Hai ragione.
Uno spiraglio c'è: Una direttiva europea stabilisce che gli Stati devono garantire che le vittime dei reati intenzionali violenti commessi sui loro territori ricevano un indennizzo equo ed adeguato.
L’Italia però ha attuato questa direttiva solo in parte, prevedendo un indennizzo per le vittime dei reati di mafia e di terrorismo, ma non anche per tutti gli altri reati, come omicidi, violenze sessuali, lesioni ecc.
Per questo motivo l’Italia è già stata condannata dalla Corte europea, ma comunque ancora oggi non ha provveduto ad approvare una legge che attui la direttiva.
Il Tribunale di Bologna (sentenza del 7/6/2016, sez. III) ha seguito l’esempio di altri Tribunali che negli anni scorsi avevano condannato il Governo a risarcire il danno a vittime di reati che non avevano ottenuto il giusto risarcimento da parte del colpevole.
Secondo il Tribunale il fatto che l’Italia non abbia approvato una legge e abbia violato gli obblighi europei permette l’applicazione diretta della direttiva europea e quindi la possibilità di condannare il Governo a risarcire il danno.
Resta il fatto che, ad oggi, anche con questo indirizzo giurisprudenziale l'indennizzo non sarebbe automatico, ma si dovrebbe intentare una causa contro lo Stato dopo che l'imputato nullatenente sia stato condannato con sentenza passata in giudicato, quindi si parla di anni e anni...