Dopo il proficuo colloquio con la società di selezione, alla quale avevo più volte specificato di voler "giocare a carte scoperte", data la mia condizione di impiegata a tempo indeterminato con onere di mantenimento di una famiglia, ieri ho avuto delle risposte molto importanti
Più volte avevo espresso le mie perplessità per un'annuncio apparso a novembre 2011, a cui avevo risposto senza ottenere alcun feed back, il quale si è poi ripetuto e per il quale son stata ricontattata esattamente 5 mesi dopo....mahhhhh.....
La risposta che mi è stata data è che l'azienda è molto selettiva e preferisce valutare i candidati con molta attenzione e calma.......salvo il fatto di chiedermi poi quanto avessi di preavviso......mahhhhhh....
Ieri sera la svolta-----mio marito è riuscito a contattare un ex collega con conoscenze all'interno dell'azienda e i fatti reali son questi:
- l'azienda aveva assunto una persona a dicembre 2011 per la posizione in oggetto, la quale terminato il periodo di prova, è stata liquidata perchè non chiedeva sufficienti feedback sul suo andamento e preferiva "pararsi il didietro" dicendo "ma X mi ha detto di far così, Y invece colà......" Cosa che io non reputo un pararsi il didietro, ma semplicemente un tentativo di far chiarezza in un ambiante poco chiaro e lievemente ostruttivo.
Mi è stato detto che l'azienda "manda a casa" in modo molto facile e veloce e che all'interno vige un bel clima di "austerity"......altro che orientamento al risultato.
Sostanzialmente l'azienda sta subendo una svolta, ma gran parte degli impiegati sono ancora legati al modus operandi della vecchia generazione, alias: poca organizzazione, poca propensità a bypassare le informazioni, poca elasticità e risultato legato al solo metodi di valutazione "più rimani in ufficio e più sei bravo".
Bene, detto ciò, ho già capito tutto......solo che il sassetto dalla scarpa me lo vorrei levare......
A quasi 40 anni e con un bel po' d'esperienza maturata, non me la senti di farmi prendere per il culo. La mia intenzione è quella di andare al colloquio in azienda, se mai mi chiameranno, chiedere nuovamente il motivo di questa richiesta di posizione protratta e ripetuta e sentire le loro risposte. In caso la risposta non combaci con la realtà dei fatti, mi piacerebbe velatamente far loro capire che "sono al corrente di tante verità" e che, certamente, l'onestà avrebbe pagato molto di più della reticenza.......e con questo alzarmi commiattandomi con un bel "grazie e buon lavoro"
Che ne pensate?







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