Ecco, i sogni di gloria sono durati 48 ore.
BERLINO - Precipita la crisi ungherese, allarme in Europa e sui mercati mondiali. Il fiorino, la valuta magiara, va sempre più a picco, oltre i 320 fiorini per un euro (a metà mattinata il nuovo record era 324,07), i tassi che lo Stato ungherese deve pagare a chi sottoscrive i suoi titoli sovrani, quindi per rifinanziare il suo alto debito pubblico, sono ormai saldamente oltre il 10 per cento, il credit default swap vola a quota 745. E stamane l'asta dei bond è andata malissimo: sono stati venduti titoli per 35 miliardi di fiorini contro i 45 miliardi programmati, con i tassi di quelli annuali che hanno raggiunto il 9,96% contro il 7,91% del 22 dicembre scorso. Il governo del premier autoritario di destra Viktor Orbàn si sente con le spalle al muro e chiede un'intesa-lampo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) e l'Unione europea: senza il credito richiesto da Budapest, tra 15 e 20 miliardi di dollari, l'Ungheria rischia un default in corsa. Ma il negoziato era stato sospeso da Fmi e Ue dopo l'entrata in vigore della nuova legge ungherese 1 che riduce gravemente l'autonomia della Magyar Nemzeti Bank, la banca centrale, in violazione dei Trattati europei e delle norme internazionali.
Un altro ottimo risultato di un governo di destra.
Ma perchè la gente si ostina a votare degli imbecilli?
Mah.