Pedrosa, un vero giallo
La ferita non guarisce, Hrc non frena i suoi progetti
Dani Pedrosa ko ai test in Qatar
Povero Daniel Pedrosa. A ripensarci viene in mente il tempo in cui ci chiedevamo se la MotoGp per lui non rischiasse di essere troppo. Ne è passata di pista sotto le sue ruote. Pedrosa ha dimostrato che quei luoghi comuni non portavano lontano, che lui la MotoGp la sapeva guidare eccome, portandola sei volte alla vittoria, rimanendo in testa al mondiale del 2008 fino alla decima sfortunatissima gara del Sachsenring.
Ma il ragazzo resta delicato. Tanto delicato quanto protetto e blindato da un entourage che non si lascia sfuggire nulla che possa disturbarne l'equilibrio. Ora però che il caso del suo ultimo malanno si protrae da tempo sembra che le indiscrezioni che circolano sul suo conto non siano del tutto prive di fondamento.
La cicatrice dell'operazione avvenuta al ginocchio nel novembre scorso ad esempio: beh, non sarebbe un cicatrice, ma una gran brutta ferita che non si rimargina. Ricaderci sopra non gli ha fatto bene e lo ha mandato all'ospedale con la frattura ad un polso in aggiunta. Ma è più la lacerazione del ginocchio a preoccupare. Si tratterebbe di una ferita da 15 punti di sutura che per due terzi ha i lembi che combaciano, ma per l'ultimo terzo i punti sono così larghi da vedersi l'osso.
Che si veda l'osso ci pare difficile, che ci sia un problema coi tessuti a questo punto è noto. Le illazioni esagerate hanno portato qualcuno ad ipotizzare una malattia organica che rallenti i processi cicatriziali, altre meno spinte portano a pensare che più che un intervento al ginocchio possa essersi trattato di un incidente o di qualcosa del genere.
Altrimenti non si spiegherebbe come un'equipe chirurgica qualificata possa aver lasciato sulla gamba di Dani uno scempio come quello di cui si dice.
Auguriamoci che tutto vada per il meglio e che Pedrosa torni a fare bene il suo mestiere. La capacità di recuperare non gli manca, come ha dimostrato in molte altre occasioni in cui ha dovuto fare i conti con la sfortuna e col suo fisico delicato. Ci preoccupa invece quello che potrebbe pensare la Honda. I giapponesi non vanno tanto per il sottile e potrebbero aver già messo nel loro mirino Jorge Lorenzo, gradito agli spagnoli, gradito allo sponsor spagnolo (Repsol) e senza dubbio molto molto veloce.
26 marzo 2009