
Originariamente Scritto da
sagyttar
Ti posso contraddire, esendoci passato pure io, anche se credo che si sia trattata di una cosa abbastanza leggera, di sicuro non simpatica.
Tutto cominciò circa 14 anni fa, in Novembre, ero sul lavoro stavo guidando e cominciai a piangere in maniera sempre più violenta, fino a farmi girare la testa dall'iperossigenazione. Ebbi la forza di fermarmi, chiamare il mio capoufficio che mandò un'ambulanza a raccattarmi piegato in due sul sedile come fossi stato un bimbo perso nel bosco.
Le ragioni erano molteplici (posso fare a meno di elencarle) e credevo di avere la forza di superarle, ma lo stress della vita odierna riesce a logorare anche i caratteri più forti, cosa che credo comunque di possedere.
Da quel primo episodio ne uscii fortunatamente abbastanza in fretta, senza l'ausilio di medicine, forse più per lo spavento che presi che non per la consapevolezza.
Ci ripiombai in seguito ad un esaurimento nervoso a fine 2009 e fu molto peggio, durò qualche mese durante i quali mi svegliavo la mattina senza vedere un futuro davanti, senza alcun entusiasmo per niente e nessuno, le notti in bianco in cui mi svegliavo in preda a strane convulsioni che si esaurivano nel giro di un'oretta. L'inverno e le poche ore di luce, le notti buie ed interminabili non mi aiutarono certo in questo cammino così tormentato.
Credo che una delle cose che mi ha impedito di fare cazzate sia stato l'amore smisurato per mio figlio.
Credo che la mia fortuna sia stata quella di aver trovato degli appigli a cui ancorarmi grazie alla forza d'animo che per fortuna non mi ha mai abbandonato del tutto: visto che non riuscivo più a dormire, decisi di sfruttare tutto quel tempo a disposizione per progettare parte dell'arredamento di casa che ancora mancava, progettai anche la più bella vacanza in moto degli ultimi anni, ruppi le palle non poco alla mia fidanzata (che allora viveva a Milano) svegliandola nel cuore della notte per raccontarle quello che mi passava per la testa........ non solo i progetti, ma anche i momenti di sconforto che mi logoravano dentro.
Per fortuna medicine zero; psicoterapeuti men che meno, economicamente non potevo permettermelo.
E' una brutta bestia, è un tarlo che ti si insinua dentro e ti spegne la luce, ti ritrovi in un tunnel senza fine e pensi che non vi sia più una soluzione.
Alla fine dopo alcuni mesi riuscii a ritrovare me stesso, e riesco a parlarne senza timore reverenziale.
Qualcosa mi dice di averlo sconfitto definitivamente, anche se non si può mai esserne completamente certi.
Anche nel mio caso l'attività sportiva (il judo) ha avuto la sua importanza, mi ha aiutato ad uscirne ed educato ad affrontare la vita con uno spirito diverso, meno aggressivo, meno rabbioso, rieducandomi ad una maggiore umiltà.