Non si può fare perché viviamo in un paese schiavo del volere del Vaticano, ove si deve digerire il fatto che non siamo padroni di decidere quando la nostra vita è diventata una sofferenza tale da non esser più degna di esser vissuta.
È lampante che quella che proponi sarebbe di gran lunga la soluzione migliore.
Ma io non posso scrivere un testamento biologico che dice che in caso di coma irreversibile o stato vegetativo permanente mi si pratichi un'iniezione letale, nonostante sia questo ciò che voglio per me.
Inoltre, la legge che è in discussione in parlamento non solo non contempla questa possibilità, ma impedisce anche di sottoscrivere nel testamento biologico l'interruzione dell'alimentazione o della respirazione artificiale in situazioni analoghe a quella di Eluana.
La mia ammirazione va tutta per la forza d'animo con la quale la famiglia Englaro ha saputo gestire l'immensa sofferenza che una vicenda del genere può causare, combattendo fino in fondo affinché i desideri espressi da Eluana fossero finalmente rispettati.
Solo disgusto e disprezzo per quei corvacci neri che si nutrono delle altrui sofferenze.
Non possono fare diversamente. Anche se vorrebbero fare diversamente, e cioè come Marino suggerisce.
Qualsiasi persona di buon senso giudica l'iniezione letale, in una situazione del genere, una cosa più umana.
Per fortuna, il sistema nervoso di Eluana è danneggiato al punto tale che lei non potrà percepire nulla. La mente di Eluana non esiste più da 17 anni.