Ecco una spiegazione tratta da uno dei pochi articoli trovati in rete:
Con il Datatag i componenti principali della moto sono marchiati indelebilmente con dei marchi elettronici chiamati trasponder i quali vengono installati in posti difficilmente accessibili e in caso di rimozione danneggerebbero gravemente le parti protette rendendole prive di valore. Oltre ai trasponder il sistema prevede anche la marchiatura di altre parti del veicolo. Questo da una parte scoraggia il ladro dal furto, dall’atra facilita le forze di polizia nell’identificazione del veicolo rubato. Lo scanner Datatag è stato fornito in dotazione a ogni reparto della Polstrada e ad ogni Questura. Esistono almeno due apparecchi per ogni provincia. Il problema è che in Italia ci sono ancora poche installazioni. Personalmente ho fatto dei servizi specifici utilizzando lo scanner negli autodromi in occasione dei gran premi a Imola e Misano, e ho trovato un numero elevato di moto straniere con il Datatag. Da noi sono pochissime. E non si è ancora attivato quell’effetto dissuasione sui ladri che invece è partito con forza in Inghilterra, dove il Datatag esiste da molti anni e dove addirittura viene quasi imposto ai costruttori. La Piaggio ad esempio so che ne dota di serie tutti i veicoli destinati al Regno Unito, per tutte le altre case costruttrici sarebbe auspicabile un intervento in tal senso anche per il mercato italiano.
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