E P I T A F F I O
Per correr miglior acque, alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; e canterò di quel secondo regno dove l'umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno.
Intravvidi pure, dei terribolanti avvisi, di centauri prossimi alla scesa in campo su novelli destrieriPer me si va nelle città dolenti, per me si va ne l'eterna preoccupazione, per me si va tra la perduta gente, che ricorderemo assisa su di una bibita affatto perigliosa. E non su di un proietto, sul futuro puntato
medita, partenope. Medita !
Queste parole di colore oscuro vid' io scritte al sommo d'una porta; per ch'io: Maestro, Entreffato ed ON-ICE, il senso lor m'è duro.