osto questo che mi sembra un commento pacato, riflessivo e interessante.
dal corriere della sera
UNA RICORRENZA DA TENERE STRETTA
Il significato di una festa
Mentre onoriamo il 25 Aprile dovremmo chiederci perché questa giornata sia stata spesso faticosamente festeggiata e abbia diviso gli italiani piuttosto che unirli. Se vogliamo che la data diventi davvero nazionale, dovremmo parlarne con franchezza e senza infingimenti retorici. In primo luogo il 25 Aprile segna la fine di una guerra civile, vale a dire la conclusione di una vicenda in cui parole come patria e onore hanno avuto per molti italiani significati diversi. Sappiamo che i fascisti di Salò sbagliarono, ma non possiamo ignorare che erano anch’essi italiani e che molti fecero la loro scelta in buona fede. Era difficile immaginare che il 25 Aprile potesse venire festeggiato con lo stesso entusiasmo e la stessa partecipazione da chi aveva militato in campi diversi.
In secondo luogo il Partito comunista si attribuì il merito della vittoria e divenne il maggiore e più interessato regista delle celebrazioni. Eravamo — è bene ricordarlo — negli anni della guerra fredda, quando il Pci, pur essendo alquanto diverso da quello dell’Urss, ne era pur sempre il «fratello » e ne adottava, quasi sempre disciplinatamente, le linee di politica estera. Non sorprende che a molti italiani il 25 Aprile sembrasse il travestimento patriottico di una strategia che non poteva essere nazionale.
I partiti democratici, dalla Dc alla social-democrazia, ne erano consapevoli. Ma non potevano rinunciare a celebrare la Resistenza e cercarono di salvare il 25 Aprile dall’abbraccio mortale del Pci descrivendo quel giorno come la conclusione vittoriosa della «quarta guerra d’indipendenza». La definizione ebbe una certa fortuna sino a quando il Risorgimento non cominciò a perdere, per una parte crescente della società nazionale, il suo valore positivo e divenne «rivoluzione tradita» per alcuni, conquista coloniale per altri, operazione fallita per molti. Non esiste più il Pci, ma esiste un partito anti- risorgimentale composto da persone che non hanno altro punto in comune fuorché un certo rancore per il principio stesso dell’unità nazionale: leghisti, legittimisti borbonici, anarchici, cattolici reazionari, nostalgici di Maria Teresa, di Francesco Giuseppe, del Granduca di Toscana. Già danneggiato dall’uso che ne fece il Pci, il 25 Aprile non sembra oggi commuovere e interessare, se non per motivi strumentali e occasionali, coloro che non credono nell’unità nazionale.
Continuo a pensare e a sperare che questi sentimenti siano una febbre passeggera, provocata dalle scosse di assestamento di uno Stato che non è ancora riuscito a rinnovare le sue istituzioni. Nel frattempo, tuttavia, faremmo bene a ricordare che il 25 Aprile ebbe meriti a cui tutti dovremmo essere sensibili. Penso ai morti della guerra civile e al significato simbolico che la Resistenza ebbe per la credibilità dell’Italia dopo la fine del conflitto. Penso soprattutto al fatto che i partigiani insorsero nelle città del Nord prima dell’arrivo degli Alleati e dimostrarono così al mondo, come ha ricordato il presidente della Repubblica nel suo discorso di ieri alla Scala, che gli italiani volevano essere padroni a casa loro. Se non vogliamo che anche questa pagina della nostra storia venga dimenticata, teniamoci stretto il 25 Aprile.
Sergio Romano
25 aprile 2010
Non credo che il punto non sia dare agli anglo-americani la giusta riconoscenza, non mi pare venga negato questo aspetto.
Il punto però andrebbe visto alla luce dei fatti storici, e cioè che un paese come l'Italia è stato liberato attraverso un processo militare (e non solo) che si è propagato nella penisola in maniera molto differente.
E' indubbio che senza angli sarebbe stata dura, ma il 25 aprile è la festa nazionale della liberazione perchè la popolazione italiana si mosse in prima persona per opporsi al giogo tedesco appoggiato dai fascisti.
Una festa degli italiani, non degli angli.
