Su questo sono abbastanza d'accordo con te...li ho sempre chiamati dischi e solo il nome "vinile" mi urta...ma del resto siamo nell'era del "vintage" (altra parola che mi sta sulle balle)...
Ascolto un po' tutti i generi ma sono appassionato soprattutto di punk-hardcore primi anni 80-90, e in quegli anni si stampava solo in disco quindi è quasi una scelta obbligata...
Sulla qualità del suono non mi esprimo...penso alla fine sia soggettivo, ma personalmente preferisco il suono del disco a quello del CD: ho diversi album nei due formati e per lo meno non si può dire che non suonino diversi....
Sulla durata del supporto però ho qualche remora nel confronto dei CD: alcuni proprio non mi si leggono più da nessuna parte, pur conservati bene, due in particolare hanno perso via via le ultime tracce...
Il disco, graffioni a parte, è più duraturo e i vari saltellamenti e scrocchi li si possono risolvere con una macchina lavadischi, tipo questa http://www.okkinokki.com/...provate a lavare un vecchio e lo farete rinascere...
Non sono comunque contrario al digitale e penso di essere uno dei pochissimi che rimase affascinato dal MINIDISC...un formato compresso (ATRAC) che però forse per via della scarsa qualità delle registrazioni della musica che ascolto non mi pesava più di tanto, anzi non avvertivi certo la differenza...Purtroppo arrivò un po' tardi sul mercato ma era di una praticità unica: il supporto era un minicd all'interno di un involucro (tipo floppy-disc) che lo rendeva molto più resistente, ed era di fatto riscrivibile e quindi potevi registrarci un sacco di volte, oltre a nominare ogni singolo brano e altro...Ci registravo i dischi e suddividevo in seguito le tracce...una figata al tempo...il walkman poi era piccolissimo se paragonato a quello a cassette e soprattutto a quello CD...ho ancora piastra, 2 walkman e autoradio...
Io ci registrai il master con un gruppo che avevo al tempo col DAT...mio fratello ha una piastra portatile che ha preso da un fonico che la utilizzava per registrare alcuni concerti