
Originariamente Scritto da
Luigi
ma io sono d'accordo sul fatto che è molto più difficile creare una genialata che possa piacere a tutti, ma fare una netta distinzione in base un indice di gradimento, questo proprio non lo capisco. L'arte .per me, non è mai un monologo, altrimenti stai pur tranquillo , che da nessuno verrebbe catalogata come tale, con buona pace di chi pensa che basti atteggiarsi ad "artista" e conoscere e frequentare i canali giusti. Che poi tra i tanti ci siano anche millantatori poco importa , buon per loro , a me non cambia la vita
Vedi che alla fin fine arriviamo -quasi- a capirci? Ragiona per assurdo. Un opera d'arte che unisca TUTTI nella stessa emozione sarebbe, in questo senso, l'opera definitiva. Viceversa, una cosa -magari grandissima- ma incompresa rimarrà sempre sterile, non donando niente a nessuno. Dove ancora ci dividiamo è sul fatto che un opera sterile o incomprensibile non venga apprezzata da nessuno. Lì salta fuori -come dicevo precedentemente- l'industria, che sfutta il bisogno di certi imbecilli di darsi un tono. I vestiti nuovi dell'imperatore, come giustamente citava qualcuno. E poichè il mondo è pieno di imbecilli -molti dei quali danarosi- è altresì pieno di gente che ci marcia. Ergo di falsi artisti.
la risposta alla domanda finale, se i nostri pronipoti quando, scavando, ritroveranno quel cesso , si chiederanno se è un cesso o un'opera d'arte , la risposta è molto semplice : chi se ne frega. Quell'oggetto tolto dal suo contesto è e rimane un cesso, altrimenti può anche essere considerato, per chi lo vuole , un'opera d'arte
Un cesso che, a duemila anni di distanza, si palesi immediatamente come tale, è quantomeno un cesso ben disegnato. Sulla percentuale di contenuto artistico non mi pronuncio.