E attenzione, perchè senza la resistenza l'esercito alleato non riusciva a sfondare le linee tedesche sull'appennino tosco emiliano. In effetti nell'aprile del 1945 le risorse anglo-americane erano molto più spostate nel nord europa a supporto dei Francesi... Per questo si festeggia la resistenza, perché portò un apporto fondamentale in una zona critica.
(Guarda caso, proprio quello che non capita con certe invasioni attuali per "esportare democrazia"...)
Oddio, i comunisti un gran regime in italia non l'hanno mai fatto eh? Checchè ne dicano le alte teste a Roma. Se ci sono esempi che provano il contrario li aspetto.
Comunque è verissimo che il Comitato di Liberazione Nazionale (settembre 1943) fu fondato per iniziativa dei principali partiti antifascisti (PCI, partito socialista di unità proletaria, De Gasperi per la DC, La Malfa per il partito d'azione, Casati per il Partito liberale).
I nomi si sanno comunque, basta leggere.
Possiamo dirlo forte.
Questo è assolutamente vero... andrebbe anche detto che però in una guerra chi fa lo stronzo, poi paga eh...(detta così suona come un giudizio particolarmente duro che non ho, però...)
Sic. La politicizzazione che forse in quegli anni aveva anche un senso (poteva dare unità nazionale contro eventuali restaurazioni), ora in effetti è veramente ridicola e di cattivo gusto.
Sì, questa parte è fondamentale anche per me (ed è quella che sottolineavo sopra): gli alleati ebbero "gioco facile" con lo sbarco nel meridione, ma il settentrione era un casino, e la resistenza fu tanto più sanguinosa e importante proprio su quelle famose colline (dove passiamo spesso in moto) dove si concluse l'invasione dei tedeschi.
Insomma, viva il 25 aprile.
(Il rosso non l'ho scelto per il PCI, ma perchè risalta.)
Ah, ho letto meglio quel che ha detto Cirielli: è una cazzata abnorme. Gli va di culo solo che molta gente è morta sennò si beccherebbe sonore smentite. La resistenza non è certo nata per instaurare un regime comunista o chissà che - non c'entra proprio una fava secca.
Mi ricorda certi "scienziati" che dicono che Galileo fu un grande uomo perchè coniugò la grandezza di Dio alle sue importantissime scoperte... già, sotto tortura.
Son proprio dei minchioni.
e questi sono gli striscioni apparsi oggi in una curva di decerebrati di una squadra di calcio di serie A
...."25 aprile festa degli infami", tristemente visibile per tutti i novanta minuti, seguito a ruota da ""8 settembre 1943 - 25 aprile 1945: onore ai caduti della RSI"....
non dico qual è la squadra, perchè gli idioti non hanno colore, ma fa veramente incazzare vedere l'idiozia di certa gente...
Surfers Rules
giusto un particolare che è sfuggito.....i partigiani erano fuori-legge!!
oggi molte delle cose ed istituti che consideriamo alla base di uno stato democratico vengono proprio partorite in quel periodo da una persona tacciata e colpevolizzata per cose che non rientravano prorpio nella sua personale sfera di responsabilità.
una persona che aveva in mano la sorte di tanti conpatrioti.....ha fatto una scelta che POI si è rivelata la meno opportuna....
pensate se hitler avesse realizzato il suo furibondo progetto di conquista del mondo....avremmo condannato e assassinato mussolini e petacci a Milano!!!???![]()
MEGLIO SUBIRE UNA SCONFITTA CHE STARE LONTANI DALLE BATTAGLIE
probabilmente no, ma semplicemente perchè gli oppositori sarebbero stati completamente sterminati
ma se i partigiani erano fuori legge l'assassinio, che so, di Matteotti cos'era? o il manifesto della razza era un semplice fraintendimento?
la risiera di san saba, il campo di fossoli erano dei penitenziari per semplici rubagalline?
le condanne al confino erano delle spledide opportunità di vacanze retribuite a spese dello stato?
mi spiace ma le cose che tu definisci "meno opportune" a posteriori, lo erano già al tempo in cui venivano portate a termine....![]()
Surfers Rules