La compassione è un muscolo che si rafforza con l'esercizio.
Allenarsi regolarmente a preferire la gentilezza alla crudeltà ci cambierebbe...in meglio.
forse questo è uno dei più grandi complimenti che mi abbiano mai fatto....grazie, di cuore.
alcide
no, davvero. Non mi pare di essermi sottratto alla discussione. Spiegami in modo più semplice il concetto, non l'ho capito!
alcide
Ultima modifica di alcide; 21/09/2010 alle 14:59 Motivo: UnionePost automatica
La compassione è un muscolo che si rafforza con l'esercizio.
Allenarsi regolarmente a preferire la gentilezza alla crudeltà ci cambierebbe...in meglio.
quel che volevo dire è che l'essere (sensibili,empatici,vegetariani ecc) non dice nulla sul dover essere,sulle nostre valutazioni, sui contenuti delle nostre scelte(una persona empatica potrebbe essere sadomasochista) .. una spiegazione di causa non ci dice nulla per determinare un'azione. Occorre un fine umano cioè un giudizio di valore.C'è una separazione tra il descrittivo e l' imperativo. Se io valuto un'azione come crudele , non è perchè questo giudizio è fondato su un fatto scientifico descrittivo ma perchè a sua volta è legata ad un altro giudizio di valore che mi rende morale o immorale l'azione crudele
Non è che siccome il termine di azione "crudele" ci riporta ad una descrizione dell'azione allora tutti gli uomini che comprendono" l'azione crudele" debbano per forza diventare non crudeli, possono essere d'accordo o no con quel giudizio di valore . Se fossimo tutti convinti su ciò che è crudele e cio che non lo è non ci sarebbero problemi etici
morale: i giudizi di valore sono tratti dall'ambiente sociale in cui sono nati e cresciuti ,plasmando ed educando le loro personalità
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...
Se così sei semplice,in totale sei animalista o no ..o parli come i politici..
[QUOTE=357magnum;3820129]
A me la cottura da vive delle aragoste (invertebrate) ha sempre fatto impressione!!
(ma che bbbuone)
e quando hai visto gli albanesi morti nell'adriatico..ti ha fatto impressione?
però non si mangiano..anche se qualcuno dice che sono animali...
Ultima modifica di speeddaisy; 21/09/2010 alle 18:07 Motivo: UnionePost automatica
Il punto è esattamente questo. Ammettiamo, per amore di discussione, che la ricerca sia fatta bene (in via preliminare è un assunto plausibile vista la rispettabilità accademica dei gruppi di ricerca coinvolti).quel che volevo dire è che l'essere (sensibili,empatici,vegetariani ecc) non dice nulla sul dover essere,sulle nostre valutazioni, sui contenuti delle nostre scelte(una persona empatica potrebbe essere sadomasochista)
La ricerca direbbe che l'aver deciso di eliminare alimenti di origine animale dalla dieta si correla ad un atteggiamento di maggiore empatia verso animali ed esseri umani. La qual cosa mi pareva interessante visto che, spesso ho sentito dire che gli animalisti sono fondamentalmente dei misantropi. Ho un po' mediocreggiato forzando la categoria "animalisti" visto che non comprende solo vegetariani ma non ho troppo forzato la categoria "vegetariani" visto che comprende quasi tutti animalisti.
Ora, l'essere "empatico" ci dice qualcosa su una persona? Io penso di sì. L'empatia sembra essere il seme da cui è nata la nostra capacità di "essere buoni" ovvero di comprendere i bisogni degli altri e di metterli sullo stesso piano rispetto ai nostri bisogni (di analogo valore). Ergo l'empatia è la base della morale. Non lo dico io, lo dice gente più seria e importante di me. Non voglio "Iurare in verba magistri" ma ho letto quello di cui ti parlo e l'ho trovato molto plausibile. Aggiungo che c'è discreta concordanza su questo argomento in ambito scientifico.
Può esistere un empatico sadico o sado/masochista? Cioè uno che osserva le debolezze altrui (e/o proprie) e le sfrutta per infliggere (infliggersi) dolore? Il sadico credo sia roba da libri di criminologia. Non così rilevante da discuterne come fosse un caso generale.
Sul masochista non mi esprimo ma ne conosco tanti effettivamente
Io invece penso che la scienza possa dire molto sui quesiti morali. Molto più della religione se mi permetti.Se io valuto un'azione come crudele , non è perchè questo giudizio è fondato su un fatto scientifico descrittivo ma perchè a sua volta è legata ad un altro giudizio di valore che mi rende morale o immorale l'azione crudele
Se io riconosco che un essere X prova dolore (grazie alle conoscenze neurofisiologiche, allo studio etologico, etc.) estraggo un'informazione che non può non avere una rilevanza morale. Ma qui la fallacia naturalistica non c'entrerebbe perchè sul soggetto della proposizione non graverebbe alcuna prescrizione. Sarebbe un "paziente morale", uno che ha solo diritti e niente doveri (perchè non li può rispettare, come bambini, neonati, cerebrolesi e, appunto, molti animali non - umani).
