Citazione Originariamente Scritto da bob&hank Visualizza Messaggio
pensare...ti ritenevo una spanna SOPRA
l'esantematico
Va bè, dai, sii clemente (papa), solo perché quando ero giovine non me ne fregava un accidente di questa lingua (ero occupato con altre);
sii tu mio mentore ed istruiscimi dall'alto del tuo sommo conoscere[/QUOTE]






Il primo Natale del Sole Invitto (Dies Natalis Solis Invicti), venne festeggiato a Roma e in tutto l'impero il 25 dicembre del 274 d.C. per ordine dell' Imperatore Aureliano, che aveva appena concluso la riunificazione dell'Impero Romano ed era reduce dalla grande vittoria sull'allora principale nemica dell'impero, la Regina Zebedia del Regno di Palmira. La vittoria era stata resa possibile dallo schierarsi di Emesa, città-Stato rivale, a fianco dell'esercito romano, in un momento di sbandamento delle milizie; questa discesa in campo a favore dei Romani fu sostenuto dai sacerdoti di Emesa, cultori del Dio “Sol Invictus”; Aureliano, all'inizio della battaglia decisiva, disse di aver avuto la visione benaugurante del dio Sole di Emesa.

La festa del Sol Invictus si affermò come la festa più importante dell'Impero, con grande partecipazione popolare a Roma, anche perché si innestava ed andava a concludere la festa romana più antica, i Saturnali. Anche i culti cristiani si confusero con i culti solari, tanto che l'imperatore Adriano scriveva nel 134 d.C.: “Gli adoratori di Serapide sono cristiani e quelli che sono devoti al dio Serapide chiamano se stessi Vicari di Cristo”. Lo stesso Tertulliano (circa 160-220 d.C.), vescovo di Cartagine, cristiano e Padre della Chiesa, così scriveva: “…molti ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perché è un fatto noto che noi preghiamo rivolti verso il Sole sorgente e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia” (“Ad Nationes”). Sant'Agostino esortava invece i fratelli cristiani a non festeggiare il 25 dicembre il Sole, bensì chi aveva creato il Sole.