanchezza incomincia a farsi sentire, il caldo sofferto nel traffico di Londra è svanito totalmente e l’aria si fa sempre più fresca ed umida, ma dopo circa 20 km di autostrada vediamo il cartello di una stazione di servizio: oltre alle solite icone di carburante e ristoro spicca anche quella di una bella branda. Accelero, mi affianco a Cris e gli indico di uscire: tentar non nuoce.
La stazione di servizio, come del resto quasi tutte quelle che si trovano sull’ autostrada inglese, ha un Motel che di primo acchitto da l’impressione di essere proprio il classico “trombHotel”.
La camera c’è e anche ad un prezzo umano di solo £37 la doppia: fantastico, di sicuro non avremmo trovato nulla di meglio a Londra!
E’ quasi l’una del mattino e quel Motel ci ha fatto provare la piacevole sensazione di aver trovato una fontanella di acqua fresca in mezzo al deserto!!!
Mangiamo un Hamburger nel vicino fast food e ci buttiamo sotto le coperte: domani è il grande giorno…
















sabato 04 giugno



Questa volta la sveglia non fa neanche in tempo ad incominciare il suo lamento che già siamo in piedi pronti per preparare i bagagli. La giornata promette bene: sole e aria tiepida ci fanno presagire che i km che ci separano dall’imbarco saranno una “fumata”!!!



























La seconda tappa obbligata ce la troviamo proprio strada facendo…













Infatti arrivati a Birmingham c’è un’uscita della’autostrada che con una piccola deviazione di una dozzina di km ti porta qui…


Ovviamente non potevamo mancare a quest’appuntamento: finalmente la tanto blasonata fabbrica di Hinckley era lì davanti a noi!!!


Essendo sabato è tutto chiuso quindi possiamo solo fare qualche foto dall’esterno!!!





















Ritorniamo sull’autostrada e continuiamo il tragitto fino a Liverpool dove ci fermiamo per una sosta.
Proprio in quest’autogrill conosciamo i simpatici Scimmione e Power Ross e scambiando due chiacchiere con loro ci accorgiamo che abbiamo lo stesso traghetto da Heysham: ok…allora ci si vedrà sicuramente lì!!!



Riprendiamo il cammino e finalmente verso le 18:00 arriviamo all’uscita di Lancaster:








ancora pochi km e saremo ….

….al porto!!!!




























Ad attendere l’ora d’imbarco ci sono poco più di una diecina di moto e qualche
macchina. Ci accertiamo che i biglietti stampati via internet siano a posto ma il Check-in aprirà solo a mezzanotte e quindi decidiamo di tornare sino al grazioso paesino di Lancaster dove per l’ennesima volta ci buttiamo in un fast food: un viaggio del genere ti obbliga a mangiare in 10 giorni quello che normalmente in Italia mangeresti in un anno intero!!!
Dopo esserci rifocillati ritorniamo al molo e ci rendiamo conto che pian piano sempre più “clienti” del traghetto incominciano ad arrivare al piccolo porticciolo di Heysham.
Il sole inizia a tramontare del tutto e di conseguenza il freddo si incomincia a far sentire: in parecchi rimangono con il casco infilato perché il vento freddo continua ad aumentare facendoti scordare di colpo di essere ai primi di giugno!!!
Ci danno il via libera per entrare nel porto e dopo aver fatto la dogana ci riposizioniamo tutti allineati: sono le 00:30 e l’ora della partenza è prevista per le 02:15 quindi….pazienza…bisogna aspettare!!!





Fortunatamente troviamo rifugio nella sala d’attesa adiacente l’imbarco e un caffè bollente (quasi ustionante!!!) ci aiuta a riscaldarci un po’, ma definire caffè quell’acqua sporca è un eufemismo grande come una casa !!!




Finalmente si aprono le danze e alla spicciolata facciamo il nostro ingresso nella stiva del piccolo traghetto; prendiamo posto ma ci accorgiamo subito che le quasi 4 ore di navigazione saranno più lunghe del solito perché gli occupanti sono di gran lunga maggiori rispetto ai posti disponibili: ok…mettiamoci l’anima in pace, abbiamo capito che stanotte sarà difficile dormire ma ormai ci siamo, è solo questione di ore…