Dai un'occhiata a questo link se ti va
http://www.ted.com/talks/lang/eng/sa...t_s_right.html
Purchè tu non pensi che un'opinione comune non possa esistere del tutto. Questo si chiama "relativismo etico" o "non cognitivismo etico" cioè ogni morale è sostanzialmente equivalente ad un'altra e ognuna ha lo stesso peso. Io su questo non sono d'accordo.Non è che siccome il termine di azione "crudele" ci riporta ad una descrizione dell'azione allora tutti gli uomini che comprendono" l'azione crudele" debbano per forza diventare non crudeli, possono essere d'accordo o no con quel giudizio di valore . Se fossimo tutti convinti su ciò che è crudele e cio che non lo è non ci sarebbero problemi etici
Se ad esempio io dicessi che sono favorevole al razzismo, una buona parte di voi mi darebbe contro e difficilmente sarebbe d'accordo con me se dicessi "Ognuno la pensi come vuole, tanto è una questione di preferenze".
Col cazzo che è una questione di "gusti" il fatto di uccidere o seviziare qualcuno sulla base del colore della sua pelle (o della sua specie).
Ti ringrazio sia perchè ti sei spiegato benissimo, sia perchè mi hai dato modo di dare meglio conto del mio pensiero e la conversazione è stata interessante.
alcide
La compassione è un muscolo che si rafforza con l'esercizio.
Allenarsi regolarmente a preferire la gentilezza alla crudeltà ci cambierebbe...in meglio.
guarda sull'empatia secondo me non si possono fondare serie teorie
se ti attieni al noncognitivismo etico questo salto logico è errato
le azioni morali non hanno bisogno di fondamenta razionali
le nostre azioni possono essere irrazionali e quindi essere logicamente entrare in conflitto con la ragione ma se sono logicamente possibili la loro fonte sono solo i giudizi di valore che si trovano dentro la testa degli individui
no non è relativismo etico, le norme morali non le considero uguali, non sono nemmeno a favore del multiculturalismo. Penso che ci sono culture dove il valore della libertà è maggiormente rispettato, e questo è evidente,basta vedere come sono trattate le donne in altre culture, valgono meno di un maiale o di un elefante
La vita è un cuoco che ha davanti un piatto con sempre nuovi ingredienti...
Primati e filosofi. Evoluzione e moralità - De Waal Frans - Libro - IBS - Garzanti Libri - Le formeguarda sull'empatia secondo me non si possono fondare serie teorie
osservandola nei primati superiori si possono trarre informazioni interessanti anche sugli esseri umani.
io non sono d'accordo al relativismo etico e pure tu visto che ammetti di non trovare giusto il modo in cui si trattano le donne ad altre latitudini.se ti attieni al noncognitivismo etico questo salto logico è errato
le azioni morali non hanno bisogno di fondamenta razionali
se ammazzo mia suocera perchè mi rompe le palle ho le mie buone ragioni interiori. Queste però non hanno alcun contenuto morale. Se per "morale" intendiamo il principio di eguale considerazioni degli interessi analoghi(l'interesse di mia suocera a continuare a vivere non è pari al mio interesse a non essere importunato.......ovviamente prevale il suo).le nostre azioni possono essere irrazionali e quindi essere logicamente entrare in conflitto con la ragione ma se sono logicamente possibili la loro fonte sono solo i giudizi di valore che si trovano dentro la testa degli individui
alcide
La compassione è un muscolo che si rafforza con l'esercizio.
Allenarsi regolarmente a preferire la gentilezza alla crudeltà ci cambierebbe...in meglio.
Scusa, ma se al posto di fiumi di parole per, in fondo, puntellare dei giudizi morali manco buoni come carta da cesso, si ragionasse in termini di funzionalità e disfunzionalità? Le questioni "morali" sono affar mio, della mia cosiddetta coscienza, i problemi etici sono una mera finzione (artatamente messa in piedi, aggiungo, trasformando in valore e giudizio ciò che, invece, è mero comportamento), le mie contraddizioni sono, per l'appunto, mie! Ne ho piene le balle di soloni più o meno interessati che pretendono di sancire ciò che io dovrei sentire o fare! Per quanto mi riguarda, ormai l'ambiente sociale andrebbe disgregato, ridotto ai minimi termini, polverizzato. Tanto quanto i valori ed i giudizi sui medesimi che continui a citare...non è che senza ti mancherebbero le stampelle?