Sacrosanto ma ahime' utopico.
Sacrosanto ma ahime' utopico.
L'avidità, non trovo una parola migliore, è valida, l'avidità è giusta, l'avidità funziona, l'avidità chiarifica, penetra e cattura l'essenza dello spirito evolutivo. L'avidità in tutte le sue forme, l'avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l'umanità.
e allora avanti a prenderla nel cu*o???
gli aborigeni non potevano o non ci sono riusciti, molti governi del giorno d'oggi potrebbero, ma non vogliono!
certi politici ci hanno provato e sono stati cazziati dal proprio governo!
costello ha parlato di chi non si vuole adattare agli usi e costumi australiani...
ti sembra così ingiusto che gli immigranti imparino la lingua e rispettino la cultura del posto dove vanno?
un po come da decenni si fa con la figura del Che ??
ma siccome il popolo svizzero...é autolesionista... i politici stavano cercando di togliere questo metodo, perché..boh, di parte o qualche scusa simili.
cmq...anche qui in svizzera succedono cose stranein certi casi si potrebbe dare una mano in più, MA in moltissimi altri si dovrebbe essere più severi!(vedi i Rom...)
Ultima modifica di Turbo-555; 16/04/2008 alle 21:38 Motivo: UnionePost automatica
chi non la pensa come loro (noi) ... é un razzista ... ma che frase del ca.... (scusa ma son quei luoghi comuni che mi fanno l'effetto del Falqui) ... uno cerca di fare dei ragionamenti senza pretesa di essere assecondato e subito viene tacciato attraverso bestialità ... mah!!!
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Le verre est un liquide lent
Azzo, ma e' davvero cosi' sbagliato pretendere il rispetto?
Se viene a trovarmi qualcuno e si comporta in maniera incivile, mi insulta e mi inzozza casa, io lo sbatto fuori!!! E vorrei vedere chi mi viene a dire che ho torto. C'e' percaso qualcuno che gli offrirebbe anche il caffe'?
Perche' se il discorso viene esteso, si comincia a parlare di razzismo?
E' solo questione di rispetto: e' giusto darlo, ma e' altrettanto giusto pretenderlo.
Penso che sia una delle basi del vivere civilmente.![]()
Il ministro ha detto cose giuste e non perchè è razzista ma perchè parla di RISPETTO. ci vuol tanto a capirlo? Parlate di rispetto per gli altri, di integrazione e tolleranza.. ma un pò di rispetto per voi stessi lo avete? non vi va di essere rispettati a casa vostra? se vengo a casa da voi e vi cago ovunque che fate, mi porgete la carta igienica o mi prendete a botte?
Boh
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Il Diavolo veste Prada, ma el mejo stilista xe Nostro Signor parchè el g'ha fatto un tajo che no passa mai de moda..
Se si vuole vivere in un paese diverso da quello di origine, credo che un prerequisito minimo sia il rispetto delle leggi e delle consuetudini del paese che ci dovrebbe ospitare.
Non vedo nulla di non condivisibile nel discorso del ministro australiano... poi, se vogliamo tirare fuori i diritti degli aborigeni, gli indiani d'america, giulio cesare che ha fatto il culo ai galli e ai britanni... non la finiamo più.
Credo che la discussione sia imperniata sui problemi moderni delle immigrazioni non controllate.
Se ci mettiamo di mezzo partiti specifici o rimenbranze storiche... non ne usciamo più.![]()
Discriminare è un Diritto dell’Uomo, questo è un articolo che condivido in pieno.
La parola è di quelle impronunciabili, di quelle che possono rovinare la carriera politica e magari anche professionale. Nella lista dei termini vietati dal politicamente corretto e dai moralisti dall’indignazione facile occupa senza dubbio una posizione di rilievo. Discriminare non si dice e non si fa. Già la parola è di quelle da condannare, immaginiamoci poi quando qualcuno passa all’azione. Apriti cielo. Ammettiamolo, non c’è partita. La condanna è immediata. Meglio, molto meglio farsi paladini dell’uguaglianza e dell’integrazione. D’altronde è comprensibile. I fautori della discriminazione, perché ci sono, si giustificano in malomodo, ricorrendo ad argomenti fallaci e solo apparentemente consistenti. Ne consegue che ad essere criminalizzata è una delle facoltà che fa dell’uomo un uomo con la “U” maiuscola. Discriminare non è altro che il legittimo esercizio del diritto di scegliere e quindi di escludere. Discriminare non è altro che il legittimo diritto ad avere delle simpatie e delle preferenze e quindi di negare a terzi la nostra amicizia o la nostra solidarietà. Discriminare non è altro che il legittimo diritto di non accettare uno scambio. In fondo non è altro che un atto di libertà. È perfettamente naturale. Lo facciamo tutti i giorni. Tutti. Il diritto di discriminare è sempre legittimo? No. Esso lo è solo quando vengono rispettati e tutelati i diritti di proprietà degli individui. Da ciò che mi appartiene, dal mio corpo, dai frutti del mio lavoro, dai miei beni, ho il legittimo diritto di escludere chiunque. Ve lo immaginate un mondo in cui siete costretti ad avere amici che non desiderate, o magari a sostenere persone i cui comportamenti vi indignano profondamente? O semplicemente persone con cui, per una qualche ragione, per quanto razionale e sensata essa sia, desiderate non avere nulla a che fare? Siete sicuri che un mondo simile sia un mondo di libertà? Non credo proprio. Un mondo che rifiuta la diversità e la possibilità di scegliere è un mondo livellato, appiattito. È un mondo potenzialmente totalitario e fonte di tensioni e conflitti.
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...