Mah... Io preferisco vivere pensando un po' meno agli amici immaginari e un po' di più al mio benessere e a quello di chi mi circonda..
Senza maestri..
Senza entità superiori giudicanti..
Senza occhi nel cielo che tutti sanno..
La vita mi è stata data dal caso (e dai miei genitori) ed essendo MIA la gestisco come mi pare..
La scelta di quel ragazzo è stata molto forte, evidentemente non considerava la situazione in cui erano lui ed i suoi cari (non dimentichiamoci che in certe situazioni tutta la famiglia è "bloccata", non solo il malato) degna di essere vissuta...
Giudicare è impossibile.. eroe... vigliacco... Tutte parole al vento dette da gente che non è "dentro" la situazione...
Soltanto lui ed i suoi familiari potevano sapere cosa era giusto o meno fare..
Io so solo che nel nostro Paese c'è un culto della sofferenza (di matrice cattolica) che trovo squallido e rivoltante.. basti vedere la difficoltà nel diffonde la Terapia del Dolore... Malati terminali (ovvero che stanno morendo) a cui non vengono dati gli antidolorifici in dosi massicce perché "provocano dipendenza"...